Beato Giacomo Alberione

Opera Omnia

Effettua una ricerca

Ricerca Avanzata

288.
ULTIMO GIORNO DELL’ANNO

«Signore, tu sei stato per noi un rifugio di generazione in generazione. Prima che nascessero i monti e la terra e il mondo fossero generati, da sempre e per sempre tu sei, Dio. Tu fai ritornare l’uomo in polvere e dici: Ritornate, figli dell’uomo. Ai tuoi occhi, mille anni sono come il giorno di ieri che è passato, come un turno di veglia nella notte. Li annienti: li sommergi nel sonno; sono come l’erba che germoglia al mattino» (Sal 90/89,1-5).

1° Il Signore è padrone dei tempi: Egli non muta; mentre cambia i secoli come si sostituisce un abito vecchio. Si svolge la vita sotto l’amorosa cura della Provvidenza, tra continui benefizi di Dio; ma non sempre con nostra piena corrispondenza. Meraviglioso e quasi drammatico contrasto: da una parte, Gesù Cristo che invita a sé l’umanità errante, curva sotto i suoi errori e peccati: «Venite a me tutti» (Mt 11,28), «Io sono via, verità e vita» (Gv 14,6). Dall’altra questa umanità che in parte si arrende, ma in gran | parte ostacola la luce, combatte Gesù Cristo e la sua Chiesa: «Non vogliamo che regni su di noi».
In ogni cristiano pure si svolge una simile lotta: tra Gesù Cristo e l’uomo vecchio, che si contrastano e disputano il cuore dell’uomo. Gesù Cristo vuole tutto l’uomo: mente, volontà, sentimento.

Ringraziamento. Quest’anno119 fu una continua effusione di doni divini. L’anno fu, da parte del Signore, una continuata serie di benefizi su l’umanità e su ciascun uomo. Dio che vuol l’uomo salvo, vuole il regno di Gesù Cristo sulla terra; vuole vivere in ognuno. Conservò l’esistenza, diresse gli avvenimenti, fece tutto convergere a Gesù Cristo ed alla Chiesa. Benefici spirituali ad ognuno: molti conosciuti, molti neppur avvertiti.
Dal beneficio sorge l’obbligo della riconoscenza: «Vere dignum et iustum est, aequum et salutare, nos tibi semper et ubique gratias agere, Domine sancte, Pater omnipotens».120 In ringraziamento: prendiamo il calice e offriamolo a Dio Padre; sarà il Figlio di Dio stesso a ringraziare con noi e per noi.

Riparazione. Un cumulo immenso di peccati si è andato formando da parte dell’umanità contro Dio, provocandone lo sdegno. Da parte mia: come ho corrisposto ai benefici del Signore? Il Signore voleva comunicarmi se stesso: in lui ogni bene ed ogni ricchezza di vita eterna. | Spesso, forse, non ho fatto posto alla sua verità, ritenendo le mie idee, le mie vedute e mantenendomi in una colpevole ignoranza delle divine verità? Ho sempre seguita la Divina Volontà? ed accolto la sua grazia?
Del bene compiuto, un vivo grazie! Delle ingratitudini, una profonda umiliazione.

Esame. –
Come ho speso l’anno? Esso pesa su le bilance dell’eternità: ma a mio merito o a mia colpa?

Proposito. –
Devo chiudere l’anno con una buona confessione.

Preghiera. – Ti lodiamo, o Dio; ti celebriamo, o Signore. – Te, Padre eterno, tutta la terra venera.
Te per l’orbe terrestre la santa Chiesa celebra; Padre di immensa maestà; il tuo adorabile; vero ed unico Figlio; – ed insieme il Santo Spirito Consolatore.
Degnati, o Signore, in questo giorno di custodirci dal peccato. – Abbi pietà di noi, o Signore; abbi pietà di noi... – In te, o Signore, ho sperato; non resti giammai confuso
.
288

119 Cioè l’anno che si chiude.

120 «È veramente cosa buona e giusta, nostro dovere e fonte di salvezza, renderti grazie sempre e in ogni luogo, o Signore santo, Padre onnipotente» (Prefazio della Messa).