Beato Giacomo Alberione

Opera Omnia

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22.
IL GIUDIZIO PARTICOLARE - II

«Mi chiameresti e io risponderei, l’opera delle tue mani tu brameresti. Mentre ora tu conti i miei passi non spieresti più il mio peccato: in un sacchetto, chiuso, sarebbe il mio misfatto e tu cancelleresti la mia colpa» (Gb 14,15-17).

1° Vi era un ricco signore che vestiva porpora e bisso:53 ed ogni giorno faceva splendidi banchetti. Stava alla porta del suo palazzo un poverello vecchio e piagato di nome Lazzaro, che domandava almeno le briciole che cadevano dalla tavola del ricco; nessuno gliele dava, ma venivano i cani a lambirgli le piaghe. Morì Lazzaro, si salvò e fu portato dagli Angeli nel seno di Abramo. Morì pure il ricco, fu condannato e sepolto nell’inferno.
L’anima, uscita dal corpo, è illuminata da una luce di eternità: in questa, essa legge | chiaramente ed esattamente le opere buone ed i peccati, e quale sarà la ricompensa meritata. Dio in un attimo tutto vede e tutto fa vedere all’anima.
Sempre Egli ci penetra ed ha un giusto giudizio di noi: se cioè meritiamo premio o condanna; ma in quel momento il suo giudizio diviene eterno, e si manifesta pure all’anima.

2° In quella luce l’anima vedrà: la grazia e la misericordia ricevuta, la santità che avrebbe raggiunto se avesse sempre corrisposto, i doveri che doveva adempiere. Vedrà quale è stata la sua corrispondenza: conoscerà i singoli meriti, interni ed esterni per ogni momento della vita. Oppure conoscerà i singoli peccati, nel loro esatto numero ed in tutta la malizia; le ingratitudini usate verso Dio e l’ostinazione nel resistere agli inviti divini.
«Liber scriptus proferetur, in quo totum continetur, unde mundus judicetur».54 Un libro aperto, sul quale sono scritti: da una parte, i comandamenti e i doveri di stato; dall’altra, i nostri atti: pensieri, sentimenti, parole, opere, omissioni, e ciò per ogni singolo momento della vita.

3° Mio Gesù Maestro: «quid sum miser tunc dicturus? quem patronum rogaturus cum vix justus sit securus?»,55 che cosa dirò allora io misero? Qual protettore invocherò io, se appena il giusto sarà sicuro?
Ora Voi vi mostrate a me crocifisso, umile e silenzioso nell’Eucaristia, buon Pastore che invita e cerca la pecorella smarrita; vi movete a pietà | del peccatore al primo gemito, alla prima lacrima; allora, invece, ascolterete solo la voce della vostra giustizia.

Esame. –
Se sfoglio tutte le pagine del libro di mia vita, che cosa vi trovo nelle pagine che rappresentano la fanciullezza? la gioventù? la virilità?56 la vecchiaia?

Proposito.
– Farò ogni giorno un buon esame di coscienza; leggerò da una parte ciò che il Signore aspetta da me; dall’altra ciò che io ho fatto e faccio.

Preghiera. – Mi suona all’orecchio chiara la vostra voce, o Signore: Nell’ora in cui non penserete, verrà il Figlio dell’uomo.57 Per i giusti verrà in amore, per i cattivi in tremore, commenta il vostro fedele servo S. Agostino. Io sono profondamente umiliato della mia vita vuota e peccaminosa. Non vale che io mi compiaccia di qualche bene fatto, occorre che davvero innanzi a Dio sia stato buono. Signore, datemi la retta intenzione, il vero vostro amore, la generosità nel servirvi: perché in ogni momento in cui chiamerete a voi l’anima mia mi troviate degno non di odio, ma di amore!
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53 Lc 16,19ss.

54 «Sarà portato un libro scritto, dove è contenuto tutto ciò per cui il mondo sarà giudicato» (sequenza Dies irae).

55 Altre espressioni del Dies irae.

56 “Virilità” in Don Alberione significa sempre “età adulta”.

57 Mt 24,50.