Beato Giacomo Alberione

Opera Omnia

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333.
UNO SOLO TORNÒ A RINGRAZIARE198

«Noi però dobbiamo rendere sempre grazie a Dio per voi, fratelli amati dal Signore, perché Dio vi ha scelti come primizia per la salvezza, attraverso l’opera santificatrice dello Spirito e la fede nella verità» (2Ts 2,13).

1° Nella S. Messa, ogni giorno, il Sacerdote invita il popolo a ringraziare il Signore: «Rendiamo grazie al Signore Dio nostro». Ed il popolo risponde: «È cosa degna e giusta». In modo speciale la Chiesa ci fa riflettere sul dovere della riconoscenza. Dice infatti il Vangelo:
«In quel tempo avvenne che [Gesù], nell’andare a Gerusalemme, passava per mezzo alla Samaria e alla Galilea. E stando per entrare in un certo villaggio, gli andarono incontro dieci lebbrosi, che, fermatisi, gridarono di lontano: Gesù Maestro, abbi pietà di noi. Ed egli, vedutili, disse loro: Andate, mostratevi ai sacerdoti. E mentre andavano, furono mondati.
Ed uno di loro, vedendosi guarito, tornò indietro, glorificando ad alta voce Dio, e gli si prostrò dinanzi a ringraziarlo; e questi era un samaritano. E Gesù prese a dire: Non sono stati guariti tutti e dieci? E gli altri nove dove sono? Non s’è trovato chi tornasse a rendere | gloria a Dio, se non questo straniero? E gli disse: levati e vattene, la tua fede ti ha salvato» (Lc 17,11-19).

2° I lebbrosi, assicurati da Gesù della loro guarigione, andarono a far constatare la loro guarigione dai sacerdoti. Furono tutti risanati. Ma uno solo tornò a ringraziare.199
La riconoscenza è atto di giustizia: a chi dà offre almeno quello che è possibile.
La riconoscenza è atto di umiltà: riconosce che non è suo quello che possiede, ma è gratuita liberalità.
È segreto per ottenere altri benefici: infatti, chi può dare sarà più facilmente inclinato a largheggiare con chi è grato.
È merito: Dio ricompensa questo atto virtuoso.
È il secondo degli atti di religione: infatti il primo è adorare; il secondo è ringraziare; il terzo propiziazione; il quarto domandare.
È segno di animo nobile, schietto, gentile: gli ingrati sono detestati da Dio e dagli uomini.

3° È veramente degno, giusto, equo e salutare che noi ti ringraziamo sempre e ovunque, o Signore santo, Padre onnipotente, eterno Dio. Perciò ogni mattina ascenda a te il profumo della mia preghiera, in odore di soavità. Ma dobbiamo esclamare: «Che cosa renderò al Signore per tutto ciò che mi ha dato? Prenderò il Calice | della salute e invocherò il nome del Signore» (Sal 116/115,12-13).

Esame. –
Sono riconoscente a Dio? ai genitori? ai superiori? ai benefattori? agli amici?

Proposito. –
Propongo di lasciare una buona impressione in tutti quelli che accosterò.

Preghiera. – Deo gratias! per tutto. O Signore, io tutto vi devo: il cibo, l’aria, l’anima, il corpo, l’esistenza, la Chiesa, la vita spirituale. Dunque: siate benedetto, o Signore! Sia benedetto il vostro santo nome, sia benedetto Gesù Cristo, vero Dio e vero uomo. Sia benedetta la SS.ma Vergine. Ora e sempre nell’eternità. Là confido di ringraziarvi come vi devo, unitamente a tutti gli angeli e santi del Paradiso!
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198 Titolo originale: “Domenica XIII dopo Pentecoste”.

199 Con quest’ultima espressione abbiamo compendiato una ripetizione del testo evangelico, che abbiamo ritenuto di omettere.