Beato Giacomo Alberione

Opera Omnia

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8.
PERCHÉ SONO CREATO? - II

«Come la cerva anela ai corsi d’acqua, così l’anima mia anela a te, o Dio. L’anima mia ha sete di Dio, del Dio vivente: quando verrò e vedrò il volto di Dio?» (Sal 42/41,2-3).

1° La conoscenza, l’amore, il servizio di Dio mi conducono, come ad ultimo fine, al Paradiso: «Signore, ci hai creati per te, ed è inquieto il nostro cuore finché non riposi in Te» (S. Agostino).
Non possono essere mio fine né il piacere, né la stima, né la ricchezza, né la virtù, né la potenza, né la scienza.23 Tutto ciò non è infinito, mentre il mio cuore ha aspirazioni infinite; tutto ciò non è eterno, mentre l’anima mia è immortale. Dio solo è infinito, Dio solo è eterno!

2° Bello il fine: Dio stesso! Creandomi Egli non poteva destinarmi a fine più alto.
Se odio il peccato mortale, evito l’inferno ed arrivo al Paradiso. Se commetto il peccato, e muoio col peccato, sarò perduto per sempre.
Fra poco: sarò o eternamente salvo o eternamente perduto; o sempre felice con i beati, o sempre disperato fra i dannati. Sono io che scelgo: dipende dalla mia volontà e dalla mia vita.

3° Mio Dio, salvatemi per la vostra misericordia. Io so che voi mettete innanzi a me la vita e la morte, e mi invitate a scegliere liberamente la vita.24 Voi rispettate la libertà dell’uomo. So questo, ma conosco pure quanto sono fragile. Voglio il cielo, ma poi le passioni, il demonio, il mondo mi fanno guerra spietata; aiutatemi, mio Dio, perché io non mi lasci trascinare al male: «libera nos a malo; ab omni peccato, libera nos, Domine».25

Esame. –
Temo il peccato? Schivo le occasioni? Evito le persone pericolose? Prego durante le tentazioni? Se per disgrazia sono caduto, risorgo subito con una buona confessione?

Proposito. –
Starò attento a non commettere neanche un peccato veniale; perché voglio salvare l’anima mia, ad ogni costo.

Preghiera. – Ti prego, o Signore, di illuminare il mio intelletto; di infiammare la mia volontà; di purificare il mio corpo; di santificare la mia anima.
Fa’ ch’io deplori le mie iniquità passate; che io respinga le tentazioni future; ch’io corregga le inclinazioni viziose e coltivi le virtù secondo il mio stato.
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23 Cf DF, pp. 26-27: «LA FELICITÀ. 1. Il cuore, l’anima sospirano la felicità: completa, che soddisfi interamente l’uomo, eterna. | 2. Ora questa non istà:

nelle ricchezze, nell’onore, nel piacere, nei beni morali e intellettuali. Infatti sono finiti, temporali. | 3. Stolto chi perseguisce disordinatamente beni temporali: non sarà soddisfatto in vita; sarà desolato in morte; tema per l’eternità. Appetirli solo in quanto ci sono mezzi pel cielo; temerli anzi con prudenza che ci riescano lacci di perdizione».

24 Cf Dt 30,19.

25 «Liberaci dal male; da ogni peccato liberaci, o Signore».