Beato Giacomo Alberione

Opera Omnia

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83.
COOPERAZIONE ALLA GRAZIA

«Questo voi farete, consapevoli del momento: è ormai tempo di svegliarvi dal sonno, perché la nostra salvezza è più vicina ora di quando diventammo credenti. La notte è avanzata, il giorno è vicino. Gettiamo via perciò le opere delle tenebre e indossiamo le armi della luce. Comportiamoci onestamente, come in pieno giorno: non in mezzo a gozzoviglie e ubriachezze, non fra impurità e licenze, non in contese e gelosie. Rivestitevi invece del Signore Gesù Cristo e non seguite la carne nei suoi desideri» (Rm 13,11-14).

1° La volontà dell’uomo deve dipendere ed uniformarsi alla volontà di Dio;225 essa dirige e governa tutto l’uomo. Fine nostro è Dio; Gesù | Cristo ne è la via; unico ostacolo è il peccato; il peccato è allontanamento dalla volontà di Dio; il merito è uniformità alla volontà di Dio. Si richiede quasi una continua mortificazione sia per renderci docili alla volontà di Dio, sia per esercitare forte impero su tutte le passioni ed atti.
Per sottometterci a Dio occorre vincere il rispetto umano che ci fa cedere alle opinioni e chiacchiere altrui. Anche dagli esempi cattivi dobbiamo guardarci poiché spesso trascinano. Dio solo ha diritto di comandarci; Gesù Cristo soltanto merita di essere imitato; gli uomini meritano di essere seguiti solo in quanto insegnano e vivono secondo Gesù Cristo. Opporci allo spirito del mondo è grande saggezza.

2° La volontà ha un ufficio assai difficile; occorrono perciò una forte disciplina ed una assidua mortificazione. Si oppongono: gli ingiustificati timori di non riuscire, lo scoraggiamento per le quotidiane difficoltà, l’ignavia che diminuiscono le forze. Con Dio si può tutto.
Si oppongono:226 l’irrisoluzione, la pigrizia, la noncuranza; occorre rinvigorire le energie morali considerando gli esempi dei santi. Si oppongono: la irriflessione, l’abitudine cattiva, la passione; come pure la soverchia fretta, l’entusiasmo facile ma incostante, il disordine nelle azioni; occorre invece sempre tener l’occhio rivolto a Dio: «Signore, cosa volete che faccia?» (At 9,6). Occorre procedere con calma, ma energia insieme, ogni giorno.

3° Per aiutare la volontà nella sottomissione a Dio e nel guidare tutto il nostro essere, occorrono la grazia di Dio e l’energia nostra.
La grazia del Signore è tanto necessaria specialmente dopo il peccato originale. Conosciamo per esperienza quanta sia la nostra incostanza. Ma Gesù è il cooperatore, collaboratore nostro: occorre appoggiarsi a lui, pregare e gemere, diffidare di noi e confidare in lui. L’energia ci porterà ad agire con fermezza, risoluzione, costanza. Non bastano i desideri vaghi e certi languidi «vorrei»; occorre il «volli, sempre volli, fortissimamente volli»;227 occorre fissare la massima «chi vuole si fa santo»; occorre fare oggi quanto oggi è possibile, domani si farà quanto è possibile domani; occorre pensare che la vita è breve, sul tempo futuro non possiamo far assegnamento; ogni giorno si deve operare come fosse l’ultimo della vita.

Esame. –
Capisco bene qual è l’ufficio della volontà? E in quali mortificazioni si deve esercitare? So, bene e proporzionatamente, sforzarmi e contare sulla grazia?

Proposito. –
O vittorioso o vinto: il Paradiso è corona dei vittoriosi; l’inferno ignominia dei vinti.

Preghiera. – Signore, che ci avete creati e formati228 di libertà, assisteteci propizio e fortificateci per la virtù dello Spirito Santo nella via dei vostri comandamenti. Regni in me sovrana la vostra volontà; e la volontà sia regina e ferma guida | di ogni mia potenza e di ogni mia passione. Molta pace per chi ama la vostra legge, o Signore! Gioia costante e serena per l’uomo retto che cammina nella volontà divina. Dalla mortificazione vengono i più dolci frutti.
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225 Cf il preciso orientamento già dato da Don Alberione in DF, p. 45: «Perciò non avere la volontà nostra, ma la volontà divina in ogni cosa. La nostra volontà ci è data per eleggere la volontà Divina: sempre, in tutto, con piena adesione e umiltà».

226 Sul tema di ciò che si oppone alla volontà o sulle malattie della volontà Don Alberione è tornato spesso. In DF, p. 61, scrive: «La grazia medicinale... quoad voluntatem, sana l’abulia, la leggerezza ed incostanza, l’accidia, l’ostinazione, il mal abito»; in AS, p. 60, afferma: «Ed ecco che in Gesù Cristo per la Comunione noi abbiamo l’olivo selvatico innestato con una buona oliva che è Gesù Cristo. La volontà dell’uomo ha due vantaggi: rimane sanata ed elevata. È salvata: dal “Salutis humanae Sator, Iesus voluptas cordium” da l’abulia, incostanza, accidia, ostinazione, malabitudine: e vi viene messo Gesù Maestro, santità essenziale, onde ne faccia i frutti». Questo indirizzo è diventato in Don Alberione preghiera e impegno di vita: «O Spirito Santo, per intercessione della Regina della Pentecoste: Sanate (...) la mia volontà dall’abulia, leggerezza, incostanza, accidia, ostinazione, mal abito, e concepite Gesù Cristo-Via in me, l’amore nuovo a ciò che ama Gesù Cristo e Gesù Cristo stesso» (Taccuini personali).

227 Cf sopra, meditazione 52.

228 Forse meglio: forniti.