Beato Giacomo Alberione

Opera Omnia

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310.
PASQUA DI RISURREZIONE

«Togliete via il lievito vecchio, per essere pasta nuova, poiché siete azzimi. E infatti Cristo, nostra Pasqua, è stato immolato! Celebriamo dunque la festa non con il lievito vecchio, né con lievito di malizia e di perversità, ma con azzimi di sincerità e di verità» (1Cor 5,7-8).

Pasque quotidiane. Gli Ebrei, ogni anno, celebravano, secondo la Legge Mosaica, la Pasqua, ossia il ricordo del passaggio dalla schiavitù di Egitto alla terra promessa. In tale anniversario Gesù Cristo passò da questo mondo al Padre; e la Pasqua cristiana sostituisce la Pasqua ebraica.
Gli Apostoli ed i loro successori la celebrarono159 dal Giovedì santo alla Domenica, secondo il comando di Gesù: «Farete questo in mia memoria» (Lc 22,19).
La Messa divenne a poco a poco quotidiana. Oggi, essendo quasi quattrocentomila i Sacerdoti, vi sono nel mondo, più di quattro messe ogni minuto secondo. Tutti i fedeli che si associano, con la loro fede e il loro amore a queste consacrazioni e comunioni, possono sempre passare da una vita meno perfetta ad una vita più perfetta. È il vero fine della Messa, in cui si consuma il vero Agnello, del quale era figura l’agnello | mangiato dagli Ebrei. La Messa è il quotidiano, perpetuo e proprio sacrificio di ogni istante: placa la giustizia di Dio e porta un grande frutto ad ogni anima. È tanto desiderabile che ogni cristiano vi assista spesso, anche ogni giorno.

2° Gesù Cristo, per la sua Risurrezione, vinse la morte e l’inferno: questo indica che noi dobbiamo vincere il demonio e dar morte al peccato.
Gesù Cristo, risuscitando, diede la più luminosa prova della sua divinità; occorre essere Dio per poter parlare e fare come Gesù: «Posso deporre la mia vita e posso riprenderla» secondo la sua Volontà.
La solennità maggiore dell’anno è la Pasqua. Un tempo si battezzava specialmente nel Sabato Santo e a Pasqua, per significare che si risorgeva con Cristo dal peccato alla vita soprannaturale. Oggi insistiamo specialmente perché tutti i fedeli si confessino e risorgano dal peccato. È sempre un imitare Gesù Cristo che vinse la morte e riprende la vita; vita gloriosa, impassibile, immortale, celestiale.
La Pasqua è dunque una rinnovazione, un’elevazione, una giocondità spirituale.

3° Il tempo pasquale si apre il Sabato Santo e si chiude il sabato successivo alla festa di Pentecoste.
Nella Messa odierna il Cristo rende omaggio al Padre che lo ha risuscitato; e la Chiesa ringrazia il Figlio che ci ha riaperte le porte del cielo. Come gli Ebrei mangiavano l’agnello con pane azzimo (non lievitato), così il cristiano | mangi il pane eucaristico senza il peccato e senza l’affetto del peccato.
Vangelo ed Offertorio160 ci mostrano le pie Donne al sepolcro per imbalsamare la salma di Gesù, trovano la tomba vuota; ma l’Angelo annuncia loro il mistero della risurrezione. E noi rispondiamo: «È risorto Cristo, mia speranza... O tu, Re vittorioso, abbi pietà di noi» (Sequenza pasquale).

Esame. –
Come figlio vero della Chiesa, seguo il suo invito: risorgere dal peccato? Fuggire le occasioni del peccato? Alimentare la nuova vita spirituale?

Proposito. –
Santificherò il tempo pasquale: meditando la Risurrezione e l’Ascensione di Gesù Cristo al cielo; ed invocando per mezzo dello Spirito Santo i frutti della Redenzione.

Preghiera. – «O Dio, che illumini questa sacratissima notte con la gloria della risurrezione del Signore, conserva nei nuovi figli della tua famiglia adottiva, lo Spirito che hai loro donato, affinché rinnovellati nel corpo e nell’anima, ti servano nell’innocenza».
«O Dio, che in questo giorno, debellata la morte per mezzo del tuo Unigenito, ci hai riaperte le porte dell’eternità, i nostri voti, che tu c’ispiri, prevenendoci con la tua grazia, portali a compimento».
«Alla Vittima pasquale lodi offrano i cristiani. L’Agnello ha redento le pecorelle: Cristo, innocente, al Padre ha riconciliato i peccatori. | La morte e la vita si scontrarono in mirabile duello: il Duce della vita, già morto, regna vivo. Di’, o Maria: che cosa vedesti per via? Vidi il sepolcro del Cristo vivente e la gloria del Risorgente, i testimoni angelici, il sudario e i lini. È risorto Cristo, mia speranza: precede voi (discepoli) in Galilea. Noi sappiamo che Cristo è veramente risorto da morte: O tu, Re vittorioso, abbi pietà di noi». Così sia.
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159 Trasferendola dal Giovedì santo alla Domenica.

160 Il vangelo era tratto da Mc 16,1-7; l’antifona d’offertorio da Sal 76/75,9-10.