Beato Giacomo Alberione

Opera Omnia

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306.
DOMENICA DELLE PALME

«Per te io sopporto l’insulto e la vergogna mi copre la faccia; sono un estraneo per i miei fratelli, un forestiero per i figli di mia madre. Poiché mi divora lo zelo per la tua casa, ricadono su di me gli oltraggi di chi ti insulta» (Sal 69/68,8-10).

1° Nella Liturgia di oggi si presenta un vivo contrasto; da una parte la benedizione delle palme e dei rami di olivo, con la commemorazione dell’ingresso trionfale di Gesù in Gerusalemme; dall’altra, la S. Messa ed il canto del Passio ispirati a profonda mestizia. La prima preannunzia la gloria di Gesù Cristo risorto, il suo ingresso al cielo nel giorno dell’Ascensione e nel giorno finale, quando introdurrà i suoi eletti nel beato regno. La seconda, è la storia dei patimenti, delle umiliazioni per compiere la redenzione degli uomini.

2° Gesù Cristo trionferà; e con lui i suoi | eletti; i nemici contribuiranno a rendere più glorioso il suo trionfo, loro malgrado.
L’entrata trionfale di Gesù in Gerusalemme è così descritta nel Vangelo: «Avvicinandosi a Gerusalemme, arrivato a Betfage, presso il monte degli Ulivi, Gesù mandò due discepoli, dicendo loro: Andate nel villaggio a voi di rimpetto, e subito troverete un’asina legata con il suo puledro: scioglietela e menatela a me; e se alcuno vi dirà qualche cosa, ditegli che il Signore ne ha bisogno, e subito ve li rilascerà. Or tutto questo avvenne perché si adempisse il detto del profeta: Dite alla figlia di Sion: Ecco il tuo re viene a te, mansueto, seduto sopra un’asina e su un asinello, puledro di una giumenta. I discepoli andarono e fecero come aveva loro comandato Gesù. E menarono l’asina e il puledro, e vi misero sopra i mantelli e Gesù sopra a sedere. E la gran turba stese i mantelli per la strada, alcuni tagliavano rami dagli alberi e li stendevano per la strada, e le turbe che precedevano e quelle che seguivano, gridavano: Osanna al figlio di David: benedetto Colui che viene nel nome del Signore» (Mt 21,1-9).
S. Paolo parla di questa esaltazione di Gesù, ricordando che venne acquistata a prezzo delle più profonde umiliazioni: «Fratelli, abbiate in voi gli stessi sentimenti di Gesù Cristo, il quale, esistendo nella forma di Dio, non considerò questa sua uguaglianza con Dio come una rapina, ma annichilò se stesso, prendendo la forma di servo, e, divenendo simile agli uomini, | apparve come semplice uomo; umiliò se stesso, fattosi ubbidiente fino alla morte e alla morte di croce. Per questo Dio lo esaltò e gli donò un nome che è sopra ogni altro nome, tale che nel nome di Gesù si deve piegare ogni ginocchio in cielo, in terra e nell’inferno, ed ogni lingua deve confessare che il Signore Gesù Cristo è nella gloria di Dio Padre» (Fil 2,5-11).

3° Gesù Cristo, Sacerdote ed ostia, salì sulla croce, presentando al Padre il sangue suo per la redenzione degli uomini. La Chiesa canta: «Ecco, brilla il mistero della croce, dove la Vita ha subìto la morte; e con la sua morte ci ha resa la vita». Gesù istituendo l’Eucaristia disse: Questo è il mio corpo che sarà immolato per voi... questo è il mio sangue che sarà sparso in remissione dei peccati. Gesù, invece di annientare gli uomini peccatori nel suo sdegno, soffre e muore per essi nella sua misericordia. Egli è l’uomo dei dolori. Egli portò il peso dei nostri peccati. Egli fu condotto a morte come una pecora ed ha mantenuto il silenzio. E noi abbiamo avuta la guarigione da le sue lividure. «Ma quelli che avevano preso Gesù, lo condussero dal sommo sacerdote Caifa, dove s’erano adunati gli Scribi e gli anziani. E Pietro lo seguiva alla lontana fino all’atrio del sommo sacerdote, ed entrato dentro, sedeva coi servi per vedere come la cosa sarebbe andata a finire.
Or i prìncipi dei sacerdoti con tutto il Sinedrio cercarono false testimonianze contro Gesù, per farlo morire, e non ne trovarono, sebbene | si fossero presentati molti falsi testimoni. Finalmente vennero due falsi testimoni che dissero: Costui ha detto: Posso distruggere il tempio di Dio e riedificarlo in tre giorni. E alzatosi il sommo sacerdote gli disse: Non rispondi nulla a quanto essi depongono contro di te? Ma Gesù taceva. E il sommo sacerdote riprese: ti scongiuro per il Dio vivente a dirci se tu sei il Cristo; il Figlio di Dio. Gesù gli rispose: tu l’hai detto: anzi vi aggiungo che di qui in avanti vedrete il Figlio dell’uomo seduto alla destra della potenza di Dio, venire sulle nubi del cielo. Allora il sommo sacerdote si stracciò le vesti dicendo: Egli ha bestemmiato! Che bisogno abbiamo più di testimoni? Ecco, l’avete sentita ora la bestemmia. Che ve ne pare? Quelli risposero: È reo di morte.
Allora gli sputarono in faccia e gli dettero dei pugni e altri lo schiaffeggiarono, dicendo: Indovinaci, Cristo, chi mai ti ha percosso?» (Mt 26,57-67).

Esame. –
Comprendo come è necessario sostenere dolori, fatiche, contraddizioni come Gesù, per arrivare al Paradiso e ad una gloriosa risurrezione?

Proposito
. – Devo pensare come Gesù, vivere come Gesù, seguire la via di Gesù.

Preghiera. – Signore, nel cui amore sta ogni giustizia, moltiplica in noi i doni della tua grazia ineffabile; e tu che nella morte del Figlio | ci hai fatto sperare quanto crediamo, fa’ che per la sua risurrezione possiamo pervenire alla gloria del cielo, questo ti chiediamo per i patimenti dello stesso Gesù Cristo tuo Figlio e nostro Signore.
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