Beato Giacomo Alberione

Opera Omnia

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130.
MORTIFICAZIONE - IV

«Coloro che temono il Signore tengono pronti i loro cuori e umiliano l’anima loro davanti a lui» (Sir 2,17).

1° Tra le mortificazioni interne, sono tanto necessarie quelle che riguardano la memoria e la fantasia. Sono due sensi interni utilissimi se ben guidati e disciplinati, ma anche pericolosi assai, se lasciati liberi.
La memoria serve negli studi, nelle arti, nella vita di ogni giorno, per tutti: specialmente per chi deve insegnare od apprendere. La fantasia è ottima ancella dell’intelligenza, aiuta potentemente la memoria, è buon mezzo per la pietà e per la chiarezza e vivacità dell’insegnamento. Occorre però impedire alla memoria e alla fantasia di riprodurre immagini, ricordi, fatti che dissipano, oppure sciupano le energie o portano alle tentazioni ed ai peccati contro la purezza, la carità, l’umiltà, la temperanza, la giustizia, ecc.
Ripensare al male fatto senza vero bisogno, ricordare discorsi pericolosi, immaginare di nuovo episodi, persone e circostanze seducenti: sono cose da evitarsi assolutamente. È necessario mortificarsi.

Santificare la fantasia e la memoria, applicandosi con maggior intensità a ricordare le cognizioni teoriche e pratiche apprese, significa mortificarsi. La fantasia come la memoria servono a fissare i propositi, a meglio pregare, a metterci alla presenza di Dio.
Esempi: appena arrivati in chiesa, ci possiamo figurare il presepio per inginocchiarci, con Maria e Giuseppe, innanzi al Bambino; oppure trovarci sul Calvario mentre il Salvatore agonizza, ci assegna per Madre la SS. Vergine, perdona al buon ladrone, rimette nelle mani del Padre il suo spirito, muore; ecc. Se riproduciamo con la memoria e la fantasia i misteri del Rosario, le stazioni della Via Crucis, l’orrenda voragine dell’inferno, la festa eterna del cielo, l’aspetto sereno di un buon servo di Dio che muore in pace, ecc., sarà facile raccoglierci.
Vi sono persone che si sforzano a ricordare le prediche, i propositi nel corso del giorno, le massime del Vangelo; vi furono persone che studiarono della S. Scrittura tre-quattro versetti ogni giorno. I bei paragoni, le belle immagini, i fatti edificanti, spesso richiamati, finiscono per popolare memoria e fantasia di cose sante, pure, gioconde per le anime fervorose.
Vi sono cose tanto edificanti da imprimerci e ripensare, scene pietose di poveri, l’esempio di concordia e di gioia della famiglia cristiana, le utili industrie per moltiplicare il bene, la vita pia, laboriosa della Sacra Famiglia, le persone esemplari che si conobbero, ecc.

3° Chi regola la sua memoria e la sua fantasia avrà due buoni alleati nel lavoro di santificazione. Chi, invece, lascia liberamente spaziare, notte e giorno, queste due facoltà tiene due porte aperte al diavolo ed alle tentazioni più seducenti.
In gioventù queste due facoltà sono più vivaci, pronte, attive. Ed il giovane che le disciplina bene, ne ricaverà molto aiuto e compirà progressi nello studio e nella virtù. Al contrario, lasciandole libere, si metterà nei più gravi pericoli: letture di romanzi, spettacoli teatrali e cinematografici, discorsi e tristi esempi impressioneranno malamente fantasia e memoria; e queste ecciteranno gli istinti più bassi: «ognuno è tentato, attratto, adescato dalla propria concupiscenza» (Gc 1,14).

Esame. –
Mi sono fissato bene nella mente che devo mortificare memoria e fantasia; ritraendole dal male; e usandole nel bene? Come mi comporto al riguardo? mi aiuto a pregare?

Proposito. –
Mi applicherò diligentemente al dovere presente: «age quod agis».118

Preghiera. – «O Dio, che illumini ogni uomo che viene in questo mondo, illumina, te ne preghiamo, i nostri cuori con lo splendore della tua grazia; affinché possiamo pensare cose degne e gradite alla tua Maestà: ed amarti sinceramente. Te lo chiediamo per mezzo di Gesù Cristo Nostro Signore».119
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118 Espressione proverbiale latina: «Fa’ bene quello che stai facendo».

119 Preghiera per pensare cose buone ed amare Dio sinceramente.