Beato Giacomo Alberione

Opera Omnia

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Anno XXIV

SAN PAOLO
GENNAIO 1949
ROMA - Casa Generalizia

[AUGURI]

A tutti i Fratelli, sinceri AUGURI di
BUON ANNO!
ricco di elette Benedizioni del Divin Redentore

Prima trasmissione radio
dalla Radio S. Paolo

Si può parlare di inizio dell'apostolato della radio? Forse è ancora presto, ma il primo esperimento è stato fatto sotto buoni auspici.
La mattina del giorno natalizio del Maestro Divino, alle ore 8 precise, la I 1 RSP «Radio San Paolo» incominciava a chiamare a raccolta gli ascoltatori... precedentemente avvisati. Alle 8,10 il Sig. Primo Maestro si sedeva dinanzi al microfono, evidentemente emozionato, per la prima trasmissione.
Furono parole di augurio, di affiatamento, di benedizione. Le pubblichiamo, perché tutti le possano conservare: chi le ha udite le legga, e chi non le ha potute udire, ne prenda cognizione.
La trasmissione durò esattamente
sei minuti: iniziata con l'Angelico augurio risuonato per la prima volta sulla Grotta di Betlemme, terminò con una bella benedizione.
Appena terminata la radio-trasmissione, una telefonata da una Casa vicina annunziava che si era sentito
molto, molto e molto bene. Pareva di essere in una grande stazione radio-trasmittente, dove si può subito aver notizia dell'avvenuta ricezione...
Per ora solo i desideri sono già grandi, ma anche la prima preghiera del Redentore fu un vagito... Ed i nostri desideri li deponiamo nelle manine del S. Bambino. Non si desidera e non si cerca che la Sua gloria e la salvezza di quelle anime che Egli venne a salvare. Egli stesso, quindi, vi è direttamente interessato. E noi aspettiamo da Lui il compimento dei nostri desideri e l'esaudimento delle nostre preghiere.
Gloria a Dio nel Cielo altissimo e pace in terra agli uomini di buona volontà.
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Questi auguri degli Angeli sono anche gli auguri miei. In questa splendidissima giornata dell'amore di Gesù Cristo al Padre e agli uomini, li faccio tanto di cuore a tutti, Figli e Figlie: sapendo come bene li comprendete ed accettate; li faccio dopo aver celebrata la Messa questa notte per tutti, vicini e lontani; con la sola preferenza per quelli che soffrono. Sentendo di essere il servo inutile ed incapace, ho detto a Gesù di fare tutto, solo, sempre Lui.
Questi auguri degli Angeli sulla Grotta di Betlem sono per noi programma di vita e mèta di apostolato: per essi siamo quello che siamo; e facciamo quanto facciamo.
Gloria a Dio! Che sia santificato il Suo Nome, che venga il Suo Regno, che si compia la Sua Volontà! Che Dio sia conosciuto, servito, amato! Che tutti appartengano un giorno a quel regno che Gesù Cristo venne a conquistare sulla terra, e che presenterà al Padre suo. Che sia amato prima da noi; e che possiamo farLo conoscere ed amare, come Egli venne dal Cielo per predicare il Padre. «Questa è la vita eterna: che gli uomini conoscano Dio e Colui che da Dio fu mandato: Gesù Cristo».
Pace agli uomini! Che tutti muovano verso il Presepio, come i Pastori ed i Magi, in cerca di Gesù. In questo sta la buona volontà: accogliere Gesù Cristo, la Sua dottrina, la Sua morale, la Sua grazia. Saranno figli di Dio, eredi del Cielo, coeredi di Cristo.
Auguri di molte e belle vocazioni, anche se tardive;
Auguri di buon progresso nella vita religiosa;
Auguri per le Case: che siano sempre come carro che procede sicuro sulle sue quattro ruote;
Auguri, perché ovunque regni la pace in una santa emulazione di santificarsi;
Auguri perché l'apostolato fiorisca e porti frutti per la redazione, la tecnica, la propaganda. Auguri perché possiamo presto adoperare questo mezzo celerissimo ed efficace e far conoscere Gesù Cristo ch'è Via, Verità e Vita. E Maria che oggi «nobis edidit Salvatorem» sia detta beata da ogni generazione;
Auguri di buona salute, di molte consolazioni, di un anno pieno di meriti per la bontà di Gesù Bambino: dal quale abbiamo ricevuta la grazia e l'apostolato.

***

L'anno che si chiude ha portato un progresso nell'apostolato con il cinema; vi è tanta volontà di migliorare.
La costruzione della Chiesa alla Regina degli Apostoli è arrivata vicino alla cupola: la divozione dei Figli alla Madre darà altri risultati nel nuovo anno.
Devo ringraziare da parte del Bambino e della Madre Sua: quest'anno quasi tutte le nostre Case, in gara d'amore, agli auguri hanno unita un'offerta a Gesù Bambino che la cede a Maria per la Sua Chiesa... E, dolce pensiero! Gesù ha pure fatta distributrice delle grazie per noi questa nostra buona Madre che «darà a chi ha dato».
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I Vocazionari ed i Noviziati in Italia ed all'estero sono vivai sempre più promettenti.
L'organizzazione internazionale dell'apostolato per mezzo del Centro di Roma, del Bollettino Bibliografico e delle nuove Librerie internazionali dà buoni risultati, pur fra le difficoltà portate dalla natura stessa della bella opera.
Ma dalla Cina e dalla Polonia le notizie sono sempre più preoccupanti: per cui abbiamo ripresa la recita del «Sub tuum praesidium» come negli anni della guerra.
Grande fiducia viene dal sapere che ovunque, vicino e lontano, si ripete l'offerta delle orazioni, azioni e patimenti secondo le intenzioni di Gesù nella santa Messa e le intenzioni del Primo Maestro: che sono l'attuazione dei primi due articoli delle Costituzioni, sostanzialmente.
Ho presenti in questo momento tutti i Figli e tutte le Figlie dell'Italia e dell'estero, e ripeto come al termine della Santa Messa: Benedicat vos omnipotens Deus, Pater et Filius et Spiritus Sanctus

SQUILLI DI CAPODANNO

I. - Librerie Internazionali.

Le circolari riguardanti la organizzazione delle Librerie Internazionali ebbero buoni frutti. Cooperano alla buona riuscita tre organismi:
1. Il Bollettino bibliografico internazionale, in servizio dei Fratelli e delle Librerie; esso si mantiene in intimo accordo con il Centro Internazionale, anzi, è il suo organo.
2. Il Centro internazionale, che provvede a tutte le Librerie internazionali ed alle Case estere- libri, indirizzi, saggi, oggetti religiosi, ecc. E' diretto da D. Castoldi.
3. In ogni nazione una Libreria internazionale che comunica con il Centro di Roma, riceve, manda, provvede.
Oramai in quasi tutte le nazioni ci si è messi sopra questa via; si pensa o si inizia o già si sviluppa tale iniziativa. Ciò anche nelle piccole nazioni. E' grande passo! Ovunque la Pia Società San Paolo può realizzarlo in qualche misura. Dove non potesse, provvisoriamente faranno le Figlie di San Paolo.

II. - Apparizioni, visioni?...
Ogni tanto vien fuori notizia di nuove apparizioni, visioni, divozioni nuove: noi stiamo alle norme della Chiesa, specialmente nello scrivere e diffondere. In Italia, oggi, c'è una vera mania in questa materia. Siamo guide sagge. Non si creda ad ogni spirito.

III. - Le preferenze del Bambino.
Attorno al Presepio il Santo Bambino ha voluto delle rose di carità; carità portata sino all'eroismo.
Vi sono persone piene di bontà, di verità, di grazia. Ovunque vanno, ogni volta che parlano, in tutte le lettere che scrivono, spandono i loro tesori di fede, di carità, di bene. E vi sono purtroppo anche persone sature di veleno le quali, se aprono bocca, se vanno in una Casa, se scrivono una lettera, spargono quello di cui sono sature. «Ex abundantia cordis os loquitur»...
Il Bambino ci invita alla carità. Fiorisca questa rosa ovunque, nelle nostre Case!

IV. - SQUILLO FINALE.
Sono state già da tempo richieste le Testimoniali degli Ordinari in cui si trovano le nostre Case, per l'approvazione definitiva della Congregazione. Molte sono giunte, ma parecchie mancano ancora.
Al momento in cui il «San Paolo» va in tipografìa mancano ancora quelle di: Londra - Tokio -Mexico - Cordoba e La Plata - Rio de Janeiro e Fortaleza - New York e Canfield e Derby - Bilbao e Madrid.
Preghiamo vivamente i Fratelli delle Case interessate a volersene dar pensiero affinché l'invio sia sollecitato.
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SPECIALI FACOLTÀ
concesse dalla S. Sede al Primo Maestro

E' bene che tutti i Sacerdoti conoscano alcune speciali facoltà che la Santa Sede, da poco tempo, ha concesso al Primo Maestro, riguardanti l'assoluzione dai casi riservati, e la dispensa in materia riservata pure alla Santa Sede. Riportiamo il Rescritto Apostolico.

NICOLAUS
DIACONUS S. NICOLAI IN CARCERE
S. R. E. CARDINALIS CANALI
SS. DD. NOSTRI PAPAE ET S. SEDIS APOSTOLICAE
MAIOR PAENITENTIARIUS

Sacra Paenitentiaria, Tibi dilecto in Christo Superiori Generali Piae Societatis a Sancto Paulo Apostolo, facultates quae sequuntur concedit AD TRIENNIUM a data praesentium computandum, cum potestate eas communicandi, etiam habitualiter, non tamen ultra praefinitum terminum, tantum cum Rectoribus singularum domorum Congregationis Tuae necnon ob peculiares causas, cum aliquot eiusdem Congregationis religiosis, scientia ac prudentia conspicuis; dummodo tum Ipse, tum omnes praedicti, fueritis ab Ordinario loci, ad excipiendas fidelium confessiones legitime adprobati; eaque lege, ut iisdem facultatibus in actu sacramentalis confessionis et pro foro conscientiae dumtaxat uti valeatis.

1. Absolvendi quoseumque paenitentes (exceptis: haereticis haeresim inter fideles e proposito disseminantibus) a quibusvis censuris et poenis ecclesiasticis ob hereses tam nemine audiente vel advertente quam coram aliis externatas incursis; postquam tamen paenitens magistros ex professo haereticalis doctrinae, si quos noverit, ac personas ecclesiasticas et religiosas, si quas hac in re complices habuerit, Supremae S. Congregationi S. Officii per se vel, de eius venia, per teipsum denunciaverit; et quatenus ob iustas causas huiusmodi denunciatio ante absolutionem peragi nequeat, facta ab eo seria promissione denunciationem ipsam peragendi cum primum et quo meliori modo, iudicio tuo, fieri poterit; et postquam in singulis casibus haereses coram te secreto abiuraverit; iniuncta, pro modo excessuum gravi paenitentia salutari cum frequentia Sacramentorum, et obligatione se, prudenti iudicio tuo, retractandi apud personas coram quibus haereses manifestavit, atque illata scandala reparandi.
2. Absolvendi a censuris et poenis ecclesiasticis eos qui libros apostatarum, haereticorum aut schismaticorum, apostasiam, haeresim aut schisma propugnantes, aliosve per Apostolicas Litteras nominatim prohibitos, scienter sine debita licentia legerint vel retinuerint; iniuncta congrua paenitentia salutari ac firma obligatione supradictos libros quantum fieri poterit, ante absolutionem destruendi vel tibi tradendi.
3. Absolvendì a censuris et poenis ecclesiasticis eos qui nomen dederint sectae massonicae - aliisque eiusdem generis associationibus quae contra Ecclesiam vel legitimas civiles potestates maehinantur; ita tamen ut a respectiva secta vel associatione omnino se separent eamque abiurent; denuncient, ut supra, personas ecclesiasticas et religiosas, si quas eidem adseriptas, noverint; libros, manuscripta ac signa eamdem respicientia, si qua retineant in manus tuas tradant, ad S. Officium quamprimum caute trasmittenda aut saltem, si iustae gravesque causae id postulent, destruenda; iniuncta pro modo culparum gravi paenitentia salutari cum frequentatione sacramentalis confessionis et obligatione illata scandala reparandi.
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4. Absolvendi a censuris et paenis ecclesiasticis eos qui clausuram Regularium utriusque sexus sine legitima licentia ingressi fuerint, necnon qui eos introduxerint vel admiserint; dummodo tamen id factum non fuerit ad fìnem utcumque graviter criminosum, etiam effectu non secuto, nec ad externum Ordinarii forum deductum; congrua pro modo culpae paenitentia salutari iniuncta.
5. Dispensandi commutando, consideratis causis, in alia paenitentiae vel pietatis opera, omnia vota privata; exceptis votis Perfectae ac perpetuae castitatis et ingrediendi in Religionem votorum, solemnium, quae emissa fuerint absolute et post completum decimum octavum aetatis annum, nec non votis in quibus agitur de praeiudicio vel de iure tertii.
6. Dispensandi in matrimoniis iam contractis super impedimento occulto criminis ex adulterio cum fide data, absque ulla tamen machinatione; monitis coniugibus de necessaria secreta inter sese tantum, idest sine interventu parochi seu testium, renovatione consensus atque iniucta gravi et diuturna paetentia salutari.
7. Dispensandi super occulta irregularitate contracta ex violatione censurarum tantum cum clericis, tam saecularibus quam regularibus, in Sacris Ordinibus constitutis, sed ad hoc dumtaxat ut paenitens Ordines iam susceptos licite excercere valeat.
8. Dispensandi ab irregularitate ex homicidio voluntario aut abortii, de qua in can. 985 n. 4, sed ad hoc unice ut paenitens Ordines iam susceptos sine infamiae vel scandali periculo exercere queat; iniuncto eidem paenitenti onere, intra mensem saltem per epistolam, per confessarium vel per se, reticito nomine, docendo de omnibus casus circumstantiis, et praesertim quoties delictum patraverit, ad S. Paenitentiariam recurrendi, et standi eius mandatis, sub poena suspensionis a divinis ipso facto incurrendae.
Meminerit confessarius, si forte ex oblivione vel inadvertentia ultra praedictum terminum his facultatibus uti contingat, absolutiones seu dispensationes exinde impertitas ratas esse et validas iuxta can. 207, II C. I. C.
Datum Romae, ex S. Paenitentiaria, die 6 nov. 1948

De mandato Eminentissimi
I. Rossi, a Secretis
I. Sessolo, substitit.


Per maggior chiarezza si noti:
1. Le suddette facoltà sono concesse, cioè delegate, dalla Santa Sede al Superiore generale ad triennium; però, concesse la prima volta, alla scadenza vengono facilmente rinnovate.
2. Il Superiore generale può subdelegare tali facoltà anche ad altri Sacerdoti della Congregazione, sia habitualiter, sia per modus actus. E pertanto il Primo Maestro senz'altro le subdelega habitualiter ai membri del Consiglio generale ed a tutti i Superiori locali: Gli altri Sacerdoti, avendone bisogno in qualche caso particolare, devono chiedere la facoltà necessaria direttamente al Primo Maestro.
3. I Sacerdoti subdelegati, anche habitualiter, dal Primo Maestro, a norma del can. 199, V, non possono a loro volta subdelegare altri.
4. Si tenga ben presente la clausola che queste facoltà si possono usare solo in actu sacramentalis confessionis et pro foro conscientiae.
5. Non è il caso di dare qui, sia pure brevemente, la spiegazione delle singole facoltà. Ciascuno potrà utilmente confrontare i rispettivi canoni, cioè: per la 1.a facoltà, il can. 2314; per la 2.a, il can. 2318, I; per la 3.a il can. 2335; per la 4.a il can. 2342; per la 5.a i can. 1309, 1313; per la 6.a il can. 1075, I; per la 7.a il can 985, VII; per l'8.a il can. 985, IV.
6. I Sacerdoti che dovessero chiedere qualcuna delle suddette facoltà, ricordino che la domanda si fa reticito nomine paenitentis.

Don Federico

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ANNIVERSARI DEI FRATELLI DEFUNTI

GENNAIO:

23-1-1935: Ravera Arturo, novizio studente. 24-1-48: M. Giaccardo Gius. Timoteo, Vic. Gen.
FEBBRAIO:
3-2-1933: Ch. Zappalorto Giuseppe Agostino. 10-2-1941: Sac. Manera Filippo Alfredo.

INTENZIONI DI PREGHIERE
per gennaio e febbraio

Fedeltà alla Visita al SS. Sacramento.
Per la diffusione della rivista Il Focolare.
Per la Chiesa alla Regina degli Apostoli.

IN MEMORIAM

Il 24 di questo mese di Gennaio ricorrerà il primo Anniversario della morte del Rev. sig. Maestro Giaccardo.
La sua dipartita causò in tutti quelli che lo conobbero una impressione profonda. Umanamente parlando, fu un lutto irreparabile per la Congregazione, abituata a considerare nel M. Giaccardo il braccio destro insostituibile del Ven.mo Primo Maestro, il suo erede spirituale più diretto. E forse solo col passare degli anni, comprenderemo meglio ciò che suppone la morte immatura del sig. Maestro!
Però, a voler essere esatti, il nostro dolce Fratello non ci fu tolto del tutto, perché tuis fidelibus, Domine, vita mutatur non tollitur; egli è più nostro di prima; dal Cielo ci assiste, e ci può soccorrere con molta efficacia. Questa è la nostra certezza.
Inoltre, egli rimane sempre fra di noi, colla sua memoria e col suo spirito:
di Sacerdote esemplarissimo, tutto pietà, amante dell'Eucaristia, della Madonna, dello splendore delle funzioni liturgiche, tutto consacrato alla Gloria di Dio e al bene delle anime; di sacerdote qui in vita sua suffulsit domum, et in diebus suis corroborava pietatem, quasi ignis effulgens et thus ardens in igne (Eccli. 50, 1 e 9);
di religioso fervente, che viveva giorno per giorno la sua professione religiosa, per cui lo si considerava da tutti modello di purezza, di obbedienza, di povertà; e che si sforzava con una continua mortificazione ed unione con Dio, di raggiungere le più alte vette della santità;
di maestro e padre delle anime, che sapeva illuminare con la sua parola, che formava e sosteneva, ed in cui trasfondeva tutto se stesso;
di paolino, direi integrale, formato in modo non comune alla scuola dell'Apostolo Paolo di cui era divotissimo, ed a quella del Ven.mo nostro Fondatore, di cui sempre fu allievo fedelissimo.
A norma delle Costituzioni (art. 236) il giorno 24 Gennaio offriamo tutti i suffragi stabiliti dalle medesime.
Nella Cappella della Casa Generalizia si celebrerà il Funerale solenne.
Manteniamo poi vivo il ricordo e facciamo tesoro di una vita così esemplare. Hi sunt patres nostri, verique pastores. E come la Chiesa ha cura di additare ai suoi figli gli esempi dei santi e di glorificarli, così la nostra Congregazione abbia cura di non lasciare sub modio, ma di mettere sul candelabro (Matth. 5, 15) una figura sì eletta come quella del M. Giaccardo. Venga presto la sua biografia, ad istruzione, esempio, consolazione per tutti.

Don Costa

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