Si devono invitare presto o tardi? Dipende dalle circostanze. Alle volte passati i tredici anni se non si prendono, non si prendono più. Indicare ai giovani la duplice via: il seminario e la vita religiosa. Ci sono dei genitori che fanno i loro conti, se il figlio si fa sacerdote secolare, quando sono vecchi, vanno con lui, questa abitudine è una delle grandi piaghe che ha la Chiesa in certe Diocesi. Il parroco deve essere libero, deve amare la Parrocchia e distaccarsi dalla famiglia naturale. Poi per lo studio vi sono famiglie che non possono, allora si veda di trovare altri che aiutino. I giovani aspiranti per lo più sono di famiglie povere, anche Gesù fu povero. E' poi necessario indicare e descrivere l'istituto. La vocazione deve conoscere l'istituto e l'istituto deve conoscere la vocazione. La perseveranza della riuscita dipende da diverse cose: in primo luogo dalla scelta. Buon seme! Se il grano è cattivo o imperfetto che cosa sperare? L'istituto faccia da medico, guarisca le infermità della figliola. Prima di fare entrare le figliole, se è possibile, avere un contatto personale, si vada a vederle sul posto, poi aiutarle subito appena entrate. Chi le accoglie e prenda con amore, una volta messo il timbro, è difficile che si cancelli. Parlare subito della povertà, castità, obbedienza e sull'apostolato futuro nel modo che sono capaci. Comincino a cantare, più cominciano presto, meglio è. Provare per tempo a dare suggerimenti sull'ordine, a dire cose belle sulla purezza. Occorre tanta delicatezza con questi fiori belli destinati a star vicini al Tabernacolo. Così sull'obbedienza e sulla carità. Non dire che non capiscono; capiscono in proporzione dell'età. Se avranno assaporato il male ne capiranno di meno. E' la perfezione che si richiede nella vita sacerdotale e religiosa, il desiderio della santità. Non credere mai che sia troppo presto anche se avete una bambina di sei anni. Ci vuole una sapienza speciale per le vocazioni, e chi ama la propria vocazione attira le altre. Ci sia maternità; le vocazioni che danno più consolazione sono quelle che hanno costato di più a loro e ai superiori.
5 agosto 1956