Beato Giacomo Alberione

Opera Omnia

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Anno XIV - n. 42?
SAN PAOLO
J.M.J.P [Roma, 24 - I - 1941

[Intenzioni e comunicazioni]

Carissimi Fratelli in San Paolo,
Il Divin Maestro accolga le preghiera fatte per ottenere le benedizioni celesti a tutti nel nuovo anno.
Uniamo bene i nostri cuori al cuore del Vicario di Cristo in questo periodo in cui lo spirito mondano ci vorrebbe indurre a pensare agli avvenimenti politici come coloro che non hanno fede. Vi è una vittoria da conquistare: pro libertate et exsaltatione sanctae Matris Ecclesiae! Vi è un regno da conquistare: il cielo! Vi è un nemico da vincere: il peccato! Noi siamo i figli prediletti della Chiesa, i ministri di Dio:
Pensare col Papa; vivere a lui uniti; parlare come parla il Papa; avere del Papa il cuore e le ardenti ispirazioni.
In tempo di guerra facciamo i meriti che sono possibili e conformi al tempo di guerra.
Nella formazione dei nostri aspiranti alla vita religioso-sacerdotale è utile tenere presente questi pensieri:
Datemi dieci Sacerdoti santi e vi do per convertito il mondo, (San Filippo Neri). = La scienza si può chiamare l'ottavo sacramento per il prete (S.Francesco di Sales). = Se un giovane teologo fa bene nell'Istituto e incespica e cade nelle vacanze contra sextum, costui non reggerà nella virtù fatto sacerdote, in quanto si può prevedere. Perciò si dimetta.
Nel caso di complicità con persone di diverso sesso, in un teologo, non si tenti più alcuna prova.
Nei casi anormali di complicità con giovani, ragazzo o compagni, sarebbe follia tentare ancora una prova... anche perché i peccati contro natura, gridano vendetta presso Dio e privano di molte grazie.

(Gli autori)

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S. Francesco di Sales, al termine di un corso di Ss. Esercizi, fece questo proposito: In ogni momento della giornata, se alcuno mi domanda che cosa faccio, devo poter rispondere: Vivo la mia Messa
Quest'anno teniamo presente il bisogno delle vocazioni: problema fondamentale e vitalissimo.
a) Chiedere che il Divino Maestro ci insegni a cercarle, riconoscerle, chiamarle.
b) Chiedere che il Divino Maestro ci insegni il Suo metodo nel formarle.
c) Chiedere che il Divino Maestro ci insegni ad avviare ad un sacerdozio largamente fruttuoso i nostri carissimi Novelli Sacerdoti.
Preghiamo poi per le Case particolarmente tribolate: India, Polonia, Francia, ecc.
Beneditemi! come vi benedico

Aff.mo M.Alberione


Dalle lettere dei Fratelli in San Paolo.
I) La ringrazio di tutto anche per l'ultimo S.Paolo; ogni volta che lo ricevo lo leggo e lo leggo e lo rileggo, sento che mi fa sempre bene. La sua parola è sempre viva, piena di spirito che illumina, fortifica, mi rende più soprannaturale e fermo nei propositi. Mi pare di non sbagliare dicendo che la grazia del Signore accompagna e compenetra ogni parola. Quanto sarebbe bello poterlo ricevere più spesso.
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2) Ogni volta che leggo le lettere dell'Apostolo, provo in me un misto di umiliazione e di elevazione. Umiliazione per trovarmi tanto dissimile dal suo spirito e dalle sue virtù; elevazione perché spingono alla santità. I suoi saluti mi riescono pure tanto cari. In essi si legge l'animo del nostro padre, e pare mi dicano quello che pure io debbo essere e di quale spirito vuole i suoi figli per cui, se non fosse per tema di pronunziare delle parole prive di spirito e introdurre novità, anch'io userei le espressioni di S. Paolo sicuro che, qualora si cerchi di formare il cuore alla carità, e di farli vivere in se stessi, riuscirebbero di molta grazia ed edificazione.
3) Alla scuola del Divin Maestro, fatto Bambino, cercheremo di crescere anche noi, oltre che in età, in scienza delle cose celesti ed in grazia. Oh, se ai piedi della culla del S. Bambino, disceso dal Cielo per essere a noi la Via, la Verità, la Vita, potessimo riscaldare talmente il nostro cuore verso le cose sante e specialmente verso la perfetta obbedienza, la perfetta illibatezza ed il completo distacco da ogni cosa mondana, da non turbarci e non arrestarci più sino al giorno del premio.
4) Per ottenere buoni scrittori, in questo tempo, nelle domeniche, prima della benedizione del SS.Sacramento, sarebbe bene recitare o cantare le Litanie degli Scrittori. Così consigliò qualche fratello; così prego tutti perché si faccia in ogni casa.
5) Qualche volta si promossero al Sacerdozio chierici che possedevano soltanto il minimum indispensabile di scienza, fidandosi del loro fervore che pareva dare garanzia di virtù e di applicazione ad imparare anche ed esercitare gli uffici di capi nei reparti in seguito. La vera pietà, infatti, porta allo studio per abilitarci ai doveri sacerdotali. Si può essere dotti e freddi; ma non si può ordinariamente essere fervorosi e disamorati dello studio. La santità porta spontaneamente all'acquisto della scienza come si vede nel Curato d'Ars. Ma le speranze qui furono deluse, perché, ordinati sacerdoti, lasciarono anche la pietà ed umiltà chiericale, e non attesero all'acquisto della scienza ed agli uffici di cui erano capaci e di tanta gloria di Dio. Siano umili, pii, applicati a quegli uffici in cui possono riuscire; e lo debbono! per il carattere sacerdotale e per la professione religiosa.
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