Beato Giacomo Alberione

Opera Omnia

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20.
LA MORTE DEL PECCATORE

«Gli empi per i loro pensieri riceveranno il castigo, essi che han disprezzato il giusto e si son ribellati al Signore. Chi disprezza la sapienza e la disciplina è infelice. Vana la loro speranza e le loro fatiche senza frutto, inutili le opere loro» (Sap 3,10-11).

1° «La morte del peccatore è pessima»46 (Sal 34/33,22). Essa è infatti il passaggio da una vita di angustie ad una eternità di pene.
Si potrebbe immaginare una sorte più infelice? Ho sofferto, pensa il moribondo, per meritarmi eterne sofferenze: «Camminiamo per vie difficili» (Sap 5,7).47 Hanno faticato e sofferto pure i santi; ma almeno essi hanno conquistato un gaudio eterno. Oh! me infelice, più di ogni uomo, poiché non ho goduto di qua ed ho perduto anche il paradiso.

2° Tre cose rendono penosa la morte del peccatore:
a) Il ricordo del passato: penserà che ben poca fatica occorreva per vivere bene; invece i | peccati gli passeranno innanzi alla memoria in tutta la loro gravità, numero e malizia.
b) Tormenta il peccatore morente il pensiero del presente. I rimorsi, i sentimenti di diffidenza e disperazione, l’imminente abbandono di quanto aveva amato e cercato trafiggeranno l’anima sua. Chi pensò a godere, sente che il corpo è vicino a consumarsi in un sepolcro; chi pensò solo ad arricchire, deve tutto lasciare ad altri; chi mirò solo all’onore, soffre per l’abbandono di tutti e l’umiliazione del sepolcro.
c) Il futuro giudizio di cui prevede l’esito, la sentenza, e il timore dell’inferno strazieranno il cuore dell’infelice, che non saprà trovare alcun conforto.

3° Divino Maestro, infondetemi un vivo timore di una così spaventosa morte. Aiutatemi, non mi abbandonate; io vedo l’anima mia tutta impiagata48 di peccati. Le passioni fanno violenza; i mali abiti49 mi opprimono. Mi getto ai vostri piedi, abbiate pietà di me e liberatemi da tanti mali.

Esame. –
Posso andare incontro ad una cattiva morte se mi metto su la strada del peccato.
Devo combattere il peccato; esso può farsi strada nell’anima mia. Come lotto contro le passioni del cuore, contro il demonio insidiatore, contro lo spirito del mondo? Fuggo le occasioni? pratico la mortificazione? sono assiduo alla preghiera?

Proposito
. – Fuggirò le occasioni del peccato; | specialmente i divertimenti pericolosi, le persone mondane, l’accidia spirituale.

Preghiera. – Ah! mio Signore, chi avrebbe avuto tanta pazienza con me, quanta ne avete avuta voi? Se la vostra bontà non fosse infinita, io dispererei del perdono. Ma io tratto con un Dio che è morto per perdonarmi e per salvarmi. Voi mi comandate che io speri; ed io voglio sperare. Salvatemi per le piaghe vostre, o Gesù Crocifisso. Maria, rifugio del peccatori, intercedete per me.
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46 Secondo la Vulgata: «Mors peccatorum pessima». Questo è il senso che si dava usualmente alla frase. Essa però ha un altro significato: «la malizia uccide l’empio» (versione CEI); «è ucciso l’empio dalla sua malizia» (Nuovissima versione dai testi originali, Ed. San Paolo); «interficiet peccatorem malitia» (Nuova Vulgata).

47 Secondo la Bibbia CEI: «Abbiamo percorso deserti impraticabili».

48 «Impiagata»: ricoperta di piaghe (qui: i peccati).

49 Latinismo: le cattive abitudini.