Beato Giacomo Alberione

Opera Omnia

Effettua una ricerca

Ricerca Avanzata

253.
ESTREMA UNZIONE77 - I

«Chi è malato, chiami a sé i presbiteri della Chiesa e preghino su di lui, dopo averlo unto con olio, nel nome del Signore. E la preghiera fatta con fede salverà il malato: il Signore lo rialzerà e se ha commesso peccati, gli saranno perdonati» (Gc 5,14-15).

1° La Chiesa Cattolica insegna che i frutti dell’Estrema Unzione sono: la grazia dello Spirito Santo per cui vengono cancellati i peccati | che ancora vi fossero nell’anima; toglie le reliquie di essi; dà sollievo e forza all’infermo; eccita una grande fiducia nella divina misericordia; conforta l’infermo a sopportare i dolori della malattia; aiuta a cacciare le tentazioni; restituisce pure la salute del corpo, se è espediente78 all’anima.
L’Estrema Unzione aumenta la grazia. Per riceverla si richiede d’ordinario che l’anima sia monda da ogni peccato mortale; e chi la riceve acquista una più abbondante santità; ha nuovo merito, ottiene aumento di gloria in Cielo. È grave male illudere il malato e privarlo di questo gran bene, che si ha dal ricevere in tempo l’olio Santo.
Inoltre: l’Estrema Unzione conferisce grazie attuali, cioè una più viva speranza nella Divina Misericordia, poiché il demonio muove nell’ultimo periodo della vita i più forti assalti, cercando di gettare l’anima nella disperazione col ricordo dei peccati e col timore del vicino giudizio. L’Olio Santo è perciò chiamato il sacramento della speranza, come il Battesimo infonde la fede e l’Eucaristia la carità. Infonde consolazione e pazienza per sopportare i mali, compiere il distacco dalla vita e dai beni della terra, desiderare il Paradiso. Comunica fortezza all’ultimo combattimento; specialmente perché il cuore dell’uomo per i peccati passati è divenuto più debole e più inclinato al male.

2° Rimette anche il peccato veniale. In quei momenti estremi non è difficile avere il dolore | anche di tutti; ed il cuore distaccato da ogni imperfezione od attaccamento.79 Può rimettere anche il peccato mortale, quando vi è il pentimento abituale e non è possibile la confessione: se per esempio l’infermo fosse privo della conoscenza. Rimette la pena temporale dovuta ai peccati, secondo le disposizioni dell’infermo. L’Estrema Unzione compie e termina la penitenza; dispone l’anima all’ingresso nel mondo tutto spirituale che è il Cielo.

3° Perciò Pio XI il 2 febbraio 1923, scrivendo all’associazione di Nostra Signora della Buona Morte, condanna l’errore dannosissimo «per cui con grave detrimento delle anime, agli infermi non si amministra questo Sacramento che al momento della morte, quando già del tutto o quasi è perduto l’uso dei sensi. Affinché questo Sacramento sia dato validamente e lecitamente è sufficiente che vi sia un prudente e probabile pericolo di morte. Chi ha cura che venga amministrato, segue veramente le intenzioni, i desideri e la dottrina della Chiesa nostra pia madre». Perciò tanto giova che venga ricevuto quando l’infermo è ancora pienamente cosciente: il frutto sarà tanto più abbondante.

Esame. –
Sento il bisogno di cancellare i peccati veniali? Di purificarmi da tanti difetti ed imperfezioni? Di soddisfare la giustizia di Dio per la pena temporale? Di crescere nella speranza e nella fortezza?

Proposito. –
Vigilerò perché gli infermi | ricevano, per quanto sta da me, in tempo e bene l’Olio Santo e gli altri conforti religiosi.

Preghiera. – Signore santo, Padre onnipotente, Dio eterno, che custodisci con la tua molteplice misericordia la tua creatura, infondendo nei corpi ammalati la grazia della tua benedizione, ascoltaci benigno, mentre invochiamo il tuo nome; e questo tuo servo, liberato dall’infermità e ricuperata la salute, sostienilo con la tua destra, confortalo con la tua virtù, proteggilo con la tua potenza e restituiscilo alla tua santa Chiesa con ogni desiderata prosperità. Per Gesù Cristo Nostro Signore.
253

77 Antica denominazione, sostituita con “Unzione degli Infermi”.

78 Utile.

79 Visione molto ottimistica (forse troppo?) delle disposizioni degli infermi nella fase terminale della vita.