Beato Giacomo Alberione

Opera Omnia

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SANTI ESERCIZI - agosto 1956 -
1° corso: La nostra vita
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Il primo pensiero sia un bel ringraziamento al Signore, per avervi inviate a questi giorni di raccoglimento. Egli vuole parlarvi direttamente, sentirvi, e più di tutto distribuirvi le Sue grazie. Dobbiamo esercitare la fede, ma nel Cuore di Gesù in questo momento sono preparate tante grazie per ciascuna. Lasciamo fare a Lui, confidiamo in Lui.
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Come prima meditazione cerchiamo di rispondere a questa domanda: Perché sono sulla terra? Che cos'è la vita? Perché si vive? Passano gli uomini come un gran fiume d'acqua, formato da tante gocce in cui l'una spinge l'altra avanti, così quelli che ci seguono sembra che ci spingano per prendersi il posto, ed intanto l'umanità, come l'onda, segue il suo cammino. Perché il Signore ci ha messi qui? La vita è il tempo assegnatoci dal Signore per guadagnarci il paradiso.
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Ogni persona si raccolga e dica: l'anima mia è uscita dalle mani del Creatore, Egli mi ha pensato e ha voluto che avessi l'assistenza. Quale era l'intenzione del Padre Celeste? Egli vuole riempire la Sua casa di anime belle. Come il padrone della parabola che mandò i suoi servi ad invitare tutti alle nozze, il Signore manda i Suoi sacerdoti perché insistino affinché gli uomini accettino l'invito per il Cielo.
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Il Padre Celeste ha già fissato il giorno delle nozze celesti ove vi sarà la mensa della gioia e della felicità, mensa in cui ci viene comunicata la beatitudine: «Entra nel gaudio del Tuo Signore».
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Il mese di agosto è consacrato al pensiero del paradiso, si celebra la festa dell'Assunzione e della Trasfigurazione, tutto quindi ci invita a pensare di più al paradiso. Il Signore ammetterà tutte le anime alla beatitudine celeste? Prima vi sarà un esame: Gesù Cristo ci giudicherà su come abbiamo amato Dio; Egli esige da noi una triplice prova mentre siamo sulla terra: prova di fede, prova d'amore, prova di fedeltà.
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Pensiamo che la vita è breve, il paradiso è eterno. Abbiamo da confrontare la vita con la eternità: la vita è una prova, l'eternità è il premio - La vita si conduce nella valle di lacrime l'eternità è il Tabor - Nella vita è la lotta, nell'eternità la corona dei beati.
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Qui vi è sempre il pericolo di peccare, lassù si è posti nell'impeccabilità.
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Prova di fede: credere a Dio. Fede che ci è stata infusa nel battesimo, che ogni giorno chiediamo al Signore e che ogni giorno cresce nelle anime buone.
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Fede nell'Eucaristia, nel sacramento della Penitenza, nella messa e nella bontà di Dio.
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Prova d'amore: Amare il Signore vuol dire non offenderlo; compiere la Sua volontà, vivere in grazia. Che bella cosa essere tutte di Gesù! Neppure una briciola del cuore sia di altri, tutto il cuore sia di Dio.
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Prova di fedeltà: Fare bene gli uffici assegnati e corrispondere alla vocazione. Occorre osservare i Comandamenti, i voti, amare il prossimo.
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Esame: Chiedersi: ho fatto quello che mi ero proposta? se sì, ringraziare il Signore, se no, riparare in qualche modo. Abbiamo una fede profonda? Amiamo il Signore? Siamo fedeli ai Comandamenti, ai voti agli obblighi del proprio stato?
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Preghiera: Fa' o Signore di me quello che ti piace oggi e sempre. L'egoismo deve morire e tutto l'amore ha da rivolgersi a Gesù, lo Sposo più bello e più Santo.

1° agosto 1956

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SANTI ESERCIZI - agosto 1956
2° corso - Gli Esercizi
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Si può dire a Gesù buon Pastore la parola del Salmo: «Fili tui de longe veniunt et filiae tuae a latere surgunt» perché voi siete venute da tante parti. E allora ringraziamo il Signore che vi dà occasione di raccogliervi qui, ad un solo fine: per farvi sante. Il Lavoro principale della religiosa è attendere alla perfezione, togliere gli impedimenti, mettere in azione tutti i mezzi, e raccogliere nel cuore tanto amore a Dio e tanto amore alle anime.
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Ringraziare perciò il Signore per l'entrata in noviziato, per le vestizioni, per le professioni; e quante consolazioni in questa maniera date a Gesù buon Pastore. Egli cerca chi lo aiuti a salvare le anime, e voi date per Lui la vostra intelligenza, forza, salute, anni, vita. Siete degne di questo? Ecco, degne no; ma Gesù è tanto buono e si degna Lui di adoperarci, e mentre lavoriamo acquistiamo merito.
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Riguardo agli Esercizi tre pensieri:
1) Invocare Maria madre del divin Pastore e modello e maestra delle sante meditazioni. Gli Esercizi sono soprattutto meditazioni, l'anima degli Esercizi sono i riflessi. La pratica sopra questo punto sarebbe così: dopo ogni predica si dedicherà mezz'ora ai riflessi. Tutto sotto lo sguardo di Maria, con la grazia di Maria. Ella da giovanetta viveva raccolta, serena, nella sua casetta. In quel tempo lo Spirito Santo le infondeva molti lumi, le parlava al cuore, le dava molto amore. Oh, che belle meditazioni avrà fatto Maria quando riposava sul suo seno il Figlio di Dio Incarnato, al Presepio vedendo Gesù così povero, in Egitto, e soprattutto a Nazaret, quando vedeva il bambino che era suo Dio, tutto sereno, lieto, sempre pronto. E meditava durante la sua predicazione; il Vangelo nota in due posti: «Maria conservava tutte queste cose nel suo cuore».
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Nella silenziosità meditare le cose belle; in questi giorni il Signore vi dirà tante cose belle, Egli parla ad ogni cuore, ad ogni mente. Meditare quando arriva una parola che fa proprio per l'anima, che chiarisce un dubbio, segna una decisione: allora conservarla nel cuore.
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2) Che cosa sono gli Esercizi: sono atti di fede, di amore, di speranza, di desiderio, di dolore, di proposito.
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Cominciando l'annata spirituale segnarsi il programma di vita per tutto l'anno.
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Occorre attivarsi. Supponiamo che entrando negli Esercizi ognuna sappia già a che cosa indirizzarli: al noviziato, alla professione, alla carità.
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Vi è poi il proposito che è il punto centrale; mentre il programma può riguardare l'apostolato. Crescere ogni anno sviluppando un po' il programma.
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Per le novizie il programma è già studiato: le costituzioni! Meditarle così da saperle se non a memoria almeno il senso perché lì è la via di santificazione.
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Gli Esercizi non sono tempo di riposo ma tempo di maggior lavoro spirituale. Attivismo, buona volontà, lavoro interiore, e quando c'è un po' di distrazione ricorrere ai rosari, alle letture.
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3) Come fare gli Esercizi. Prima condizione: credere che gli Esercizi sono una grazia che contiene molte grazie comuni a tutti, e particolari per ogni anima. Credere che sono una grazia efficace.
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Il Signore parlerà ai vostri cuori; siete venute tutte liete, serene, volenterose; ora la santa solituduine. In questa silenziosità, in questa solitudine interiore Gesù parla e comunica la grazia.
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Un pensiero al passato, un pensiero al presente, un pensiero al futuro.
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Un pensiero al passato. - Come è stata la mia vita? Il Signore mi ha creata, mi ha messa su questa terra perché mi guadagnassi il paradiso. Se vi sono state grazie, ringraziare il Signore che ci ha amate, e se ci sono state mancanze umiliarci.
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Un pensiero al presente. - Come sono? In tiepidezza, senza volontà, con volontà cattiva? Sono in stato di fervore, con volontà buona, generosa, pronta a fare tutto ciò che è prescritto per gli Esercizi?
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Un pensiero al futuro. - Come farò? Il male toglierlo, il bene confermarlo, quello che è da migliorare migliorarlo. Per il futuro molta preghiera. Sempre il Signore trovi in noi un cuore umile e confidente.
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Oh, il buon Pastore è veramente buono, ha voluto dirlo che era buono, e noi non crediamo? Troveremo in Lui tutto quello che è necessario per la santificazione. E Gesù buon Pastore vi conforti tanto! E Maria madre del buon Pastore in questi giorni è in mezzo a voi, e i santi apostoli Pietro e Paolo saranno vostri potenti protettori.

24 agosto 1956

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10 1° agosto 1956.

20 24 agosto 1956.