Beato Giacomo Alberione

Opera Omnia

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165.
ZELO DI GESÙ - VI

«Poi disse: Sono queste le parole che vi dicevo quando ero ancora con voi: bisogna che si compiano tutte le cose scritte su di me nella Legge di Mosè, nei Profeti e nei Salmi. Allora aprì loro la mente all’intelligenza delle Scritture e disse: Così sta scritto: il Cristo dovrà patire e risuscitare dai morti il terzo giorno e nel suo nome saranno predicati a tutte le genti la conversione e il perdono dei peccati» (Lc 24,44-47).

Apostolato dei Sacramenti. È quello che dona ed accresce la vita alle anime. Gli altri apostolati servono di mezzo a preparare l’unione con Dio, che specialmente si effettua nei Sacramenti.
È detto in un luogo del Vangelo, che Gesù battezzava;223 ma in generale egli non | amministrava i Sacramenti. Gesù produceva direttamente la grazia nelle anime.
Egli però istituì i Sacramenti. «Andate,... battezzate» (Mt 28,19); «quelli cui perdonerete i peccati saranno assolti in cielo» (Gv 20,23), «fate questo (la Consecrazione dell’Eucaristia) in memoria di me» (Lc 22,19).
Egli amministra i Sacramenti in ogni tempo come ministro principale. È lui che per mezzo del rito sensibile, infonde la grazia: ogni Sacerdote è strumento o ministro secondario. Chiunque battezzi: «è Cristo che battezza» (Gv 1,33). Il Sacerdote gli presta le labbra e le mani; Gesù Cristo fa scorrere il sangue dal suo Cuore alle anime.

Apostolato della Scrittura o dell’Edizione. I libri dell’Antico e del Nuovo Testamento sono opera dello Spirito Santo. La Scrittura si può chiamare una lettera di Dio agli uomini.224 Essa è utile ad istruire, ad argomentare, a correggere, ad insegnare la giustizia: così che l’uomo di Dio divenga perfetto225 e preparato ad ogni opera buona, secondo S. Paolo. Leggere la Scrittura significa istruirsi nelle cose di Dio; diffondere la Scrittura è esercitare un grande Apostolato. Gesù Cristo, entrato nella Sinagoga di Nazaret, lesse la Scrittura: era un tratto che si riferiva al Messia. Poi la spiegò.226 Dopo la sua risurrezione, accompagnandosi con i due discepoli di Emmaus che erano sconfortati, Gesù con argomenti scritturali mostrò che il Messia doveva patire, morire, | risuscitare. Quando poi a tavola si rivelò a loro, essi esclamarono: «Non era forse il nostro cuore ardente mentre parlava e spiegava le Scritture?» (Lc 24,32).
Gesù incitava a leggere la Scrittura come quando disse: «Confrontate le Scritture, esse parlano di me» (Gv 5,39).
Volle che il suo Vangelo fosse scritto, sebbene agli Apostoli avesse comandato soltanto di predicare. La Scrittura del Nuovo Testamento doveva confermare la Scrittura del Vecchio Testamento. E Dio intervenne: anche il Nuovo Testamento è parola di Dio, ispirato dallo Spirito del Figlio.
Il Divin Maestro si richiama spesso alla Scrittura: «È scritto che l’uomo non vive di solo pane; è scritto di non tentare il Signore Dio tuo; è scritto di adorare Dio e servire a lui solo; è scritto: la mia casa è casa di orazione; il Figlio dell’uomo andrà alla morte, come è scritto; è scritto che percosso il Pastore, il gregge sarà disperso; non avete letto quello che è scritto? (parlava del matrimonio); nella legge che cosa sta scritto? È necessario adempiere quanto sta scritto...».

3° Abbiamo il conforto dei libri santi? Sappiamo attingere da essi le divine consolazioni?

Esame.
– Comprendo bene l’Apostolato dei Sacramenti? e della Scrittura? ne profitto? lo esercito?

Proposito. –
Avrò cura di ricevere spesso i | Sacramenti. Leggerò un tratto del S. Vangelo o della Bibbia.

Preghiera. – Vi ringrazio, o Divino Maestro, degli esempi di zelo che mi avete lasciato. Che io non trascuri le due grandi grazie e tesori inestimabili: i Sacramenti e la Scrittura. Voglio morire con tutti i Sacramenti, voglio avere accanto al mio letto il Libro Sacro. Beneditemi, o Gesù, perché ogni giorno io riceva da essi luce, gioia, vita eterna.
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223 Gv 3,22.

224 Così san Gregorio Magno (Ep. V, 46): “epistula Dei ad homines”. L’immagine della Sacra Scrittura come Lettera di Dio era cara a Don Alberione. Significativo quanto afferma in Leggete le Sacre Scritture: «Che cuore mal fatto dimostrerebbe di avere colui che, ricevuta una lettera dal suo padre lontano, non si curasse di aprirla e leggerla!» (G.D.P.H., Leggete le Sacre Scritture, Dieci Ore di Adorazione sulla S. Bibbia tenute dal M. G. ALBERIONE, F.S.P., 1933, pp. 19-20. Nuova edizione nella serie Opera Omnia, Ed. San Paolo, 2004).

225 Cf 2Tm 3,17. Nella forma latina – “Ut perfectus sit homo Dei” – l’espressione era molto familiare a Don Alberione, tanto che la volle come titolo per la raccolta di Istruzioni da lui tenute ai confratelli Paolini della prima ora nel mese di esercizi svoltisi ad Ariccia nel 1960.

226 Cf Lc 4,16-30.