Beato Giacomo Alberione

Opera Omnia

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149.
VITA A NAZARET - III

«Un germoglio spunterà dal tronco di Iesse, un virgulto germoglierà dalle sue radici. Su di lui si poserà lo spirito del Signore, spirito di sapienza e di intelligenza, spirito di consiglio e di fortezza, spirito di conoscenza e di timore del Signore. Si compiacerà del timore del Signore» (Is 11,1-3).

1° «Gesù progrediva in sapienza, età e grazia presso Dio e presso gli uomini» (Lc 2,52).
Progrediva in età: si era fatto simile a noi in tutto: «Dovette somigliare in tutto ai fratelli».178 Perciò nacque bambino come nasciamo noi, passò attraverso l’infanzia, la puerizia, l’adolescenza, la gioventù, la virilità, sino all’età perfetta. Anche per lui si contarono gli anni come si contano per noi. Egli santificò tutte le età ed in tutte lasciò meravigliosi esempi di virtù. Sapeva egli il valore del buon esempio, secondo quanto predicò in seguito: «Vedano gli uomini le vostre buone opere e glorifichino il Padre vostro che sta nei cieli» (Mt 5,16).
Qui due domande dobbiamo farci: abbiamo santificato le varie età per le quali siamo finora passati? Attorno a noi abbiamo sparso il buon profumo della virtù?

2° Gesù progrediva in grazia: La grazia è l’amicizia con Dio, il suo santo amore. Non si parla di un aumento intrinseco, poiché sin dalla concezione, Gesù ebbe la pienezza della grazia, essendo unito ipostaticamente179 alla Persona del Verbo. Si parla invece di un aumento estrinseco, in quanto manifestava con virtù ed opere sempre più perfette la interiore santità: «Lo vedemmo pieno di grazia» (Gv 1,14). Egli nelle parole e nelle azioni manifestava questa pienezza di grazia. La sua manifestazione era sincera presso Dio, perché l’esterno corrispondeva coll’interno; e presso gli uomini che lo conoscevano, lo osservavano e lo ammiravano sempre più.
Egli progrediva in sapienza. Si tratta qui della sapienza celeste; non della sapienza umana. Quanto alla conoscenza delle cose divine, Gesù Cristo fu sempre «pieno di verità» (Gv 1,14); aveva la pienezza della sapienza. Ma col progredire degli anni dava saggi sempre più chiari del suo sapere celeste. Le sue risposte avevano meravigliati i dottori presso il tempio di Gerusalemme, a dodici anni. I discorsi e le parole diventavano sempre più sapienti, davanti agli uomini. Dice S. Bernardo «Quello che qui si dice della sapienza e della grazia, si deve | intendere non secondo la realtà, ma secondo quello che appariva».

3° A noi gli anni sono concessi per progredire nella virtù, nella pietà, nella fede, nella conoscenza delle cose divine. I Santi progredivano: di alcuni è scritto che facevano un progresso quotidiano ammirabile. Vi sono, invece, persone che col passare degli anni, non solo perdono la bella innocenza della fanciullezza, ma progrediscono nella malizia e nel peccato. Vi sono persone che dopo la istruzione del catechismo per la prima comunione, abbandonano prediche e letture buone... Forse studiano molte cose, ma rimangono in una desolante ignoranza quanto alla scienza più necessaria.

Esame. –
Comprendo il dovere di progredire? Ho progredito nella santità? Ho progredito nella scienza celeste?

Proposito. –
Riterrò bene: «Gesù cresceva in età, sapienza e grazia» (Lc 2,52); lo richiamerò alla mente ogni volta che chiudo il mese, o compio gli anni.

Preghiera. – Signore Gesù Cristo, che stando sottomesso a Maria e a Giuseppe, consecrasti la vita domestica con ineffabili virtù, fa’ che con il loro aiuto, siamo ammaestrati dagli esempi della tua santa famiglia e possiamo conseguire il suo eterno consorzio.180
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178 Eb 2,17.

179 Da “ipostasi”: espressione tecnica per indicare l’unione nella stessa persona di elementi divini con elementi umani.

180 Comunione di vita.