Beato Giacomo Alberione

Opera Omnia

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Anno XXVI

SAN PAOLO
GENNAIO 1951
ROMA - Casa Generalizia

AVE MARIA, LIBER INCOMPREHENSUS, QUAE VERBUM ET FILIUM PATRIS MUNDO LEGENDUM EXHIBUISTI (S. EPIPHANIUS EP.)

GESÙ CRISTO È L'APOSTOLO


Meditazione tenuta dal Primo Maestro la mattina del 6 dicembre, in occasione del
Congresso Internazionale dei Religiosi, nella Chiesa di S. Maria in Vallicella, a Roma.

Invochiamo Gesù-Ostia che dal Tabernacolo faccia discendere una luce sempre più chiara nelle nostre anime per capire il prezzo delle anime. Invochiamo la Regina degli Apostoli perché sempre meglio vediamo le vie degli apostolati quali oggi il Papa ce li indica.

Invochiamo i Santi Apostoli Pietro e Paolo perché ci comunichino uno zelo sempre più santo: cioè soprannaturale, prudente, sapiente e forte.

Il vero zelo è un riflesso dell'impegno per la nostra santificazione individuale: Amerai il prossimo tuo come te stesso.

LO ZELO

Primo stimolo è un nobilissimo istinto dell'uomo. Dio ci ha fatti a Sua immagine: E come Egli è bontà diffusiva, così ha infuso nel cuore umano qualcosa di questa sua ineffabile perfezione. È un moto spontaneo che nasce dal cuore, come la pianta tende a svilupparsi e produrre fiori, foglie, frutti: bisogno di comunicare il proprio pensiero, i propri sentimenti, la fede, la vita stessa. In questa espansione l'istinto è soprannaturalizzato, diventa apostolato.

Vi è nel fondo del nostro essere tendenza ad una paternità; l'uomo tende a prolungarsi in altri esseri. Il sacramento dell'Ordine ha elevata immensamente in noi questa tendenza, indirizzandola ad una divina paternità: quella delle anime. I cristiani lo sanno e ci chiamano «padri». - Ed il buon Sacerdote vorrebbe essere padre di numerosa, immensa famiglia di anime. Vale la massima: Nemo sibi sacerdos.

Vi è nel cuore umano una naturale compassione per le umane miserie: sanare piaghe, asciugare lacrime, istruire gli ignoranti dare la vita eterna, sbarrare la via dell'inferno ai tanti che l'hanno scelta. Il Cuore di Gesù era sensibilissimo: Misereor super turbam.

Vi è per ogni uomo una missione da compiere sulla terra, nella società. Noi abbiamo scelta la parte migliore. Questo lavoro per le anime è diventato, per volontà nostra, dovere di stato: e come non è su la via della salvezza il padre che trascura l'educazione dei figli (fosse pure individualmente pio); così non è su la via della salvezza il Sacerdote che non zela: ancorché non violi i comandamenti; o, se religioso, non violi i suoi voti. Ego elegi vos ut eatis et fructum afferatis et fructus vester maneat.
È spesso ripetuto che dobbiamo vivere in Cristo, poiché Sacerdos alter Christus. Ora per immedesimarci con Cristo quale via tenere? La vera. E quale? Quella del Figlio di Dio qui propter nos homines, et propter nostram salutem descendit de coelis: et incarnatus est de Spiritu Sancto, ex M. V., et homo factus est; crucifixus etiam pro nobis... passus et sepultus est. È la via nostra: Vivere in Cristo Sacerdote.
Habemus pontificem et apostolum nostrum Christum Iesum.
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APOSTOLATO DI GESÙ CRISTO

Lo zelo di Gesù nasceva dal grande amore al Padre suo: Chi non ama non zela. L'ardente sua aspirazione che venisse santificato il suo nome, si stabilisse il suo regno, si compisse la sua volontà in cielo ed in terra.

Gesù Cristo amava le anime: Dilexit me et tradidit semetipsum pro me. Il Cuore suo era un incendio con due fiamme: Ecco quel Cuore che tanto amò gli uomini, e nulla ha risparmiato per essi.
Il programma della sua vita e il motivo della Incarnazione venne cantato dagli Angeli sul presepio: Gloria a Dio nel cielo altissimo, ed in terra pace agli uomini di buona volontà.

Lo zelo di Gesù Cristo fu pieno, perfetto, universale: Io sono la Via, la Verità, la Vita, disse.

Io sono la Via


Segnò a noi la strada con i suoi santissimi esempi nella vita privata, pubblica, dolorosa, gloriosa, eucaristica. Exemplum dedi vobis: apostolato dell'esempio. Gesù Cristo fu il fanciullo ed il giovane perfetto; fu il figlio di famiglia perfetto; fu l'operaio ed il cittadino perfetto; fu il religioso perfetto; il sacerdote, il maestro, la vittima perfetta.
Gli uomini sono figli di Dio e devono imitare il Padre Celeste: Imitate Dio come figli amantissimi. Ma per gli uomini era arduo capire e ricopiare la santità di Dio: Dio è puro spirito, invisibile. E l'umanità era caduta in un abisso di vizi e disordini. Venne Gesù Cristo, perfetto Dio e perfetto uomo, fatto simile a noi in tutto, fuori che nel peccato; in tutto egli si fece imitabile... Imparate da me. E se l'uomo aveva smarrita la via della giustizia, Gesù Cristo si costituiva... A noi il contemplarlo nei suoi passi e seguirne le orme, così da diventare a nostra volta esempio ai fedeli: Imitate me, come io imito Gesù Cristo. Ognuno può esercitare l'apostolato del buon esempio.

Io sono la Verità


L'uomo, dopo l'inganno dei progenitori, era caduto in un abisso inestricabile di errori in fatto di dottrina e di morale. In Gesù Cristo, invece, vi è ogni tesoro di sapienza e di scienza. Parlava quindi con piena competenza; e aveva pieno diritto all'assenso degli uomini. Piacque al Signore salvarci con la parola. Egli insegnava con forza ed amabilità. Percorreva tutta la Galilea insegnando nelle sinagoghe e predicando il vangelo del regno. Il popolo stupito esclamava: Nessuno ha mai parlato come quest'uomo. E lo seguiva dimenticando persino il cibo, e faceva pressione su la sua persona: Cum turbae irruerent in Jesum ut audirent verbum Dei. E, sul punto di lasciare la terra, Egli affidò agli Apostoli il mandato: Andate e predicate in tutto il mondo.

Io sono la Vita


La vita soprannaturale era stata distrutta dal peccato originale. Il Figlio di Dio si incarnò: gratia et veritas per Jesum Christum facta est. Morendo ci diede la vita: Veni ut vitam habeant et abundantius habeant.
E questa vita egli stabilì che ci venisse comunicata nella Chiesa per mezzo del Battesimo, Cresima, Eucarestia, ecc. Battezzate... A chiunque perdonerete i peccati saranno perdonati... Chi mangia la mia carne e beve il mio sangue ha la vita eterna.
E sempre: nei Sacramenti Gesù Cristo opera come ministro principale, mentre associa nella sua opera il Sacerdote. La vita soprannaturale è Cristo vivente in noi; Mihi vivere Christus est. Egli in noi; noi in Lui. Dare Dio agli uomini è il massimo apostolato.
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ALCUNI PRINCIPI PRATICI

a) Tutti sono tenuti e tutti possono in qualche forma esercitare l'apostolato. Chi non potrebbe e non dovrebbe esercitare l'apostolato dell'esempio? Chi non potrebbe e non dovrebbe esercitare l'apostolato della preghiera? Chi non potrebbe e non dovrebbe esercitare l'apostolato così efficace della vita interiore e della sofferenza? Chi non potrebbe e non dovrebbe compiere santamente i proprii doveri sociali, che sempre sono un apporto al corpo mistico di Gesù Cristo?
b) Il vero apostolato è un donarsi, in opposizione all'egoismo, all'interesse, alla vana gloria, alla sciocca voglia di prodursi. Zelus... ex intensitate amoris procedit. Beneficentia est executio benevolentiae.
L'apostolato quindi suppone lo spirito di sacrificio, sacrificio di denaro, di tempo, di salute, di stima. Esso include delusioni, critiche, opposizioni, spesso anche da parte di chi meno si attenderebbero; forse anche da le persone di cui si cerca la salute eterna, o che ricevettero benefici. Se il nemico mi facesse guerra... non mi meraviglierei; ma l'amico, il commensale, il fratello...!
c) Intendere bene la mortificazione. Vi sono mortificazioni negative e positive. Non estenuarci con privazioni, ma fortificare l'organismo per zelare. Gli apostolati compiuti convenientemente sono una mortificazione positiva. Non comprimere, ma sviluppare le energie ed impiegarle per la gloria di Dio per le anime: nell'insegnare, amministrare i Sacramenti, dedicarsi agli apostolati straordinari e tradizionali. Gesù fatigatus ex itinere.
d) Caratteri del vero zelo sono: la disciplina, l'attività conquistatrice, lo spirito soprannaturale. Lo zelo nel suo esercizio deve essere gerarchico; l'inferiore dipende dal superiore nell'intraprendere le opere e nel sostenerle.
L'apostolato vero si riconosce dai frutti: se il frutto è buono buona è la pianta. Quando esso riforma i costumi, eleva le anime a maggior perfezione e migliora anche la vita dell'apostolo, è buono. Lo spirito soprannaturale parte da Dio, si appoggia su Dio e mira a Dio.
La teologia pastorale dà questa norma: qualunque sia l'opera, predicazione o sport, devono servire a portare alla confessione e comunione: cioè allontanare dal peccato e unire a Gesù Cristo.
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ALCUNI APOSTOLATI

Ricordiamo i principali:
a) Primo e fondamentale: il reclutamento e la formazione delle vocazioni. Il sacerdozio non deve morire: si consumano le particole dell'Eucarestia, ma continua la presenza di Gesù nel Tabernacolo. Curare le vocazioni è l'opera delle opere. Primo apostolato di Gesù fu quello di cercare e formare i suoi continuatori: gli Apostoli. Prima di cominciare la predicazione già si era raccolto un gruppetto di futuri apostoli. Attorno ad essi spese la parte migliore della sua vita pubblica.
Le altre opere si faranno se vi saranno gli operai.
b) Mirare decisamente agli uomini e in modo particolare alla gioventù maschile. La nostra altissima dottrina, la religione cristiana così convenienti per l'individuo, la famiglia, la società civile e l'umanità, sono più comprese dagli uomini: in modo particolare dagli intellettuali.
È più facile attorniarsi di un piccolo gruppetto di cosidette anime pie che ci consumano il tempo: ma ciò che è più comodo per vivere non è poi il più comodo per morire.
Dice o non dice qualcosa l'esempio del Maestro divino? ed il Vangelo che ricorda più gli uomini e parla della predilezione di Gesù per i fanciulli?
c) Vi è poi l'apostolato per il devoto femmineo sesso.
Esso richiede prudenza, fortezza, elevatezza. Ricordo una sola cosa: per mezzo della donna arrivare agli uomini; ricordando l'opera della Chiesa che seppe preparare la donna eroina, la donna vergine, la donna apostola. Per mezzo delle sorelle salvare i fratelli ed i padri. Per mezzo delle spose salvare i mariti. Per mezzo delle madri salvare i figli. Allora la donna viene associata all'opera sacerdotale, e diviene vero aiuto morale per l'uomo: Adiutorium simile sibi.
d) L'apostolato vero ha ancora altra caratteristica ed altri campi: quello dei lavoratori, contadini ed operai, tanto insidiati nella loro fede, e dei quali occorre difendere i diritti, quello dei deboli e dei poveri che sempre incontriamo, anche nella società più ordinata, ed ai quali deve arrivare la carità di tutti, poiché ne prenderà le difese Gesù Cristo: Ebbi fame e mi deste da mangiare... Quello dei sofferenti, specialmente se vergognosi, se carcerati, se colpevoli. Quello dei peccatori e moribondi per cui il pastore deve usare tutte le industrie della sua carità. Quello della gioventù studiosa cui si deve un'istruzione religiosa più larga, e tale che li difenda dalle speciali difficoltà di una falsa scienza e, spesso, di un ambiente ostile alla vita cristiana.
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La popolazione del mondo va rapidamente crescendo; dolorosamente non crescono, non sono in proporzionato aumento i cattolici.
Così avviene che il numero delle persone da aggregare alla Chiesa Cattolica è sempre più forte.
Sono acattolici, buddisti, pagani, senza religione, ecc., verso i quali Gesù rivolge l'invito:
Venite ad me omnes qui laboratis et onerati estis, et ego reficiam vos.
Sono le pecore vaganti senza pastore, fuori dell'unico ovile... e Gesù dal tabernacolo le segue con lo sguardo e cuore amoroso ed invitante: Alias oves habeo quae non sunt ex hoc ovile: et illas oportet ad me adducere, et fiet unum ovile et unus pastor.
Noi religiosi prendiamo la nostra parte di responsabilità: poiché se il Clero secolare ha compiti delimitati dai confini delle parrocchie e delle diocesi, i religiosi sono per le conquiste larghe, sono per le opere generali, sono per i problemi più urgenti: dobbiamo sentire col Papa, pensare col Papa, operare col Papa, il cui cuore batte all'unisono col cuore di Gesù Cristo. Preghiere ed attività apostoliche per le nuove conquiste.
Meditiamo le cifre! e quando vi è l'aritmetica non vi è posto per i vaghi ottimismi o pessimismi.
Nel 1925, nel mondo erano fuori della Chiesa Cattolica, cioè da convertire, 1.326.000.000 persone. Nel 1935 erano fuori della Chiesa Cattolica e quindi da convertire, 1.680.000.000 persone. Nel 1949 erano da convertire 1.800.000.000 persone.
Esame di coscienza: Amiamo davvero noi Dio? le anime? la Chiesa?

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Fino a che punto Gesù amò queste anime? Sino alla morte e morte di croce. Egli ha voluto che venisse aperto il suo costato perché tutti potessero entrare e trovar posto nel suo Cuore amabilissimo. Occorre chi ne mostri la via e le introduca! È questo il nostro ufficio.
Se il Cuore di Paolo era il cuore di Gesù Cristo: Cor Pauli cor Christi, ciò significa che Paolo realmente si era immedesimato col cuore del Maestro Divino. Vero Sacerdote! sino al più largo apostolato, per cercare e condurre a salvezza popoli; sino ad incontrare sacrifici, pericoli e carceri; sino a porgere il capo al carnefice. Adimpleo ea quae desunt passionum Christi in carne mea, pro corpore eius, quod est Ecclesia.
O voi, avviati al sacerdozio, lavorate, studiate, santificatevi nel limite dei vostri doni, donec formetur Christus in vobis.
Tutti ascoltiamo l'invito di Gesù: Rogate Dominum messis ut mittat operarios in messem suam. Ripetere: O Gesù, Pastore eterno delle anime nostre, mandate buoni operai alla vostra messe.

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Pensieri ed aspirazioni alte! quelle che ci sono ricordate dal grande maestro di Teologia Pastorale, S. Gregorio Magno. Egli dice: «Vi sono uomini i quali hanno talenti raddoppiati: da una parte possiedono un'alta scienza di Dio e delle vie della perfezione, dall'altra compiono opere ammirabili per la salvezza del prossimo.
In questo modo santificano se stessi e salvano le anime, con la parola e con l'esempio. Raccolgono un doppio ordine di meriti; e riceveranno una doppia corona di gloria».
Chi avrà bene operato ed insieme avrà bene insegnato è degno di un doppio premio.
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AVVERTENZA

L'Osservatore Romano, 5.1.1951, pubblica: Da qualche tempo si vanno diffondendo in Roma e in altre città dell'Italia e dell'Estero vari foglietti stampati e immaginette contenenti i cosiddetti «Messaggi della Santissima Madre di Dio ai Sacerdoti», provenienti da asserite rivelazioni che una devota persona avrebbe avuto dalla Madonna.
In proposito la competente Autorità Ecclesiastica avverte i fedeli e specialmente tutti coloro i quali sia pure in buona fede, cooperano a tale diffusione, che la asserita provenienza soprannaturale dei detti «Messaggi» non ha alcun fondamento.


Anno di vocazioni ai Discepoli: numerosi e ben formati.

NOTIZIE

In Italia: il Primo. Maestro in questo ultimo tempo ha visitato i vocazionari di Alba, Roma, Catania, Milano, Modena, Bari, Sacile, Pescara: ovunque è aumentato il numero dei Discepolini; ovunque si ha per essi una cura attenta e affettuosa; quasi ovunque si è raggiunto il numero prefisso di accettazione, ed in qualche casa si è oltrepassato.
Si prevede per il 1952 un noviziato più numeroso. Perciò è prossimo l'inizio dei lavori per l'ampliamento dei locali di Villa S. Giuseppe, a Roma, cominciando dalla cappella.
ALBA: Il 25 Gennaio il Primo Maestro, con l'occasione del Ritiro Mensile, vestirà una ventina di studenti di quinta ginnasio e benedirà la macchina offset.
A SÃO PAULO (Brasile):Per Natale è stato ordinato Sacerdote D. Caravina Luca. Si stanno incominciando i lavori della nuova casa.
IN CANADA': A Natale i nostri sono entrati nella nuova casa; ora hanno la possibilità di accogliere un bel numero di aspiranti.
DALL'IRLANDA: si sono ricevuti per l'opera di D. Simoni tre giovani già adulti, due aspiranti per le Figlie di S. Paolo, un'aspirante per le Pie Discepole.
NELLA SPAGNA (Zalla): i lavori sono ripresi; alla casa si fanno i finimenti: con ottimo risultato.
A MODENA: la nuova casa è arrivata a buon punto; già si abita un piano. Vi si potranno ora accogliere circa settanta aspiranti.
A PESCARA: ugualmente; la nuova casa ben studiata e costruita «in economia» viene a costare una spesa relativamente modesta.
A CATANIA: già è abitata una parte della nuova casa; anche il macchinario già vi è stato trasferito. Continuano i lavori: riuscirà una degna sede.
A BARI: si sono sistemati benino; però il numero sempre in aumento degli aspiranti chiama un ampliamento; tutto si presta bene.
A BALSAMO (Milano): si è acquistato il palazzo Casati dove già trovavasi il vocazionario sistemandolo ed ampliandolo potrà essere una decorosa e conveniente sede per la Lombardia.
DAL GIAPPONE: scrive D. Paolo Marcellino il 6-12-50: «Le nostre cose sono a questo punto: il 15 c. m. saranno tolte le impalcature esterne al palazzo della radio. Gran parte dei lavori interni sono finiti; potremo entrare prestissimo nel palazzo con gli uffici. Fra i circa 30 concorrenti per l'autorizzazione della stazione radio pare che resteremo soltanto in due: ora vi sono appunto due autorizzazioni in tutto disponibili. Può essere che tutto sia fissato entro questo mese o per la metà del gennaio prossimo».
DAL CILE: «In gennaio prossimo comincerà a funzionare la nostra piccola tipografia: desideriamo stampare per primo il Vangelo».
COLUMBIA: «Con l'iniziativa del nuovo macchinario la nostra casa fa un bel progresso».

PENSIERI

Ad quid venisti?: per una vita riuscita; non per una vita fallita.
Ad quid venisti?: per la speciale corona preparata ai Religiosi e Sacerdoti.
Ad quid venisti?: per gli interessi delle anime, delle quali abbiamo una responsabilità.

INTENZIONE DI PREGHIERE

1) Per il compimento della Chiesa Regina Apostolorum.
2) Perché si acquisti la carità paziente.
3) Per la diffusione de «Il Giornalino» e di «Orizzonti».

ANNIVERSARI DI FRATELLI DEFUNTI

3-2-33 Ch. Zappalorto Gius. M. Agostino
10-2-41 D. Manera Filippo M. Alfredo
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