Beato Giacomo Alberione

Opera Omnia

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11.
FINE ULTIMO

«Non a noi, Signore, non a noi, ma al tuo nome dà gloria, per la tua fedeltà, per la tua grazia. Perché i popoli dovrebbero dire: Dov’è il loro Dio?. Il nostro Dio è nei cieli, egli opera tutto ciò che vuole» (Sal 115/113B,1-3).

1° Dio si prefisse nella creazione ed in tutte le sue opere, la sua gloria. Egli non poteva prefiggersi un fine superiore a Se medesimo. E d’altra parte Egli, già felicissimo e beatissimo, nulla poteva acquistare per Se medesimo: l’unica gloria che poteva ancora ricevere è quella che gli viene dalle creature, cioè la gloria estrinseca. Quando gli esseri da lui chiamati all’esistenza lo conoscono, lo lodano, lo servono, lo amano, gli dànno una gloria estrinseca.

2° Questa gloria può avere molti gradi. Quanto più sono numerose le creature che servono Dio, tanto più Egli riceve il riconoscimento e la lode decorosa e solenne: «Nel gran numero del popolo sta la dignità del re» (Pr 14,28). Il re che governa un più gran popolo ha maggiore lode. Oh! se tutti gli uomini conoscessero e amassero il nostro Dio! Quanto più è intensa questa lode, tanto più sarà conveniente a Dio; se parte da esseri più perfetti, intelligenti, amanti, generosi, che tutto consacrano a Dio: il Sacrificio eucaristico è quindi l’adorazione, la lode, la soddisfazione, la supplica maggiore.

3° Facendomi santo ed arrivando al cielo, io dò la maggior gloria a Dio. Tutto è così ben determinato che procurare la maggiore gloria a Dio vuol dire procurare anche a me il massimo bene. «Ad maiorem Dei gloriam»31 è la | massima dei santi, è atto di carità perfetta, è purezza di intenzione. Grande espressione di amor di Dio: «Io desidero piuttosto stare all’inferno senza peccato, che stare in Paradiso col peccato, se ciò fosse possibile».

Esame. –
Nella mia vita guardo solo al bene mio o penso prima ai diritti di Dio? So armonizzare in me le due aspirazioni: gloria a Dio e santificazione dell’anima mia? Ciò è il programma intero di Gesù. «Gloria a Dio nel più alto dei cieli e pace in terra agli uomini di buona volontà».32

Proposito. –
Sarà sempre questa la mia massima, il mio proposito, la mia preghiera: Gloria a Dio, pace agli uomini di buona volontà.

Preghiera. – Dammi, o buon Signore, l’amore per Te; l’odio di me stesso; lo zelo per il prossimo; il disprezzo per il mondo.
Mi studierò di obbedire ai superiori; di soccorrere gli inferiori; di essere utile agli amici; di perdonare ai nemici.
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31 «Per una maggior gloria di Dio». Don Alberione definì questa espressione «l’incessante sospiro di sant’Ignazio (di Loyola)» (PD47, n. 242).

32 Lc 2,14.