Beato Giacomo Alberione

Opera Omnia

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Anno XXVI

SAN PAOLO
AGOSTO 1951
ROMA - Casa Generalizia

AVE MARIA, LIBER INCOMPREHENSUS, QUAE VERBUM ET FILIUM PATRIS MUNDO LEGENDUM EXHIBUISTI (S. EPIPHANIUS EP.)

RELAZIONE SULLA RADIO CATTOLICA IN GIAPPONE

Quando nell'estate del 1948 venne pubblicato il Memorandum del Maresciallo McArtur al Governo Giapponese in cui ordinava di far approvate una legge che autorizzasse le Radio private, allo scopo di incrementare la democratizzazione del paese, il Superiore della Società San Paolo di Tokyo, fondandosi sul disposto dell'articolo 2 delle Costituzioni che fa carico di Superiori di far in modo che effettivamente i mezzi moderni di trasmissione del pensiero siano a servizio della Parola di Dio, e dell'art. 255 che stabilisce dove è possibile la Società abbia le sue stazioni radio decise di prendere l'iniziativa di fondare in Giappone una Radio San Paolo.
Dopo i necessari studi preparatori, il 25 dicembre la Società S. Paolo presentava perciò la domanda ufficiale per l'approvazione di una stazione in Tokyo e di undici stazioni in provincia.
Il 6 giugno successivo Mons. McDonnell di NewYork, in rappresentanza del Card. Gilroy, posava la prima pietra dell'edificio, che è a sei piani, più il sotterraneo.
Intanto il 2 Maggio 1950 veniva approvata dalle due Camere la legge sulle radio private, ed il S dicembre 1950 veniva pubblicato il regolamento esecutivo, e la Commissione apposita di sette membri iniziava il suo lavoro di esame delle domande.
Per prima cosa, la Commissione tolse ogni speranza circa le undici stazioni di Provincia, inquantochè: 1) una sola stazione per ogni grande città di provincia sarebbe stata approvata; 2) i gruppi concorrenti locali erano troppo forti; 3) da parte degli Ordinari giapponesi non vi fu alcuna mossa concreta per preparare le stazioni locali.
Su 27 concorrenti a Tokyo, due soli ottennero l'approvazione, uno dei quali è stata la Società San Paolo, grazie all'appoggio morale di personalità d'ogni campo, giapponesi ed americane, quasi tutte non cattoliche.
Le disposizioni di legge e le lunghissime snervanti trattative, portarono alla conclusione che
1. Il nome doveva essere Associazione Radio Culturale Giapponese.
2. L'ente doveva essere di carattere aconfessionale, poiché bisognava o lasciare libertà di propaganda a tutte le sette religiose a parità di condizioni, o escludere la propaganda strettamente religiosa;
3. La Società San Paolo non poteva ritenere la direzione ufficiale dell'ente, perché i dirigenti di essa sono stranieri;
4. Si doveva fondare un Ente Morale non collegiale, cui fare l'offerta del palazzo e degli impianti;
5. Occorreva avere l'appoggio anche degli altri gruppi religiosi: protestanti, buddisti e shintoisti, oltre che di gruppi culturali.
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In base a queste condizioni inderogabili, perchè o legislative, o determinate dal regolamento esecutivo, richieste dalla natura dell'opera, si è concretata la combinazione seguente:
I - Fondare un Ente Morale non collegiale, di pubblica utilità, senza perciò alcuno scopo di lucro, chiamato Nippon Bunka Hoso Kyokai, cioè Associazione Radio Culturale Giapponese.
II - La direzione di essa è affidata a tre organi collegiali: - a) l'assemblea dei consultori, di trenta membri; - b) l'assemblea dei Direttori, formata da un presidente e da almeno 5 Direttori (effettivamente sono previsti dieci), di cui due o tre ordinari; - c) il collegio dei Sindaci, di tre membri; - d) è prevista la possibilità di creare anche il gruppo dei consiglieri, per varie attività specifiche, senza potestà deliberativa alcuna. In generale si tratta di cariche ordinarie, senza stipendio.
In base allo statuto, la direzione effettiva dell'Ente è nelle mani dell'Assemblea dei Direttori, che si radunano periodicamente in seduta ordinaria; ognuno di essi ha diritto ad un voto; dal proprio seno l'Assemblea elegge il Presidente che ha soltanto un compito coordinativo e di rappresentanza, e i Direttori Esecutivi, due o tre, cui è affidata la direzione effettiva. I Sindaci hanno il diritto di assistere alle Assemblee ed esporre il loro parere o proporre questioni, non di votare, oltre al compito normale di verificare i bilanci.
La prima nomina degli ufficiali dei tre organi è fatta dalla Società San Paolo, fondatrice dell'Ente; in seguito, alla scadenza de] termine (di tre anni per i Direttori, di due anni per i Sindaci e di quattro anni per i Consultori), i Consultori nominano i Direttori ed i Sindaci, i Direttori poi alla loro volta, nominano i Consultori, che debbono essere personalità di profonda scienza ed esperienza; si suppone che essi sappiano scegliere dei competenti come Direttori e Sindaci.
Tutte disposizioni del diritto comune.
III. - Lo scopo dell'Ente Radiofonico è stato fissato nel modo seguente: Promuovere la cultura giapponese, diffondere e propagare le idee democratiche basate sull'ideale del Vero, del Bello e del Buono secondo lo spirito della Legge Naturale, e nello stesso tempo contribuire alla formazione d'una Nazione pacifica sulle basi della giustizia sociale e internazionale (art. 3). - L'art. 4 poi specifica: a) I materiali per le trasmissioni saranno scelti con grande cura, indirizzandosi specialmente alla classe media intellettuale; b) si avrà una cura speciale per i programmi educativi; c) nella redazione del notiziario il materiale sarà scelto e presentato in modo che contribuisca alla elevazione morale della società; d) le trasmissioni ricreative dovranno essere va-iate al massimo e moralmente sane; e) si osserverà una attitudine imparziale in politica e religione.
Gli appoggi ottenuti da personalità del Buddismo, del Protestantesimo, del Shintoismo, sono di consenso per questo programma. Se si faranno trasmissioni religiose, dovranno essere regolate dai seguenti principi, accettati dai responsabili delle Corporazioni religiose:
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1) Allo scopo di elevare il sentimento morale del popolo, alimentare il senso religioso fondato a) sull'esistenza di un Essere supremo, b) sull'immortalità dell'anima, e) sul giudizio e la rimunerazione dopo morte per il bene e il male compiuto in vita, d) sulla preghiera come mezzo per ottenere dall'Essere Supremo aiuto ad evitare il male e compiere il bene.
2) Allo scopo di sovvenire ai bisogni di ogni genere della popolazione, orientare l'attività delle persone addette al culto, sacerdoti, bonzi, pastori, ecc. alla creazione e allo sviluppo delle opere sociali e caritative;
3) In tutti i discorsi o sermoni o conferenze religiose evitare ogni attacco polemico ed il proselitismo settario;
4) Ma limitarsi alla esposizione obbiettiva della dottrina sulla base della scienza delle religioni comparate.
Questo ultimo principio dovrebbe mettere i cattolici in grado di far rifulgere la verità della loro dottrina, colla semplice esposizione dell'insegnamento tradizionale, almeno per quanto riguarda direttamente il contenuto dei misteri; circa i motivi di credibilità dei quali, poi, sappiamo che nessun'altra religione o setta può presentare qualcosa di lontanamente equivalente. Il pericolo nell'applicazione di questo principio sta nella capacità di giudicare che può avere il pubblico: si tratta in fondo di una educazione da dare. Ad ogni modo è inteso, che, prima di affrontare questo problema, dovranno essere organizzate e collaudate tutte le altre specie di trasmissioni e assicurata la stabilità economica dell'Ente.
IV - Le risorse economiche dell'Ente saranno date dai proventi della pubblicità radiofonica, da donazioni o da contributi di imprese sussidiarie collegate.
V. - Non si potranno modificare mai il 3.0 e il 4.0 articolo che fissano gli scopi e le direttive dell'Ente.
VI. - Nella redazione definitiva dello Statuto è stato necessario togliere la disposizione che assicurasse anche per il futuro, ufficialmente, alla Società San Paolo, il diritto di nomina dei Direttori dell'Ente,perchè il rappresentante attuale della Società San Paolo in Giappone è uno straniero e la legge proibisce ad uno straniero di avere la direzione di un Ente Radiofonico, e perchè la Commissione ad ogni costo ha imposto che l'ente non fosse statutariamente legato in perpetuo ad una Società religiosa. L'unica disposizione rimasta, oltre alla prima degli Ufficiali, è quella che, in caso di scioglimento, le proprietà ritornano all'offerente o in natura o per la somma offerta; mentre l'eventuale di più viene destinato dal Consiglio dei Direttori a maggioranza di due terzi dei voti.
Così stando le cose, prima di passare alla realizzazione dell' Opera, si è pensato di garantire alla Società San Paolo la direzione effettiva in perpetuo dell'Ente attraverso ad accorgimenti vari, il primo ed essenziale dei quali è dato da un contratto basilare e perpetuo, da firmarsi dal primo Consiglio di Amministrazione, con consenso dei Consultori e dei Sindaci, il quale sia una determinazione dello Statuto e non contenga punti contestabili dal punto di vista delle leggi vigenti; a questo scopo, anzitutto, la Società San Paolo, per realizzare uno dei suoi scopi (stampa, radio, cinema), cioè quello dell'apostolato radiofonico (fissato anche dallo statuto della persona morale religiosa, riconosciuta dal Ministero dell'Educazione giapponese Sei Pauro Shudokai cioè Congregazione religiosa San Paolo) nel suo interno, con deliberazione del suo organo dirigente, ha creato la Sezione Radiofonica San Paolo, chiamata con nome inglese Saint Paul Radio Center, cui ha demandato il compito di fondare l'Ente Nippon Bunka Hoso Kyokai, di fargli l'offerta del palazzo (restano esclusi i due piani ultimi destinati ad altri scopi) e degli impianti, e di stringere con esso il contratto relativo alla collaborazione avvenire; Questo contratto è stato giudicato come perfettamente legale dal Prof. Tanaka Kotaro, Presidente della Corte Suprema, e stilato dietro i consigli della Delegazione Apostolica.
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ACCORDO FRA L'ENTE MORALE RADIO CULTURALE GIAPPONESE
E SAINT PAUL RADIO CENTER

L'Ente morale Radio Culturale Giapponese, considerato il fatto di essere stato fondato colle offerte del Centro Radiofonico della Società San Paolo (nome specifico: St. Paul Radio Center), stringe con esso il seguente accordo, allo scopo dì realizzare quanto più è possibile gli scopi prestabiliti nelle tavole di fondazione:
1. I Consultori saranno scelti in perpetuo dal Consiglio dei Direttori su di una lista di Candidati compilata d'accordo col S.P.R.C.
2. Due dei tre Sindaci saranno scelti dal Consiglio dei Consultori fra i candidati presentati dal S.P.R.C.
3. Quando risultasse che l'amministrazione dell'Ente non realizza in modo soddisfacente gli scopi della fondazione, uno dei Sindaci può portare la questione al Consiglio dei Consultori, il quale può prendere i provvedimenti del caso, ed anche, in casi gravi, a maggioranza semplice di voti, può deporre parte o tutti i Direttori ed i Sindaci in carica.
4. Qualora risultasse che, nonostante il cambio dei Direttori, non v'è speranza di raggiungere gli scopi fissati dalle tavole di fondazione, il Consiglio dei Consultori può decidere lo scioglimento dell'Ente.
5. Nei riguardi di tutte le materie importanti, i Direttori consulteranno i Sindaci.
6. L'Ente riconosce al S.P.R.C. il compito di trattare tutte le questioni coll'estero e si impegna a collaborare strettamente col S.P.R.C, circa la compilazione dei programmi.
7. Inoltre, qualora l'Ente abbia a stringere accordi con altre Organizzazioni, esso si impegna a ottenere in precedenza il consenso del S.P.R.C, necessario per la validità dei contratti. Circa poi tutte le condizioni di tali accordi (quali specialmente le contribuzioni per la fondazione, la cessione di ore e il grado di libertà ad essi concesso nella compilazione dei programmi), l'Ente si impegna ad usare un
trattamento che sia effettivamente e sotto tutti i punti di vista di parità nei riguardi di dette organizzazioni e del S.P.R.C.

COMMENTO AL CONTRATTO

Come si vede il Consiglio dei Consultori viene ad essere sempre composto di persone di fiducia della Società San Paolo, scelte principalmente fra il laicato di azione cattolica; si specifica che esso può intervenire quando uno dei Sindaci presenti reclamo ed in caso anche di deporre i Direttori in carica (determinazione logica del diritto di nomina), come pure decidere la liquidazione dell'Ente, nel quale caso deve prima deporre i Direttori e i Sindaci che non dessero il loro consenso, richiesto dallo statuto.
I Sindaci poi, due dei quali nominati dalla Società San Paolo, presentano reclami quando non si realizzino in modo soddisfacente gli scopi della fondazione o quando in materia importante non sono stati consultati, o pur essendo stati consultati, non venga seguito il loro parere, così da danneggiare gli scopi.
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L'impegno poi di collaborare strettamente col S.P.R.C, per la compilazione dei programmi contribuisce a garantire pure il sano contenuto delle trasmissioni.
Ma ciò che pare decidere ogni cosa è l'art. 7, che esige il consenso del S.P.R.C, per tutti i contratti con altre organizzazioni, ad validitatem, in materie che possono incidere sulla moralità o l'ortodossia; o contratti che concedano privilegi di carattere economico; nel quale caso entra in gioco la formula del trattamento che sia effettivamente e sotto tutti i punti di vista di parità nei riguardi di dette organizzazioni e del S.P.R.C.. Vale a dire che, se un'organizzazione ottiene un'ora al giorno su diciassette, pagandone soltanto le spese vive, pretende il diritto di nomina di un direttore, si riserva libertà nei programmi, e può trarne un beneficio economico vendendoli come pubblicità; ed in cambio contribuisce alla fondazione con 10 milioni di Yen; in questo caso automaticamente, per il suo diritto di precedenza, il S.P.R.C, può pretendere il medesimo trattamento, che allo stato attuale, cioè coll'offerta del palazzo già costruito, gli dà il diritto a servirsi liberamente di sette ore di trasmissione, nominare sette direttori, ecc; siccome poi i contributi previsti del S.P.R.C, sono molto maggiori, molto maggiori vengono ad essere i diritti acquisiti e riconosciuti.
Questa formula ha il vantaggio di non essere attaccata dalla Commissione Governativa Radiofonica perchè troppo ovvia in se stessa. L'unica obiezione possibile sarebbe quella fondata sulla interpretazione estensiva della disposizione di legge per cui l'attività radiofonica non può essere consentita a stranieri, quando siano dirigenti o quando abbiano più di un terzo di influenza sull'organismo radiofonico; dico estensiva, nel senso che non soltanto debba riguardare l'Ente cui è concessa la licenza dell'onda, ma anche gli organismi che hanno contratti con essi, includendovi perciò anche il S.P.R.C.
Per ovviare a questa possibile obiezione, il Padre Marcellino è disposto a naturalizzarsi giapponese; inoltre i componenti il S.P.R.C, sono tre Padri della Società San Paolo, P. Marcellino. P. Paganini, e P. Chiesa, quattro professi giapponesi, cui si aggiungeranno presto altri, così da avere i due terzi di cittadini giapponesi.
I motivi per stringere accordi con altre Organizzazioni possono essere di carattere politico od economico. Se la Società San Paolo avrà la forza finanziaria di completare da sola la fondazione nel termine prescritto (entro quest'anno), i motivi economici scompariranno automaticamente; circa i motivi politici, si cercherà di evitarli quanto più è possibile; anche in questo caso completare la fondazione aiuterà forse ad evitarlo completamente. Comunque, anche nel caso deprecabile, in futuro, di accordi di questo genere, il S.P.R.C., colla disposizione n. 7 deve e può facilmente garantirsi almeno il 55% dei dirigenti e delle ore di trasmissione.
Un motivo poi di particolare tranquillità è dato dal fatto che a Presidente del Consiglio dei Direttori è stato scelto S. E. Sawada Setsuzo, ex-ambasciatore in Brasile, molto favorevolmente conosciuto da S. E. il Delegato Apostolico ed anche ad S. E. il Card. Fumasoni Biondi.
Tutti i Consultori, o Direttori, o collaboratori cattolici si cercherà di riunirli nell'Unione Cooperatori della Società San Paolo.
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L'accordo in parola poi lascia aperta la via per immettere nel personale della stazione, fino ai massimi posti direttivi, i religiosi della Società San Paolo, o le religiose della Società Figlie di S. Paolo, mano a mano che la loro formazione ne avrà fatto dei competenti. Questo scopo però, per poter essere realizzato, richiede lo svolgimento di un programma di reclutamento e di formazione specifica di lungo respiro.
La scelta del personale tecnico o d'ufficio, viene praticamente controllata dal S.P.R.C., dando, come è ovvio, la preferenza ai cattolici.
Per la scelta poi delle persone che dovranno parlare al microfono è stato incaricato il Prof. Kobayashi Yoshio, uno dei migliori esponenti cattolici, pubblicista e professore alla Università Sophia, colla missione specifica si mobilitare tutta la classe intellettuale cattolica della nazione (in verità piuttosto debole oggi) e di suscitare un nuova elite fra i giovani laureati e gli studenti cattolici. La possibilità di esercitare l'apostolato, farsi un nome e ottenere compensi economici, offerta dalla Radio, dovrebbe suscitare molte nuove energie.
Evidentemente se la Provvidenza manderà anche alla Società S. Paolo o alle Figlie di S. Paolo soggetti suscettibili di essere formati per l'apostolato del microfono, essi avranno la precedenza.
Rimane ancora l'obiezione: Quando e quanto sarà possibile fare dell'apostolato diretto attraverso la radio? Mutando i tempi si spera di ottenere più benevola comprensione dalle Autorità Governative. Inoltre migliorando la qualità degli apparecchi riceventi, sarà possibile al Governo autorizzare altre stazioni, nel quale caso sarà facile assumere un carattere decisamente cattolico, in quanto che gli altri gruppi religiosi volendo potrebbero avere la loro radio-stazione. Del resto la Chiesa in Giappone ha saputo attendere 50 anni prima di poter insegnare religione nelle scuole da essa fondate.

QUESITO FINALE

Per quanto però sembri che si sia riusciti a rimediare, con i diversi accorgimenti, alle inevitabili deficienze dello Statuto allo scopo di garantire la direzione effettiva dell'Ente alla Società San Paolo, rimane il dubbio se la donazione del palazzo e degli impianti debba considerarsi canonicamente una alienazione per la quale, in base al canone 534, si richiede il permesso della Santa Sede, per cui, prima di passare alla utilizzazione della licenza della Radio, colla fondazione giuridica dell'Ente relativo progettato e autorizzato dal Governo Giapponese, si sottopone il quesito allo studio delle Autorità competenti per il giudizio del caso e le decisioni relative.

D. Paolo Marcellino.


N.B. - a) A questo quesito finale l'Autorità Ecclesiastica ha dato il consenso; anzi dalla S. Sede sono venuti sussidi, sebbene insufficienti al bisogno, apprezzati, però, specialmente, per il loro alto valore morale.
b) Dal complesso di questa lettera risulta che occorrono ancora molte preghiere e molte spese perchè si arrivi alla conclusione di tanti sforzi e sacrifizi, generosamente compiuti.
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