Beato Giacomo Alberione

Opera Omnia

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148.
VITA A NAZARET - II

«Abbiate in voi gli stessi sentimenti che furono in Cristo Gesù, il quale, pur essendo di natura divina, non considerò un tesoro geloso la sua uguaglianza con Dio; ma spogliò se stesso, assumendo la condizione di servo e divenendo simile agli uomini; apparso in forma umana» (Fil 2,6-7).

1° Gesù santificò la vita privata con ineffabili virtù. Egli è il modello dei bambini, il modello dei fanciulli, il modello dei giovanetti: il modello dei figli, insomma. Per Maria, sua | Madre, e per S. Giuseppe, suo padre putativo, egli aveva grande rispetto, venerazione, amore. Nessuno onorerà tanto Maria e Giuseppe quanto li onorò Gesù Cristo. Nessuno porterà mai tanto amore e gratitudine a Maria ed a Giuseppe quanto gliene portò Gesù.
In Gesù, modello dei figli, è da considerarsi specialmente l’ubbidienza: che era anzi docile ed amorosa sottomissione. Ce lo mostra il Vangelo con la sua consueta e scultoria semplicità: «Viveva soggetto a Maria e Giuseppe» (Lc 2,51). Seguiamo S. Bernardo:
Chi obbedisce? Il Figlio di Dio e Dio lui stesso. Dio che creò cielo e terra; che creò anche l’uomo perché gli obbedisse. Obbedisce Dio, l’autore di ogni legge, scritta nei cuori e promulgata sul Sinai e perfezionata nel Vangelo. Obbedisce Dio che non può sbagliare, che è la legge stessa, che giudicherà noi nell’osservanza di essa.

A chi obbedisce Gesù? A due creature; molto sante, ma sempre sue creature, soggette ad errare. Sono infinitamente inferiori a lui. Mentre spesso avviene che gli stessi superiori sono messi sotto i piedi dai sudditi.
Per quanto tempo ubbidisce? Per trent’anni, cioè fino a quando rimase nella casa materna. Egli aveva l’uso di ragione dalla concezione; quindi da allora si assoggettò. E nella vita pubblica? fino alla morte. Obbedì a Caifa, a Pilato, ai carnefici che gli imponevano di stendersi | sulla croce: non ebbe mai un segno di opposizione.
Perché obbedisce? Un solo motivo: far la volontà del Padre suo Celeste: «Faccio sempre ciò che piace al Padre mio» (Gv 8,29). Non perché Maria e Giuseppe erano santi: ma perché esprimevano la volontà di Dio. È questa la ragione per cui dobbiamo obbedire, non perché i superiori siano sapienti, buoni, anziani, utili a noi. Dice S. Pietro: «Siate soggetti per riguardo a Dio ad ogni creatura; sia al re come al superiore di tutti, sia ai presidi come mandati da lui per far vendetta dei malfattori, e per onorare i buoni. Perché tale è la volontà di Dio...» (1Pt 2,13-15). «Servi, siate soggetti con ogni timore ai padroni, non solo ai buoni e modesti, ma anche agli indiscreti» (1Pt 2,18).

3° Che cosa avviene al mondo? Molti, per capriccio e superbia, non obbediscono. Molti si scusano dall’obbedienza perché trovano difetti nei loro superiori. Molti obbediscono fino a che sono ragazzi, poi credono di poter fare da sé, avendo una certa età, od almeno ventun anni.177 Molti obbediscono per fini umani, e solo in quello che ai loro occhi sembra ragionevole.

Esame. –
Ho compreso il vero motivo di obbedire? Mi sottometto volentieri? Prego per ottenere una virtù così preziosa?

Proposito.
– Dirò spesso: «Sia fatta la tua volontà come in cielo così in terra» (Mt 6,10).

Preghiera. – Vi contemplo, Gesù, mio Maestro, a Nazaret nella vostra continuata, affettuosa, minuta obbedienza. E mi confondo di tante mie ostinazioni e di tanta mia presunzione di sapermi guidare. Quanti meriti preziosi ho perduti! Forse sono arrivato anche ad ingratitudini, a mormorazioni, ad aperte opposizioni ai miei superiori... Forse ho creduto l’obbedienza la virtù degli ignoranti, dei piccoli, dei deboli... Mio Gesù, quanti rimproveri sento nel mio cuore! Quanto sono distante dai vostri esempi! Ma voi, per misericordia, rendete il mio cuore docile come il vostro.
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177 Età in cui, a quel tempo, si diventava maggiorenni. In seguito l’età è stata abbassata a 18 anni.