Beato Giacomo Alberione

Opera Omnia

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259.
IL MATRIMONIO

«E voi, mariti, amate le vostre mogli, come Cristo ha amato la Chiesa e ha dato se stesso per lei, per renderla santa, purificandola per mezzo del lavacro dell’acqua accompagnato dalla parola» (Ef 5,25-26).

1° È stato istituito da Dio; Gesù Cristo, poi, ne ha fatto un Sacramento. S. Paolo dice: «Il Matrimonio è un gran Sacramento, in Cristo e nella Chiesa; esso deve onorarsi da tutti»; in tutto ed in tutti, in ogni sua parte. S. Francesco di Sales spiega: «Da tutti, perché anche le persone celibi devono onorarlo umilmente; in tutti, perché è santo, tanto nei poveri quanto nei ricchi; in tutto, perché la sua origine, il suo | fine, i suoi vantaggi, la sua forma e la sua materia sono cose sante». È un semenzaio per la società civile, che riceve da esso i nuovi membri, e per la Chiesa, giacché per esso si popola la terra di fedeli; e per il cielo, poiché contribuisce a compiere il numero degli eletti. È interesse di tutti, e sotto ogni aspetto, conservare in alta stima e contribuire alla santificazione del matrimonio.
Dalla cattiva preparazione e celebrazione dei matrimoni, dipendono tanti dolori, rovine famigliari e peccati.

2° S. Paolo avverte: «Mariti, amate le vostre mogli come Gesù Cristo amò la Chiesa; mogli, amate i vostri mariti come la Chiesa ama Gesù Cristo» (Ef 5,25). Questo affetto acceso e consacrato nel Sacramento, deve generare una unione indissolubile dei cuori; poiché è il Sangue di Gesù Cristo che li ha uniti. Poi ne segue la fedeltà reciproca fra i due coniugi.
È grande onore e merito che il Signore dà agli sposi chiamandoli a cooperare con lui nel moltiplicare le anime che lo loderanno per tutta l’eternità. Particolarmente delicata e feconda di grandi meriti innanzi a Dio ed alla società, è la educazione cristiana, fisica, intellettuale e civile dei figli.
Questa missione così alta merita ben qualche sacrificio. Occorre, però, anche vicendevole pazienza: l’uomo deve sopportare le debolezze morali e fisiche della donna; la donna quelle | dell’uomo. L’affetto deve essere pieno di riverenza e di premure: considerandosi come due compagni che hanno da fare insieme il viaggio verso l’eternità, sostenendosi nei passi difficili e pericolosi. S. Pietro dice: «Mariti, diportatevi con le vostre mogli con saviezza, come si fa con fragili vasi, onorandoli» (1Pt 3,7). S. Gregorio Nazianzeno scrive: «Con qual fronte potete, o mariti, esigere dalle vostre mogli la pudicizia, se voi non conducete vita onesta? Come richiedete quello che voi non date?».
Una continua fiducia e famigliarità, con apertura di cuore, renderà felice la vita coniugale. La storia ecclesiastica ce lo prova raccontando la vita di mogli e mariti ascesi agli onori degli altari. Figli santi come S. Agostino, S. Andrea di Fiesole, S. Tommaso d’Aquino, S. Luigi re, sono il frutto di una vita coniugale santificata nella pietà e nella virtù.

3° Dice S. Paolo: «Il marito infedele87 è santificato dalla moglie fedele; e la moglie infedele è santificata dal marito fedele» (1Cor 7,14). Scrive però S. Francesco di Sales: «Nella pace si sente la voce di Dio; ma lo Spirito Santo non può abitare in una casa piena di grida, di bisticci e di malevolenza».
S. Gregorio Nazianzeno ricorda che ai suoi tempi i coniugati festeggiavano l’anniversario del loro matrimonio. E S. Francesco di Sales scrive: «Piacerebbe anche a me che simile usanza si introducesse fra di noi, purché non andasse tutto | a finire in divertimenti mondani e sensuali; ma i mariti e le mogli, confessati e comunicati in quel giorno, raccomandassero a Dio più fervorosamente del solito la prosperità del loro matrimonio, rinnovando i buoni proponimenti di santificarlo sempre più con un’amicizia e fedeltà vicendevole; e ripigliando nuova lena nel Signore, per sostenere i pesi del loro stato».

Esame. –
Tengo nella dovuta stima questo Sacramento? So pesarne le conseguenze per le famiglie, la Chiesa, la società civile? Concorro a farne conoscere la santità, i doveri, i meriti, i frutti?

Proposito.
– Pregherò spesso per le famiglie cristiane, perché siano fondate su Gesù Cristo, cioè su la sua grazia; vivano cristianamente; e, su l’esempio della Famiglia di Nazaret, siano il nido della pace ed il domicilio delle virtù.

Preghiera. – «Làsciati, Signore, piegare dalle nostre suppliche, ed assisti benigno alla tua istituzione con la quale hai ordinato la propagazione del genere umano affinché, ciò che è unito per tua autorità, si conservi tale per il tuo aiuto. Per il Signore nostro Gesù Cristo».
«O Dio, che in virtù del tuo potere, hai creato tutte le cose dal nulla; o Dio che ordinati i primordi dell’universo, all’uomo fatto a tua immagine, desti come aiuto inseparabile la donna, il corpo della quale traesti da quello dell’uomo, per insegnare che non è mai lecito separare ciò | che ti piacque unire; o Dio, che consacrasti l’unione coniugale con un mistero così grande da rendere il matrimonio simbolo dell’unione di Cristo e della Chiesa; o Dio, per cui la donna si unisce all’uomo, e la società domestica, istituita da principio, riceve quella benedizione che, unica, non fu tolta, né per la pena del peccato originale, né per la sentenza del diluvio, volgi lo sguardo propizio sopra questi coniugi, i quali nell’atto di unirsi in matrimonio desiderano munirsi della tua protezione. Sia in essi il vincolo dell’amore e della pace;... siano stimati ed innocenti, e giungano al riposo dei beati ed al regno celeste».
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87 Infedele qui significa “non credente”, “non cristiano”.