Beato Giacomo Alberione

Opera Omnia

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7.
PERCHÉ SONO CREATO? - I

«Se qualcuno vuol venire dietro di me rinneghi se stesso, prenda la sua croce e mi segua. Perché chi vorrà salvare la propria vita, la perderà; ma chi perderà la propria vita per causa mia e del vangelo, la salverà. Che giova infatti all’uomo guadagnare il mondo intero, se poi perde la propria anima?» (Mc 8,34-36).

1° Dio mi ha creato perché nella vita presente lo conosca, lo ami e lo serva.
Conoscere Dio. Le creature che non hanno intelligenza eseguiscono secondo leggi prestabilite quanto Iddio vuole da loro, ma necessariamente. Gli Angeli, puri spiriti, lo conoscono e lo servono con intelligenza. L’uomo, materia e spirito, che riassume in sé tutto l’universo, che rappresenta tutte le creature visibili, conosce Dio, lo ama liberamente, e volontariamente lo serve. Dà a Dio una lode molto perfetta.
Conoscere Dio significa impiegare l’intelligenza nello studio della sua esistenza, delle sue perfezioni, delle sue opere.
Amare Dio significa desiderarlo e cercarlo con tutte le forze.
Servire Dio significa osservare i suoi precetti, con l’aiuto della sua grazia.

2° Questo è il principale dovere di tutti gli | uomini, perché Dio è Creatore e può comandare alle sue creature.
Io non esistevo: quanto ho, tutto ho ricevuto da Dio; e tutti i beni che desidero potrò trovarli in lui, unica fonte di ogni bene! Tutto il mio lavoro consiste nel conoscerlo, amarlo, servirlo in terra e goderlo poi in cielo. La vera sapienza consiste nel conoscere questo Dio. La vera pace consiste nell’amare questo Dio. La vera prudenza sta nell’uniformarmi in ogni cosa alla Divina volontà.22 In lui ogni ricchezza! Se possiedo Dio, possiedo ogni tesoro, sono ricco abbastanza; se possedessi tutto il creato, ma non Dio, sarei l’essere più povero ed infelice.

3° Tante anime impiegarono tutta la vita a conoscere, amare, servire Dio; ora sono felici. Che giova all’uomo possedere anche tutto il mondo se non conosce, non ama, non serve Dio? Chi cerca i beni del mondo, gli averi, le soddisfazioni, gli onori, la scienza, la gloria, vedrà un giorno, sul letto di morte, svanire ogni cosa... Invece, chi avrà conosciuto, amato e servito il Signore, si congiungerà a lui per possederlo in eterno.

Esame. –
Quali sono le vere ed intime aspirazioni, desideri, glorie del mio cuore? Che cerca? Dio? o le cose passeggere che periscono e non soddisfano?

Proposito. –
Dirò spesso: Dio è il mio tutto; Egli mi basta. Il resto mi lascia vuoto e si deve abbandonare.

Preghiera. – O Signore, dirigimi con la tua sapienza; frenami con la tua giustizia; con la tua clemenza consolami; proteggimi con la tua potenza.
Offro a Te, o Dio, tutto quello che dovrò pensare, perché sia a te rivolto; quello che dovrò dire perché a te si ispiri; quello che dovrò fare, perché secondo te si compia; quello che dovrò sopportare perché la tua virtù lo sostenga.
Voglio ciò che tu vuoi; perché lo vuoi; come lo vuoi, e quando lo vuoi.
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22 Don Alberione si ispira certamente al Catechismo di Pio X: «Dio ci ha creato per conoscerlo, amarlo e servirlo in questa vita, e per goderlo poi nell’altra in paradiso». Sembra voler sostare a lungo in tale visione, trovandovi forte consonanza con il trinomio mente-volontà-cuore da lui tanto inculcato: conoscere Dio (mente), uniformarsi al suo volere (volontà), amare Dio (cuore).