Beato Giacomo Alberione

Opera Omnia

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FASCICOLI - 1962
LA COMUNIONE NUTRIMENTO DELL'ANIMA1
Roma, 31 gennaio 1962 - Meditazione del Primo Maestro.
Oggi è la festa di S. Giovanni Bosco. S. Giovanni Bosco assieme a S. Benedetto Cottolengo e a S. Giuseppe Cafasso lavorò per introdurre l'uso della Comunione frequente e quotidiana tra i fedeli. Al tempo di questi Santi, la Comunione non era frequente e tanto meno quotidiana né tra i semplici fedeli né negli stessi Istituti religiosi e nei Seminari.
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Allora, quando si studiava lo spirito da infondere alla nostra Famiglia Paolina, si è voluto seguire l'esempio di questi santi; il nutrimento che davano alla pietà era duplice: abbondanza di predicazione cioè di insegnamento religioso e di catechismo, e poi la Comunione frequente, possibilmente quotidiana.
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La Comunione quotidiana tra i nostri, cioè in tutta la Famiglia Paolina, è in uso. Veramente santa e salutare questa usanza! Tuttavia vi è da dire una cosa: l'uso della Comunione frequente ha richiesto 60-70 anni, di insistenze, di istruzioni per venire introdotto, ma oggi c'è di nuovo bisogno di insistere tra il popolo, mentre negli Istituti religiosi e nei Seminari, continua ad essere rispettato. Però nei Seminari, negli Istituti religiosi, negli Educandati cattolici occorre insistere in un altro senso e cioè che si facciano bene le Comunioni. Che si facciano bene le Comunioni! perché l'uso quotidiano della Comunione nelle anime non abbastanza fervorose può diventare quasi un'abitudine non buona... Abitudine buona è la Comunione frequente; ma quando l'anima non si eccita al fervore, allora la Comunione diventa come una qualsiasi opera di pietà, per esempio come una Via crucis, una processione, una dimostrazione esteriore. Entrare nello spirito vero della Comunione: essa è nutrimento, alimentazione dell'anima. "La mia carne è veramente cibo", ha detto Gesù. Il Signore ci ha dato due generi di alimenti, perché due sono le parti che costituiscono l'uomo, l'anima e il corpo. Abbiamo il cibo per l'anima e il cibo per il corpo. Quanto al cibo per il corpo si è sempre attenti, ma se ne deve fare uso regolato, conveniente; quanto invece all'alimento spirituale, se vogliamo mantenerci in salute, se vogliamo crescere, è necessario che ci cibiamo con abbondanza. Nutrire il corpo per mantenere la vita fisica; e perché la vita dell'anima si conservi e cresca ci vogliono Comunioni ben fatte e frequenti.
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Due specie di anime han bisogno di comunicarsi frequentemente: le anime che non sono ancora perfette, perché si perfezionino; e le anime già perfette, perché si mantengano nella perfezione. Il cibo fisico, fino a una certa età, contribuisce all'aumento e cioè alla crescita del corpo; per l'anima non è così. Non si può dire che l'anima cresca solo fino a una certa età, per esempio fino ai 21-22-23 anni; ma deve crescere fino a che si vive, anzi, man mano che si va avanti negli anni, il progresso spirituale deve diventare più illuminato, più fondamentalmente nutriente, più sostanzialmente santo.
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L'alimentazione spirituale, quindi, va continuata per arrivare al grado di santità a cui il Signore chiama un'anima. Quando l'anima passa all'eternità, allora si ferma nel suo avanzamento spirituale e vi resta per tutta l'eternità con quella santità e quella gloria e beatitudine celeste che corrisponde ai meriti della vita presente.
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Se la Comunione è ben fatta porta sempre un aumento di grazia.
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"O sacrum Convivium, in quo Christus sumitur" è un canto tanto bello per le verità sublimi e semplici che contiene. "Mens impletur gratia et futurae gloriae nobis pignus datur".
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La Comunione è alimento. Ma che cosa deve nutrire? Deve nutrire lo spirito, la vita interiore. "Veni ut vitam habeant et abundantius habeant". E la Comunione porta la vita che è Cristo. "Io sono la vita". Ma notate: "...et abundantius habeant"? cioè ogni giorno questa vita deve crescere, e crescere fino a quel grado di gloria che si avrà in paradiso, perché il premio sarà proporzionato al grado di vita con cui l'anima termina il suo pellegrinaggio terreno.
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Alimentare lo spirito significa avere più fede, più fiducia, cioè più speranza nei meriti di Gesù Cristo, nella misericordia di Dio, e soprattutto più carità; più amore verso Dio e, per riflesso, più amore al prossimo, poiché non si può amare Dio se non si ama il prossimo.
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Alimentare lo spirito: le Comunioni quotidiane portano un unione con Dio sempre più intima, danno una luce spirituale sempre più chiara, conducono a una conoscenza più profonda di Dio, della sua misericordia, della sua bontà; fanno conoscere sempre meglio la bontà del Padre che ha creato l'anima; mostrano l'amore infinito del Figlio che si è incarnato e si è fatto nostro cibo: "prendete e mangiate: questo è il mio corpo"; svelano più apertamente l'azione dello Spirito Santo in noi e quindi la nostra trasformazione in Cristo.
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Nutrendosi nella Comunione, l'anima si irrobustisce e allora fa come Gesù che "proficiebat aetate, sapientia et gratia", cresce negli anni, nella virtù, nella sapienza celeste e nella santità.
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Ma perché il cibo alimenti davvero il corpo e si cambi in sangue, si richiede che trovi uno stomaco sano; la Comunione richiede buone disposizioni, disposizioni che sostanzialmente sono la fede, la speranza, la carità. A loro volta la fede, la speranza, la carità vengono alimentate dalla Comunione e così, di giorno in giorno, si va crescendo. "Puer autem crescebat aetate, sapientia et gratia". Sì, allora fare la Comunione frequente, quando si può quotidiana, ma soprattutto farla bene! Farla bene! Certamente si richiede che l'anima sia in istato di grazia perché col peccato non si può fare la Comunione, anzi dice S. Paolo: "ognuno prima faccia l'esame di coscienza, perché chi mangia questo pane e beve questo sangue in peccato, mangia e beve la sua condanna"; la morte c'è già nell'anima in peccato, ma viene aggravata, viene ad essere più terribile e si aggiunge peccato a peccato.
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Alimentazione: l'uomo ha bisogno di due alimenti, cioè della Parola di Dio, del Vangelo, e della Comunione. E' la Comunione che porta la forza per camminare nella virtù. Il Vangelo illumina la strada, ma la forza per percorrerla viene dalla Comunione. Quando poi l'anima si comunica con fervore entra in una comunicazione intima con Dio, stabilisce un colloquio con Gesù in cui esprime tutti i suoi sentimenti e si effonde in atti di fede e di amore. Che cosa avviene allora? Avviene la crescita spirituale.
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Quando la Comunione sacramentale è fatta bene, con fervore, viene continuata con le Comunioni spirituali che si ripetono più volte nella giornata: l'anima si riporta per un momento a quell'intimità con Gesù che aveva stabilito al mattino. Ne viene che tutte le azioni della giornata, le parole che si dicono, le attività e gli uffici che si compiono, sono atti di amore verso Dio, verso Gesù; sono ringraziamento alla Comunione fatta; sono preparazione alla Comunione del giorno seguente, cosicché tutta la giornata resta ispirata a Gesù Eucaristia e diventa tutta eucaristica. Vivere di questo Pane! "Panem de coelo praestitisti eis": ci dona letizia e porta in noi la forza e robustezza spirituale, e aumento di grazia. Quale sorgente di santità è la Comunione! Allora diventa anche più facile fare bene la Visita al SS.mo Sacramento; è più facile entrare nello spirito della Messa e seguirla coi sentimenti stessi della Chiesa che generalmente vengono espressi nei buoni Messalini.
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Ogni giorno la Comunione sia un po' migliore; e se proprio non si può ogni giorno, almeno ogni mese. Negli esami di coscienza, quando ci si esamina sulla pietà, fermarsi sulla pietà eucaristica: come faccio la Visita? Come ascolto la Messa? Anzi, come partecipo alla Messa? Come faccio la Comunione? Tutto il bene spirituale viene da qui.
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La Comunione sia preceduta dagli atti che sono indicati nei libri di pietà; ma a poco a poco l'anima non ha più bisogno di quelle formule che sono scritte nei libri, ha penetrato la sostanza delle formule e adopera delle espressioni proprie che dicono bene i suoi sentimenti. Se però si cadesse nella distrazione, converrebbe piuttosto adoperare ilo libro; ma quando l'anima è illuminata e riscaldata da quel fuoco divino che è Gesù Eucaristia ("sono venuto a portare il fuoco"), le espressioni le partono dall'intimo del cuore e tante volte, anche essendo di minor valore in se stesse, per l'anima valgono di più, perché dicono l'interno del cuore.
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Chiedere la grazia che in tutta la Famiglia Paolina non ci siano mai sacrilegi; che in tutta la Famiglia Paolina la frequenza alla Comunione quotidiana sia sempre predicata e praticata, secondo consigliano le Costituzioni; che da ogni Comunione l'anima riporti fervore e calore che l'accompagnino per tutta la giornata, che abbia luce per il cammino e forza nuova.
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Quello che l'angelo disse ad Elia: "Prendi e mangia, perché hai da fare ancora un lungo cammino", lo ripete a noi: "prendi e mangia perché il cammino è ancor lungo!".
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Per il cammino di ogni giornata, una buona alimentazione. E poiché il cibo è santissimo, la nostra preparazione e il nostro ringraziamento siano molto santi.
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1 Ottavo con titolo in copertina, senza data di stampa. Il testo incomincia a pagina 3. C'è la registrazione.