Beato Giacomo Alberione

Opera Omnia

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300.
MERCOLEDÌ DELLE CENERI

«Salvami, o Dio: l’acqua mi giunge alla gola. Affondo nel fango e non ho sostegno; sono caduto in acque profonde e l’onda mi travolge. Sono sfinito dal gridare, riarse sono le mie fauci; i miei occhi si consumano nell’attesa del mio Dio» (Sal 69/68,2-4).

1° «Domine, clamavi ad te et sanasti me; Signore, io ho gridato a te, e tu mi hai risanato» (Sal 30/29,3). La quaresima ci prepara a partecipare ai frutti della Passione, Morte e Risurrezione di Gesù con la penitenza e le opere buone. La | quaresima è come un grande ritiro fatto dai cristiani di tutto il mondo, che si preparano alla vita nuova, e risurrezione in Cristo. Si imita il ritiro ed il digiuno di Gesù nell’orto.145 Qui si conoscono i veri amatori della croce, dice Benedetto XIV.
L’inizio si ha con la funzione delle ceneri. I Niniviti fecero penitenza in cenere e cilicio. Umilia il tuo orgoglio; «Ricordati che vieni dalla terra e ritornerai alla terra». «O Signore, che non desideri la morte del peccatore, ma il suo pentimento, riguarda benigno la fragilità dell’umana natura; e queste ceneri che vengono poste sul nostro capo per umiliarci e meritarci il perdono, tu, nella tua bontà degnati di benedirle; affinché noi, riconoscendo di essere cenere e di dover per colpa della nostra malvagità ritornare in polvere, meritiamo di ottenere misericordiosamente il perdono di tutti i peccati ed il premio promesso ai penitenti».

2° «Emendiamoci dai nostri peccati commessi per ignoranza, affinché, sorpresi improvvisamente dalla morte, non abbiamo da cercare tempo di penitenza senza trovarlo». Ecco l’epistola, tratta da Gioele: «Convertitevi a me con tutto il vostro cuore, nel digiuno, nelle lacrime, nei sospiri. Lacerate i vostri cuori e non le vostre vesti; tornate al | Signore Dio vostro, che è benigno e misericordioso, paziente e ricco di clemenza, e ci pensa molto prima di castigare. Chi sa che non cambi e perdoni, e non lasci dietro a sé la benedizione pel sacrificio e la libazione al Signore Dio vostro? Suonate la tromba in Sion, pubblicate il digiuno, convocate l’adunanza, radunate il popolo, purificate la riunione, convocate gli anziani; fate venire i fanciulli e i lattanti, lo sposo novello lasci il suo letto e la novella sposa il suo talamo. Tra il vestibolo e l’altare piangano i sacerdoti, ministri del Signore, e dicano: Perdona, o Signore, perdona al tuo popolo, non abbandonare la tua eredità all’obbrobrio, non la render serva delle nazioni; che non si dica tra i popoli: Dov’è il loro Dio? Il Signore ha mostrato zelo per la sua terra ed ha perdonato al suo popolo. Il Signore ha risposto e ha detto al suo popolo: Ecco che io vi manderò il frumento, il vino e l’olio, e ne avrete in abbondanza, e non vi farò più essere l’obbrobrio delle genti: dice il Signore onnipotente» (Gl 2,12-19).

3° Compiamo opere buone in quaresima. Sono specialmente: udire la parola di Dio, far elemosina ed opere di carità, mortificazione dei sensi, lavoro ordinario secondo il nostro stato; tutto nel silenzio, innanzi a Dio. Così insegna il Vangelo della Messa: «Gesù disse ai suoi discepoli: Quando poi digiunate, non prendete un’aria melanconica, come gli ipocriti, che sfigurano la loro faccia per dimostrare alla gente che digiunano. In verità vi dico che han già ricevuto la loro mercede. Ma tu, quando digiuni, profumati il capo e lavati la faccia, affinché non alla gente apparisca che tu digiuni, ma al tuo Padre, che è nel segreto; e il Padre tuo che vede nel segreto, te ne darà la ricompensa. Non vogliate | accumulare tesori sulla terra, dove la ruggine e la tignola consumano e i ladri dissotterrano e rubano; ma fatevi dei tesori nel cielo, dove né ruggine né tignola consumano, dove i ladri né scassinano né rubano. Perché dov’è il tuo tesoro quivi è anche il tuo cuore» (Mt 6,16-21).

Esame
. – Con quali disposizioni comincio la quaresima?

Proposito. –
Santificherò la quaresima.

Preghiera. – Signore, non darci quello che meritano i nostri peccati; ma ci prevenga la tua misericordia. Rivolgi il tuo sguardo benigno su quelli che si umiliano innanzi alla tua Maestà. I nostri digiuni siano medicina; le nostre lacrime espiazione; le opere buone consolazione e merito in Gesù Cristo, per la grazia dello Spirito Santo.
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145 Lapsus: non nell’orto, ma nel “deserto”, sul monte della Quarantena.