Beato Giacomo Alberione

Opera Omnia

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17.
INCERTEZZA DELLA MORTE

«Vegliate dunque, perché non sapete in quale giorno il Signore vostro verrà. Questo considerate: se il padrone di casa sapesse in quale ora della notte viene il ladro, veglierebbe e non si lascerebbe scassinare la casa. Perciò anche voi state pronti, perché nell’ora che non immaginate, il Figlio dell’uomo verrà» (Mt 24,42-44).

1° «Veniet sicut fur in nocte: Verrà come un ladro nella notte» (1Ts 5,2).
Se il padrone conoscesse quando viene il ladro, vigilerebbe perché non entrasse in casa. Può venire in ogni luogo, in ogni ora, per mille cause. Può venire in Chiesa, in casa, per via. Può venire di giorno, di notte, durante le funzioni sacre, durante il gioco.
Può e deve temere di morire male chi non è sempre preparato a morire. Anche quando si tratta di vecchi ed infermi gravi, per lo più si illudono di poter vivere ancora, almeno qualche giorno. Occorre stare sempre preparati.

2° Incerto il tempo: in gioventù, nella virilità, nella vecchiaia? Oggi, domani, fra un mese, nell’anno, più tardi? La nostra ignoranza su questo punto è assoluta; le congetture sono sempre incerte; il pericolo può nascere da un momento all’altro. Nei nostri progetti o programmi dobbiamo sempre mettere la condizione «se vivremo, se piacerà al Signore».

3° Incerto il modo: Morrò bene? morrò male? In stato di fervore, di tiepidezza, di peccato? Oggi so come mi trovo; domani non so che cosa mi potrà accadere. Anche un’anima in grazia oggi, può domani acconsentire ad una tentazione, cadere in peccato, ed improvvisamente trovarsi al tribunale di Dio. Occorre sempre | vigilare; sempre conservarmi in una santa umiltà; sempre pregare.

Esame.
– Tramando42 la mia conversione? i propositi di maggior diligenza nel servizio di Dio, col pretesto che sono giovane? che la morte è ancor lontana?

Proposito. –
Reciterò ogni sera tre Ave Maria per ottenere una buona morte.

Preghiera per essere liberati dalla morte improvvisa:
Misericordiosissimo Signore Gesù, per la vostra agonia e sudor di sangue, e per la morte vostra, liberatemi, ve ne supplico, dalla morte subitanea ed improvvisa.
Benignissimo Signore Gesù, per l’acerbissima e ignominiosissima flagellazione e coronazione vostra, per la vostra Croce e Passione amarissima, per la vostra Bontà, umilmente vi prego di non permettere che io muoia improvvisamente, e senza i Santi Sacramenti.
Mio amatissimo Gesù, mio Signore e Dio mio, per tutti i travagli e dolori vostri, per il vostro prezioso Sangue e per le sacrosante vostre piaghe; o mio dolcissimo Gesù, per quelle vostre ultime parole dette in Croce: «Dio mio, Dio mio, perché mi hai abbandonato?» e per le altre: «Padre, nelle tue mani raccomando lo spirito mio», ardentissimamente vi prego di liberarmi dalla morte repentina. Le vostre mani, o mio Redentore, mi hanno formato intieramente. Deh!
| non permettete che io sia colto improvvisamente dalla morte. Datemi, vi supplico, spazio di penitenza; concedetemi un transito felice ed in grazia vostra, affinché io vi ami con tutto il cuore, vi lodi e vi benedica in eterno.
Signor mio Gesù Cristo, per quelle cinque Piaghe che l’amore verso di noi vi fece in Croce, soccorrete i vostri servi redenti dal vostro preziosissimo Sangue...
Sanguinisque pretiosi, quem in mundi pretium... Rex effudit gentium...43.
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42 Nel senso di differisco, rinvio.

43 «(Il mistero) del sangue prezioso che il Re delle genti effuse a riscatto del mondo» (Inno Pange lingua, Giovedì santo).