Beato Giacomo Alberione

Opera Omnia

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160.
ZELO DI GESÙ - I

«Nell’ultimo giorno, il grande giorno della festa, Gesù levatosi in piedi esclamò ad alta voce: Chi ha sete venga a me e beva chi crede in me; come dice la Scrittura: fiumi di acqua viva sgorgheranno dal suo seno» (Gv 7,37-38).

1° Il Maestro Divino per tre anni, in Palestina, di borgo in borgo, di città in città, ed anche di casa in casa, spande fasci di luce e vampe di calore.
Il suo zelo nasce dalla carità: amore verso Dio e amore verso le anime: chi non ama, non zela. Egli amava il Padre Celeste di amore infinito come Dio; ed anche come uomo il suo | amore era purissimo ed intensissimo. Desiderava perciò al Padre quella gloria che gli devono tutte le creature: ma specialmente gli uomini e gli angeli. Per questo il Padre aveva creato tutto: Gesù desiderava ardentemente che questo desiderio fosse compiuto.
Gesù amava gli uomini. Tutto quanto egli fece dall’Incarnazione all’Ascensione, lo fece per amore dell’uomo. Lo dichiarò S. Paolo: «Mi amò e si diede alla morte per me» (Gal 2,20). E Gesù stesso disse a S. Margherita Alacoque: «Ecco quel Cuore che tanto ha amato gli uomini e nulla ha risparmiato per essi». Perciò ne voleva la salvezza: «Venni perché avessero la vita e la vita più abbondante» (Gv 10,10).
Gesù aveva un cuore sensibilissimo per le miserie dell’uomo. Dice S. Tommaso che la misericordia è una virtù speciale: «Assume un particolare aspetto, la miseria cioè di colui al quale si reca l’aiuto». Gesù ebbe pietà: «Ho compassione di questo popolo» (Mc 8,2). Dio si è fatto uomo: «affinché possa aver compassione degli ignoranti e dei traviati» (Eb 5,2).

2° In due modi si esercita lo zelo: impedisce per quanto può il male; promuove il bene dell’amato. Si capisce poiché lo zelo procede dall’amore: «Zelus... ex intensitate amoris procedit».207 L’amore è voler bene. Perciò Gesù combatte il peccato ed ogni offesa a Dio. Egli venne per togliere il peccato, e restituirne a Dio l’onore che il peccato gli aveva tolto. «Ecco l’Agnello del Signore, ecco Colui che toglie i | peccati208 del mondo» (Gv 1,29). Quando Gesù vide l’onore di Dio vilipeso con la profanazione del tempio, arse di sdegno: fece dei flagelli, cacciò i rivenditori dal tempio violentemente. Si avverò la profezia del salmista: «Lo zelo per la tua casa mi ha divorato» (Gv 2,17). Così Gesù lanciò terribili minacce contro i farisei che avevano il cuore pieno di peccati; e contro quelli che danno scandalo ai fanciulli.

3° Inoltre lo zelo cerca il bene dell’amato. «Beneficentia est exsecutio benevolentiae».209 L’amante vero è non già un egoista ma un altruista nel senso più vero e soprannaturale. Gesù cercò sempre la gloria del Padre: dal canto degli angeli: «Sia gloria a Dio nel più alto dei cieli» (Lc 2,4) alla dichiarazione conclusiva: «Padre, io ti ho glorificato sulla terra» (Gv 17,4). E questo a costo delle più profonde umiliazioni, nascondimenti, annientamenti. Sempre beneficò gli uomini con ogni sorta di beni: non pochi soldi, non il pane o la salute soltanto: ma donò Se stesso, i Sacramenti, la Chiesa. La vita stessa offerse alle anime, cioè la fede, la grazia, il paradiso.

Esame.
– Come è il mio zelo per la gloria di Dio e per le anime? Illuminato? convinto? forte? perseverante?

Proposito. –
Dare alle anime Dio, conosciuto nella fede, amato nella grazia, posseduto nella gloria.

Preghiera. – Signore, fatemi comprendere sempre meglio il vostro comando: «A tutti è ordinato di aver cura del prossimo».210 Medito pure il commento di Sant’Agostino: «Non vogliate pensare solamente ai buoni vescovi, ed ai buoni chierici. Anche voi, a modo vostro, siete ministri di Cristo, vivendo bene, facendo elemosine, predicando il suo amore e la sua dottrina a quanti potete». Mettete, o Signore, nell’anima e nel cuore mio buoni sentimenti, affinché io abbia sempre pensieri di pace e di bontà.
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207 «Lo zelo... è frutto dell’intensità dell’amore».

208 Più esattamente: “il peccato”.

209 «La beneficenza è la benevolenza in atto».

210 Cf Mt 19,19 e paralleli.