Beato Giacomo Alberione

Opera Omnia

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«TI SONO RIMESSI I TUOI PECCATI»204

«Ho cercato il Signore e mi ha risposto e da ogni timore mi ha liberato. Guardate a lui e sarete raggianti, non saranno confusi i vostri volti. Questo povero grida e il Signore lo ascolta, lo libera da tutte le sue angosce» (Sal 34/33,5-8).

1° Il Figliuolo di Dio era venuto per riconciliare l’uomo con Dio, dando se stesso quale prezzo di soddisfazione. Egli dice perciò: «Non sono venuto a chiamare i giusti, ma i peccatori a penitenza» (Mt 9,13; Mc 2,17). Questa è la sostanza dell’Incarnazione. Verità consolantissima: ragione della nostra fiducia. È | chiaramente indicato dall’episodio evangelico di oggi.
«In quel tempo, Gesù montato su una barchetta, ripassò il lago e andò nella sua città. Ed ecco gli presentarono un paralitico disteso su un lettuccio. Gesù, vista la loro fede, disse al paralitico: Confida, figliuolo, ti sono rimessi i tuoi peccati. Subito alcuni degli Scribi dissero dentro di sé: Costui bestemmia. E Gesù, visti i loro pensieri, disse: Perché pensate male nei vostri cuori? Che è più facile dire: ti son rimessi i tuoi peccati, o dire: levati e cammina? Or affinché sappiate che il Figlio dell’uomo ha sulla terra la potestà di rimettere i peccati: Levati su (disse al paralitico); piglia il tuo letto e vattene a casa. Colui, alzatosi, se ne andò a casa. E le turbe s’intimorirono e glorificarono Dio che aveva dato agli uomini tale potere» (Mt 9,1-8).

2° In primo luogo vengono al paralitico perdonati i peccati; poiché i peccati sono la causa dei mali. S. Giovanni Crisostomo così commenta la risposta data da Gesù agli scribi che non gli riconoscevano la facoltà di perdonare i peccati: «Se non credete alla potestà di rimettere i peccati, credete alla facoltà di conoscere i pensieri; credete alla virtù del sanare i corpi da malattie incurabili. Più facile è sanare i corpi, ma giacché alla maggior meraviglia non credete, ve ne mostrerò una minore; una esterna che cade sotto i sensi. Con ciò prova il potere di perdonare i peccati». Così si mostra amico dei peccatori; con essi s’intrattiene a tavola; li accoglie, conforta, converte e ne trasforma qualcuno anche in apostolo. Racconta la parabola del figliuol | prodigo, della dramma smarrita, della pecorella ritrovata. Conferisce lo Spirito Santo agli Apostoli, istituisce il sacramento della Penitenza, sulla croce perdona al buon ladrone e gli promette il Paradiso. Egli è il Redentore, il Salvatore, il Riparatore: rispetto al peccato originale ed a tutti i peccati degli uomini.

3° Fortunato chi comprende la divina missione di Gesù Cristo. Fortunato chi sa approfittare della misericordia, anziché cadere nelle mani della giustizia. Fortunato chi, come Pietro, convertitosi amerà un Cuore così buono. Che sarebbe degli uomini, se non avessero una così copiosa redenzione in Gesù Cristo? Io sono lieto di cantare in eterno la Divina Misericordia. Sono lieto che lassù tutti conosceranno l’eccesso e quasi la ostinazione di questa misericordia nel cercare i peccatori, nell’accogliermi pentito; nel perdonarmi non solo sette volte, ma settanta volte sette.

Esame
. – Come ricevo il Sacramento della Penitenza? Prego? Mi esamino? Mi eccito al dolore? Al proposito? Mi accuso sinceramente? Faccio penitenza?

Proposito. –
Farò bene la prossima confessione.

Preghiera. – Esaudisci, o Signore, te ne preghiamo; e perdona le colpe di chi si riconosce peccatore, concedendoci insieme indulgenza e pace.
Signore, offeso dai nostri peccati, che | perdoni chi si pente; accogli benigno le preghiere del popolo supplicante, ed allontana i flagelli che si è meritato.
Atto di dolore: Mio Dio, mi pento con tutto il cuore dei miei peccati e li odio e detesto come offesa della vostra Maestà Infinita e cagione della morte del vostro Divin Figliuolo Gesù; e mia spirituale rovina. Non voglio più commetterne in avvenire, e propongo di fuggirne le occasioni. Signore, misericordia, perdonatemi.
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204 Titolo originale: “Domenica XVIII dopo Pentecoste”.