Beato Giacomo Alberione

Opera Omnia

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60.
LE VIE DEL PECCATO

«Ritorna al Signore e cessa di peccare, prega davanti a lui e cessa di offendere. Fa’ ritorno all’Altissimo e volta le spalle all’ingiustizia; detesta interamente l’iniquità» (Sir 17,20-21).

1° Al peccato non sono arrivato di un tratto; non mi ci sono tuffato dentro | all’improvviso. Piuttosto ho messo il piede su di una via sdrucciolevole e lentamente sono disceso nell’abisso. Ricordo che, rialzatomi da le imprese giovanili, avevo lavate le mie colpe. Mi ero anche levato in alto, con sicuri colpi d’ala; avevo domato i sensi, temprata la volontà; mi ero avvicinato al mio Dio. Ma dimenticai che la vita è lotta; che occorre andar contro corrente; che sempre vi è da durarla153 con lo sforzo.
Ma lo sforzo venne meno; ed il peccato mi ha riafferrato. Per difetto di vigilanza, ho ceduto alle lusinghe del senso. L’amore alla libertà da ogni disciplina ebbe la sua parte. L’ambiente poi mi ha come giustificata una vita miserabile; l’esempio, il rispetto umano compirono l’opera.

2° Unica tavola di salvezza sarebbe stata la preghiera; però preghiera vera. Ma io ormai ne facevo così poca! La superbia tanto mi ha ingannato; mi credevo quasi infallibile nei miei giudizi; forte per la virtù acquistata; quasi invulnerabile. Quindi, perduto il timore del pericolo, del peccato e dei nemici della salute, non pregavo. Poche pratiche di pietà; spesso trascurate; sempre fatte superficialmente. Ridussi il lavoro a quel tanto che non richiedeva sacrificio; e mi lusingai che quel lavoro che mi dava qualche soddisfazione, mi dispensasse da un vero lavoro di progresso spirituale... Ed ecco dove sono arrivato.

3° O mio Dio, due sforzi ora mi rimangono | a fare per una risurrezione stabile. Cioè: una buona confessione, che sia una vera conversione per rompere le catene delle cattive abitudini. Inoltre rendere stabile la mia risoluzione, con uno sforzo costante. Questo sforzo sarà il pegno della mia eterna salute.

Esame
. – Che cosa ha preparata la mia rovina? Tra le cause di una vita di peccato, sopra nominate, quale predominò in me?

Proposito. –
La confidenza154 deve superare la umiliazione.

Preghiera. – Datemi, o Signore, la grazia di prestare orecchio agli avvisi dei santi maestri di spirito: «Sta’ attento: non ti fidare della virtù acquistata, guarda di non cadere. Per mantenerti in alto, non cessare di muovere le ali, perché per poco che tu sospenda lo sforzo, sarai trascinato in basso dal tuo stesso peso. Il Paradiso è dei vincitori; l’inferno per i vinti. Age contra;155 contro le voci e le inclinazioni naturali. Asseconda le mozioni e le voci interiori dello Spirito Santo».
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153 “Durarla”: perseverare, continuare nell’impegno.

154 Nel senso di fiducia in Dio.

155 Espressione molto in uso nell’ascetica. Letteralmente: «agisci contro», cioè «resisti», «combatti contro...».