Beato Giacomo Alberione

Opera Omnia

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24.
IL GIUDIZIO PARTICOLARE60 - IV

«Dico a chi si vanta: Non vantatevi. E agli empi: Non alzate la testa!. Non alzate la testa contro il cielo, non dite insulti a Dio. Non dall’oriente, non dall’occidente, non dal deserto, non dalle montagne ma da Dio viene il giudizio: è lui che abbatte l’uno e innalza l’altro. Poiché nella mano del Signore è un calice ricolmo di vino drogato. Egli ne versa: fino alla feccia ne dovranno sorbire, ne berranno tutti gli empi della terra» (Sal 75/74,5-9).

1° La sentenza sarà data da Gesù Cristo che la comunicherà subito dopo la morte. Dolcissima sentenza per i buoni: «Venite, | o benedetti nel regno del Padre mio» (Mt 25,34). È un invito di Gesù; è un premio per la fedeltà; è una ricompensa per il lavoro fatto. L’anima, se trovata totalmente pura, farà subito il suo ingresso in Paradiso. Dio l’attirerà a Sé come una calamita attrae il ferro. I suoi meriti la solleveranno al cielo. Ineffabile gioia; gioia eterna: vedere Dio; amare Dio; godere Dio. Quale dolcezza nel ricordare i sacrifici compiuti, il lavoro fatto, la pietà fervida, lo zelo per la salute61 delle anime.

2° Sentenza terribile per i cattivi: «Andate lontani da me nel fuoco eterno» (Mt 25,41). Subito sarà eseguita. Dio è onnipotente; alla sua volontà nulla potrà resistere. Il peso stesso delle colpe farà precipitare il peccatore nell’abisso, come una pietra abbandonata a sé cade nel basso. Là tutto si svolgerà così precipitosamente che quasi la morte sarà un addormentarsi affannoso per un immediato risveglio nell’inferno. Dal letto dei dolori ad un letto di carboni. Dalla vita alla morte eterna. Dallo stato di peccato allo stato di irreparabile dannazione.

3° Signore, io mi avvicino momento per momento al giudizio. Il dimenticarlo non lo allontana; anzi mi espone ad un sicuro pericolo di arrivarci impreparato e di averne una sentenza di condanna.

Esame. –
La mia coscienza, o meglio, la mia vita quale giudizio mi fa prevedere? Sentirò precipitarmi verso l’abisso dal peso dei peccati, | oppure il cumulo dei meriti mi solleverà verso il cielo?

Proposito. –
Penserò spesso: una delle due sentenze: «Vieni, o benedetto» oppure: «Allontanati, o maledetto».

Preghiera. – Il Sacerdote nella sepoltura degli adulti dice: Non ti atteggiare a giudice,62 o Signore, col tuo servo; perché nessun vivente sarà trovato giusto presso di te, se tu non gli avrai rimessi tutti i peccati. Quindi, te ne preghiamo, la tua sentenza da giudice non condanni chi ha il suffragio della vera preghiera della fede cristiana; ma meriti per il soccorso della grazia scampo dal giudizio di vendetta colui che, mentre era in vita, fu insignito dal segno della Santa Trinità. Tu che vivi e regni per i secoli dei secoli.
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60 Nella prima edizione il titolo era semplicemente “GIUDIZIO - IV”.

61 Don Alberione usa spesso il latinismo “salute” per intendere salvezza (delle anime).

62 Espressione impropria, per «Non adottare un giudizio severo...».