Beato Giacomo Alberione

Opera Omnia

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299.
IL CIECO DI GERICO143

«Noi siamo stati liberati come un uccello dal laccio dei cacciatori: il laccio si è spezzato e noi siamo scampati. Il nostro aiuto è nel nome del Signore che ha fatto cielo e terra» (Sal 124/123,7-8).

1° Nel breviario di questi giorni si parla di Abramo «padre dei credenti». Egli si dispose a sacrificare l’unico figlio Isacco, non dubitando affatto della promessa di Dio che sarebbe stato padre di un gran popolo. Il sacrificio di Isacco era figura del sacrificio di Gesù in croce, ricordato dal Vangelo; ed è la fede in questa morte del Salvatore che ci ottiene la | salvezza; come la fede al cieco nato ottenne la vita.
«Gesù – dice il brano evangelico di oggi –, presi in disparte i dodici, disse loro: Ecco, noi ascendiamo a Gerusalemme e si adempiranno tutte le cose predette dai profeti riguardo al Figlio dell’uomo; egli sarà dato nelle mani dei gentili, sarà schernito e flagellato e coperto di sputi. E dopo averlo flagellato, lo uccideranno; ma risorgerà il terzo giorno. E quelli nulla compresero di tutte quelle cose, ed il senso di esse era loro nascosto e non afferravano quanto veniva loro detto. Or avvenne, che mentre egli si avvicinava a Gerico, un cieco stava seduto lungo la strada a mendicare e, sentendo passare la folla, domandò che cosa mai fosse. Gli dissero che passava Gesù Nazareno. Allora egli gridò: Gesù, figlio di Davide, abbi pietà di me. E quelli che precedevano gli gridavano di tacere. Ma lui a gridar più forte che mai: Figlio di David, abbi pietà di me. Allora Gesù fermatosi, comandò che gli fosse menato. E quando gli fu vicino gli domandò: Che vuoi che io ti faccia? E quello: Signore, esclamò, che ci veda. E Gesù gli disse: Guarda; la tua fede ti ha salvato. E subito ci vide e gli andava dietro glorificando Dio. E tutto il popolo, visto ciò, lodò Dio» (Lc 18,31-43).

2° Gesù Cristo soddisfece per i nostri peccati. Per ogni specie di peccato. Egli sofferse ogni specie di dolori. «Il Cristo, dice S. Paolo, ci redense pendendo dalla croce, perché la benedizione promessa ad Abramo fosse comunicata ai | gentili; e così noi riceviamo mediante la fede la promessa dello Spirito», cioè lo spirito di adozione promesso ad Abramo. Gesù Cristo parla spesso della sua passione, morte e risurrezione; onde i discepoli comprendano che egli è il Salvatore. Ma per essi la cosa era oscura; perciò Gesù Cristo operò un prodigio che confermò quanto predicava; e mostra come sia la fede in lui, che salva.
La fede poi deve essere, come spiega San Paolo nell’epistola,144 unita alla carità. E questa carità è necessario che sia paziente, benefica; operosa, in una parola. Fede e carità ci preparano la eterna visione e felicità del cielo.
Nutrire la fede mediante la preghiera e l’esercizio delle opere è la vita del cristiano. Uomini che vivono di massime del mondo, che ragionano come la vita futura non esistesse, che operano come se tutto dipendesse dall’uomo e non vi fosse una Provvidenza... Sono dei razionalisti, dei materialisti, dei mondani, degli atei pratici; ma cristiani no. Forse si chiameranno cristiani, avranno il battesimo, ma non hanno la vita cristiana; non hanno la gioia, il conforto, la speranza del cristiano.

3° «Progredite nell’amore come Cristo ci ha amati, ed ha offerto se stesso per noi in oblazione a Dio ed in ostia di odore soave» (Ef 5,2), dice S. Paolo. Una viva, fervente divozione al Crocifisso ci comunica la fede che ci rende figliuoli di Dio e ci salva nella carità.

Esame. –
Ho il vero concetto della Redenzione? ho fiducia nella passione, morte, risurrezione di Gesù Cristo? Sono guidato da la fede nella mia vita?

Proposito. –
Sarà mia la preghiera del cieco nato: Signore, che io veda!

Preghiera. – Signore, che hai costituito Salvatore il tuo Unigenito e che hai voluto che fosse chiamato Gesù, dammi luce a comprendere il gran mistero della Croce ed a ricavare da esso il gran frutto della salvezza. Non vi può essere salute che in Gesù Cristo; le sue piaghe risanano tutte le ferite che i peccati aprono nelle anime. Per esse io spero il perdono, la buona morte ed il paradiso.
Per il Sangue di Gesù Cristo, confido di fuggire le occasioni; vincere le tentazioni, accrescere la fede, vivere in grazia, accendere in me una carità silenziosa ed operosa. Intendo che ogni segno di croce sia una preghiera al mio addolorato Signore per implorare questa grazia.
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143 Titolo originale: “Domenica di Quinquagesima”.

144 1Cor 13,1-13.