Beato Giacomo Alberione

Opera Omnia

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Santificazione del cuore22
La nostra religione si può dire che risulti da tre parti: dogma, morale, culto.
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Per mezzo del dogma, cioè delle verità rivelate, viene la santificazione della nostra mente con la fede.
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Per mezzo della morale la santificazione della volontà. Per mezzo del culto la santificazione del cuore. L'uomo ha queste tre potenze, e con la fede, con l'osservanza dei precetti divini e con l'amore a Dio veniamo a santificarci.
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Santificazione del cuore. Noi abbiamo a pensare a due cose:
1) Che il nostro cuore ami il Signore: «Amerai il Signore Dio tuo con tutto il tuo cuore». Vi sono persone che amano se stesse, il piacere, la vanità, che sono attaccate alla terra; e vi sono persone che vogliono amare Dio con tutto il cuore. Questo particolarmente potete dirlo voi che avete lasciato ogni cosa per amore di Dio.
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Il nostro cuore può amare cose cattive, buone, ottime. Se si desidera piacere a Dio e si cerca sulla terra solo il suo servizio e il paradiso, allora il cuore è pieno di Dio.
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Contro la santificazione del cuore vi sono le amicizie particolari naturali, i rancori, contro l'amor di Dio vi sono la freddezza, le indifferenze.
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2) Questo amor di Dio, questa santificazione del sentimento riguarda anche la pietà, la preghiera. E cioè fare bene le pratiche di pietà per ogni giorno: meditazione, messa, esame di coscienza, comunione, visita, rosario, orazioni mattino e sera.
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Ora chi ama Gesù, fa volentieri queste pratiche, quando invece c'è la tiepidezza la preghiera sembra sempre pesante. Avete il vostro bel modo di fare la visita, la comunione, di ascoltar la messa: tutto santifica il cuore e lo unisce a Dio.
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Vi sono le pratiche settimanali, specialmente la seconda messa e le funzioni della domenica e la confessione. Le pratiche mensili: ritiro, adorazione mensile. Le pratiche annuali: esercizi spirituali e celebrazione delle feste di Gesù buon Pastore, di Maria madre del Buon Pastore, dei santi apostoli Pietro e Paolo.
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La devozione a Gesù buon Pastore, perché Gesù deve essere l'ispiratore di tutta la vostra attività. Si deve imparare da Lui come si amano le anime ed i mezzi per santificarle.
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La devozione a Maria madre del buon Pastore, perché ci guidi come ha guidato Gesù e voglia dar frutto ai catechismi; che ci porti al vero spirito soprannaturale, intenzioni rette nel nostro apostolato, tutto per Dio, tutto per le anime.
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La devozione ai Santi Apostoli perché Pietro consacra tutte le anime a Gesù come pastore universale, e Paolo invita le anime ad andare a Maria.
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Considerare se a poco a poco ci volgiamo verso la virtù della carità. Vi sono tanti propositi da farsi, particolarmente nella gioventù si cerca di fare un proposito per volta per costruire, ma alla fine i propositi si devono concentrare nella carità. La carità è la virtù che rimane in eterno. E chi vuole arrivare al più alto grado di gloria in paradiso ed essere circondato da uno stuolo di anime, occorre che si orienti verso la carità.
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Nel nostro cuore vi è qualche fibra che non è di Dio? Gesù ha detto: «Io sono il buon Pastore». Ognuna di voi può dire: «Io sono la buona pastorella?» ecco l'esame.
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Voi sapete che amate Dio se amate veramente le anime, se cercate di far del bene ai piccoli, alla gioventù, nei catechismi, nell'assistenza, nelle opere varie. Che vi sia vero zelo per amor di Dio, non per vanità, per ambizione per egoismo; sempre mossi dalla carità. «Caritas Christi urget nos».
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Domandare la santificazione del cuore, che si conformi al cuore del buon Pastore.

25 agosto 1956

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22 25 agosto 1956.