Beato Giacomo Alberione

Opera Omnia

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340.
LA FEDE PERFETTA208

«Paziente e misericordioso è il Signore, lento all’ira e ricco di grazia. Buono è il Signore verso tutti, la sua tenerezza si espande su tutte le creature. Ti lodino, Signore, tutte le tue opere e ti benedicano i tuoi fedeli» (Sal 145/144,8-10).

1° In questa domenica chiediamo al Signore la fede perfetta. Essa è dono di Dio: crede a tutte le verità, è operosa, è diffusiva. Nel tratto di Vangelo si parla di un regolo:209 da una fede imperfetta arriva per la grazia di Gesù ad una fede perfetta.
«In quel tempo, c’era un regio ufficiale, il cui figlio era ammalato in Cafarnao. Ed avendo egli sentito dire che Gesù dalla Giudea era venuto in Galilea, andò a trovarlo e lo pregò di recarsi a guarire suo figlio che era moribondo. E Gesù gli disse: Se non vedete segni e prodigi, non credete. E l’ufficiale regio: Signore, vieni prima che muoia il mio figliuolo. Gesù gli disse: Va’, il tuo figlio vive. Quell’uomo prestò fede alle parole dettegli da Gesù e partì. E avanti che arrivasse a casa gli corsero incontro i servi con la notizia che suo figlio viveva. Domandò loro pertanto in che ora avesse cominciato a star meglio. E quelli risposero: Ieri all’ora | settima lo lasciò la febbre. Allora il padre notò essere quella appunto l’ora in cui Gesù gli aveva detto: Il tuo figlio vive; e credette lui con tutta la sua famiglia» (Gv 4,46-53).

2° Gesù salvò dalla morte il figlio dell’ufficiale, per dare la vita della fede a lui e tutta la sua famiglia. Dice S. Gregorio: Costui che chiedeva la guarigione del figlio, senza dubbio già credeva. Infatti era venuto a cercare Gesù Cristo. Ma la sua fede era difettosa; richiedeva infatti la presenza corporale di Gesù al letto del figlio. Dio invece colla sua presenza spirituale, e con la sua potenza si trova dovunque, ed ovunque può operare con la sua volontà. Gesù era invisibilmente vicino al figlio in pericolo di vita. Ma il Signore gli prova che si trova già nella casa ove vien pregato di recarsi. Dio con la parola creò il mondo, Gesù Cristo col comando guarisce, di lontano, l’infermo.
La fede è perfetta quando si fida di Dio; e non chiede prodigi o altre prove.
È perfetta quando ammette indistintamente e si piega a tutte le verità del Credo od insegnate dalla Chiesa nel suo magistero.
È perfetta quando è pronta, senza dispute inutili.
È perfetta quando si mostra con le opere: poiché la legge del credere è ancora la legge del pregare e dell’operare. Vana è la fede senza le opere.
È perfetta quando tende a diffondersi: non | solo crede il regolo; ma sopra la sua parola e le sue esortazioni, crede tutta la sua famiglia.

3° Infondetemi, o Divino Spirito, una fede intima, costante, gioiosa. Essa è il sole della mia vita; la lucerna per il cammino verso l’eternità; un dono della vostra mirabile carità. Io pregherò sempre per chi non ha questo dono ineffabile della fede. Perfezionate la mia fede, o Divino Maestro; troppo ho già meritato il rimprovero: «uomo di poca fede».

Esame. –
Come è la mia fede? Soprannaturale? Piena? Operosa? Diffusiva?

Proposito. –
Reciterò bene ogni giorno il Credo.

Preghiera. – Io credo in Dio, Padre Onnipotente, Creatore del cielo e della terra; e in Gesù Cristo, suo unico Figliuolo, nostro Signore, il quale fu concepito di Spirito Santo, nacque da Maria Vergine, patì sotto Ponzio Pilato, fu crocifisso, morto e seppellito; il terzo giorno risuscitò da morte; salì al cielo siede alla destra di Dio Padre onnipotente; di là ha da venire a giudicare i vivi e i morti. Credo nello Spirito Santo; la Santa Chiesa Cattolica; la Comunione dei Santi; la remissione dei peccati; la risurrezione della carne; la vita eterna. Amen.
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208 Titolo originale: “Domenica XX dopo Pentecoste”.

209 Latinismo, da regulus, funzionario regio.