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VISITA A S. ELISABETTA
«In quei giorni Maria si mise in viaggio verso la montagna e raggiunse in fretta una città di Giuda. Entrata nella casa di Zaccaria, salutò Elisabetta. Appena Elisabetta ebbe udito il saluto di Maria, il bambino le sussultò nel grembo. Elisabetta fu piena di Spirito Santo» (Lc 1,39-41).
1° Nell’Annunciazione, l’Angelo aveva detto a Maria SS. che S. Elisabetta, sua parente, sarebbe divenuta presto madre di S. Giovanni Battista.
Maria si pose frettolosamente in viaggio per visitare S. Elisabetta. Entrando in quella casa, il Battista fu santificato; S. Elisabetta fu ripiena di Spirito Santo ed esclamò: «Benedetta tu fra | le donne; benedetto il frutto del tuo seno! E perché mai la Madre di Dio si degna di venire in casa mia? Ecco, infatti, che al tuo saluto sussultò di gioia nel mio seno il bambino. E beata te che hai creduto, poiché si adempiranno tutte le cose a te predette dal Signore».283
2° Bella opera di carità compì la SS. Vergine verso la parente: andò frettolosamente, portò tante benedizioni in quella casa, vi si fermò per prestarvi umili e affettuosi servizi. Là sciolse a Dio il canto dell’umiltà e della riconoscenza: il Magnificat.
In Maria la carità raggiunge un altissimo grado. Ella era destinata a portare Gesù agli uomini: questo è il suo grande dono; e prima lo fa a quella casa.
La carità ci rende cari a Dio, moltiplica i meriti, trova sante industrie per fare il bene al prossimo. I beni spirituali sono immensamente superiori ai beni naturali. Dono maggiore di Gesù non si può fare al prossimo. Perciò stanno in primo luogo le opere spirituali di carità. Seguono le opere materiali come: vestire gli ignudi, dare cibo agli affamati, servire gli infermi, soccorrere i poveri, ecc.
3° Alle anime caritatevoli Gesù fa nel Vangelo promesse celesti. San Paolo descrive le prerogative della carità:284 «È paziente; è benigna; non è invidiosa; non è insolente, non si gonfia, non cerca il proprio interesse, non si irrita, non pensa male, non gode dell’ingiustizia, | ma si rallegra della verità. Tutto crede, tutto spera, tutto sopporta».
Esame. – Sono inclinato a fare il bene, il maggior bene alle anime? Mi muovono a compassione i poveri, gli afflitti, le anime purganti? Oppure sono dominato da l’egoismo?
Proposito. – Voglio compier almeno un’opera di bontà ogni giorno.
Preghiera. – O Signore, che siete Carità, per la visita di Maria a S. Elisabetta, concedetemi un cuore simile al suo, pieno di premure per la salvezza eterna delle anime e di sollecitudine per i fratelli bisognosi.
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