Beato Giacomo Alberione

Opera Omnia

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75.
LA GRAZIA CREATA - II194

«Così anche voi consideratevi morti al peccato, ma viventi per Dio, in Cristo Gesù. Non regni più dunque il peccato nel vostro corpo mortale, sì da sottomettervi ai suoi desideri; non offrite le vostre membra come strumenti di ingiustizia al peccato, ma offrite voi stessi a Dio come vivi tornati dai morti e le vostre membra come strumenti di giustizia per Dio. Il peccato infatti non dominerà più su di voi poiché non siete più sotto la legge, ma sotto la grazia» (Rm 6,11-14).

1° Dice Gesù Cristo: «Se uno mi ama osserverà la mia parola e il Padre mio lo amerà e verremo a lui e dimoreremo presso di lui» (Gv 14,23). Abitando la SS. Trinità nel cristiano, l’arricchisce di doni. Questo si verifica in modo classico, e quasi sensibile nel Battesimo, Cresima, Penitenza e specialmente nella Comunione. Con Gesù Cristo, Figliuolo di Dio, vengono nell’anima il Padre e lo Spirito Santo. Si verifica poi in modo del tutto insensibile quando l’anima con la contrizione perfetta si mette in grazia. Gli comunica una nuova vita: la vita divina, o deiforme, o cristiana, o della grazia.
La vita consta di tre elementi nell’ordine naturale: il principio vitale, che è come la sorgente della vita; le facoltà che producono le azioni vitali; gli atti che mostrano la energia vitale e ne favoriscono lo sviluppo.
Nell’ordine soprannaturale similmente la inabitazione di Dio produce questi tre elementi: la grazia abituale, o principio vitale, che ci rende simili a Dio: divinizza per così dire la sostanza stessa dell’anima, per cui essa diventa capace di atti soprannaturali, preparatori alla vita soprannaturale ed eterna in cielo.
Questa vita della grazia è distinta dalla vita naturale; non è semplicemente sovrapposta; ma compenetra l’anima, la trasforma, la divinizza. | Assimila tutto ciò che nell’uomo vi è di buono nella natura, educazione, abitudini; perfeziona e divinizza tutti gli elementi dando valore di meriti soprannaturali. Così diviene meritorio per la vita eterna lo studio, il lavoro, il mangiare, il respirare ed ogni atto anche più insignificante. Esempio: il mangiare è comune alla bestia ed all’uomo: ma nella bestia è atto semplicemente bestiale per istinto; nell’uomo che compie tale atto secondo ragione, diventa umano.

2° Il secondo elemento che sgorga dalla grazia, è costituito dalle virtù infuse e dai doni dello Spirito Santo. Dio, abitando nell’anima, opera, eleva, divinizza la mente infondendole il lume della fede; opera nella volontà, la eleva, divinizza infondendole la speranza e le virtù morali della giustizia, prudenza, temperanza, fortezza; opera sul sentimento, eleva gli affetti, divinizza l’amore, che diviene carità. Il cristiano farà atti non semplicemente umani, ma soprannaturali, deiformi, meritori. S. Tommaso dice: «Come dall’essenza dell’anima sgorgano le sue facoltà o potenze, che sono principi di operazioni; così dalla grazia sgorgano le virtù nelle potenze dell’anima, per le quali le potenze stesse sono spinte agli atti». È un nuovo organismo spirituale e soprannaturale che viene a formarsi in noi ed opera in modo deiforme.

3° Per mettere in moto queste facoltà, la SS. Trinità comunica grazie attuali che operano sulla mente, sulla volontà, sul sentimento. Le | facoltà aiutate dalla grazia attuale passano all’azione ed i loro atti sono fonte di vita eterna.
Signore, che avete creato tutto ed avete assegnato un ordine fra gli esseri e nelle facoltà dei viventi, fate che tutto il mio vivere ed operare sia governato dalla ragione. Concedetemi che la mia stessa ragione, la volontà ed i sentimenti siano retti dalla fede e secondo la vita soprannaturale.

Esame
. – Questi sono i primi principi della vita soprannaturale. Li comprendo? Li vivo? Attingo dallo Spirito che abita in me le necessarie grazie attuali?

Proposito. –
Ricorderò che non sono un semplice uomo, ma cristiano per grazia di Dio: devo vivere una vita soprannaturale.

Preghiera. – Venite, o Divino Spirito, e vivete in me, dominate tutto il mio essere, l’anima, l’intelligenza, la volontà, il sentimento.
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194 Nella seconda edizione (1952), il titolo è “L’ORGANISMO SOPRANNATURALE - II”.