Beato Giacomo Alberione

Opera Omnia

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105.
CARITÀ - III

«Fatevi dunque imitatori di Dio, quali figli carissimi, e camminate nella carità, nel modo che anche Cristo vi ha amato e ha dato se stesso per noi, offrendosi a Dio in sacrificio di soave odore» (Ef 5,1-2).

1° La preziosità dell’amor di Dio è descritta meravigliosamente da S. Paolo: «Se io parlassi le lingue degli uomini e degli angeli, e non avessi la carità, sarei un bronzo sonante e timpano fragoroso. Se avessi il dono della profezia, conoscessi tutti i misteri ed ogni scienza e se avessi una fede che trasportasse i monti, ma non possedessi la carità, sarei nulla. E se | distribuissi ogni ricchezza ai poveri e sopportassi ogni martirio, perfino il fuoco, ma senza carità, a nulla mi gioverebbe. La carità è paziente, è benigna, la carità non invidia; la carità non si vanta, non si gonfia, non è ambiziosa, non cerca il suo, non si irrita, non imputa il male, non gioisce dell’ingiustizia ma gode della verità; tutto copre, tutto crede, tutto spera, tutto sopporta. La carità non viene mai meno» (1Cor 13,1-8). «Restano, dunque, la fede, la speranza, la carità: queste tre. Maggiore, però, è la carità» (1Cor 13,13).

2° La carità è la virtù più santificatrice. Infatti: unisce interamente l’uomo a Dio: mente, volontà, sentimento. Trasforma in Dio l’anima; stringe con Dio una intima amicizia; moltiplica gli slanci e le forze: «L’amore è forte come la morte» (Ct 8,6).
L’Imitazione di Cristo descrive gli effetti della carità:34 allevia i dolori e i pesi; porta il peso senza fatica e rende dolce e gustosa ogni cosa amara; ci innalza a Dio, perché è nata da Dio, ci dà ali per volare lietamente ad atti sempre più perfetti ed al dono totale di noi, ci stimola quindi a grandi cose facendoci mirare al più perfetto; vigila continuamente, non lamenta fatiche, né si turba per timore; ma, come fiamma vivace, si spinge sempre più in alto e, superando ogni difficoltà, va innanzi sicuro.

3° Voi, Divino Maestro, ci avete invitato a gustare la dolcezza del vostro giogo e la | soavità del vostro peso. Questo giogo e questo peso sono l’amore: «Nulla è più dolce, nulla è più giocondo, nulla vi è di meglio in cielo e sulla terra».35 Infatti esso è una pregustazione dell’eterna beatitudine, che preannuncia il paradiso del cielo: «Stare con Gesù è un dolce paradiso... Infatti, se tu sei presente, tutto è giocondo; ma se tu sei assente, tutto è noioso».36

Esame
. – Conosco la scienza della carità? la desidero? ne ho provata la pratica? gli effetti?

Proposito. –
Avrò sete di conoscere la sovraeccellente scienza della carità di Cristo: quanto sia lunga e larga: quanto alta e profonda.37

Preghiera. – Contemplerò il vostro Cuore: esso è la teologia, la pratica, la preghiera dell’amore vivente. Esso si manifestò a S. Margherita Alacoque circondato da viva luce, sormontato da fiamme, portante una croce, trafitto da una lancia e da una corona di acutissime spine. La luce è la scienza dell’amore, la croce la prova dell’amore operativo, le spine i nostri peccati veniali, la lanciata il simbolo del peccato grave. Tutto questo è via, verità, vita.
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34 Cf Imitazione di Cristo: «[Amor] leve facit esse onerosum et fert aequaliter omne inaequale. Nam onus sine onere portat et omne amarum dulce ac sapidum efficit...» (L. III, cap. 5).

35 «Nil dulcius est amore, nil fortius, nil altius, nil latius, nil iucundius, nil plenius, nil melius in coelo et in terra, quia amor a Deo natus est, nec potest nisi in Deo super omnia creata quiescere» (ibid.).

36 «Esse cum Iesu, dulcis paradisus...» (L. II, cap. 8).

37 Cf Ef 3,18s.