Beato Giacomo Alberione

Opera Omnia

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38.
IL PARADISO: visione beatifica

«Carissimi, noi fin d’ora siamo figli di Dio, ma ciò che saremo non è stato ancora rivelato. Sappiamo però che quando egli si sarà manifestato, noi saremo simili a lui, perché lo vedremo così come egli è» (1Gv 3,2).

1° Il Paradiso è la chiara ed intuitiva cognizione di Dio, come è in Se stesso. L’anima non comprenderà Dio, perché egli è infinito; ma lo vedrà faccia a faccia, direttamente. Sulla terra lo conosciamo solo per mezzo delle | creature. Dice il Concilio di Firenze: «Definiamo che le anime mondate dal peccato originale nel Battesimo, se non contrassero altra macchia, oppure ne sono state purgate interamente, subito dopo morte, entrano in cielo, ove contemplano chiaramente Dio Uno e Trino, come è in Se stesso».100 Gesù Cristo ha insegnato che gli Angeli vedono sempre la faccia del Padre celeste, e S. Paolo dice: «Ora vediamo Dio come in uno specchio, allora lo vedremo faccia a faccia... allora conoscerò per intero, come anch’io sono stato conosciuto» (1Cor 13,12). Ci incontreremo con Dio, ne contempleremo la bellezza, lo splendore, leggeremo nella sua faccia ogni verità.
Conosceremo la SS. Trinità, la Sacra Umanità di Gesù Cristo, la SS. Vergine, i santi tutti, le verità di ordine naturale, le grazie ricevute, la nostra corrispondenza.

2° La visione di Dio si merita per mezzo della fede.101 Chi crede ai misteri e alle verità insegnate dalla Chiesa, un giorno li comprenderà tutti con mirabile chiarezza. Il lume della fede merita il lume della gloria. La fede ci muove a credere tutti gli articoli, dogmi e verità rivelate da Dio. Questa fede viene infusa nel Battesimo, è esercitata con atti, si allarga con l’istruzione religiosa, diviene operosa nei veri cristiani. Tre obblighi abbiamo riguardo alla fede: «nosse, credere, profiteri»:102 cioè istruzione, assenso, professione di essa innanzi al mondo. «Chi mi confesserà innanzi agli uomini, sarà da me | confessato innanzi al Padre mio che è nei cieli» (Lc 12,8).

3° Io credo in Dio Padre onnipotente, creatore del cielo e della terra. Io credo in Gesù Cristo suo Figliuolo unico e nostro Signore, che fatto uomo ci ammaestrò, patì e morì per noi, risuscitò, siede alla destra del Padre. Io credo nello Spirito Santo, la santa Chiesa Cattolica, la Comunione dei Santi, la remissione dei peccati, la vita eterna.

Esame. –
Mi istruisco nelle verità della fede? Credo fermamente nel mio interno? Manifesto nelle parole e nelle opere i miei sentimenti di fede?

Proposito
. – Voglio istruirmi per mezzo dei libri e della parola di Dio nelle verità della fede.

Preghiera. – Signore, accrescete la mia fede. Senza di essa è impossibile piacere a voi.103 Per avvicinarmi a voi, per cominciare la mia vita spirituale devo possedere la fede. Dio mio, che gran dono mi avete concesso col farmi nascere in seno alla Chiesa Cattolica! Vi ringrazio di tutto cuore e voglio vivere conforme alla mia fede.
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100 Concilio di Firenze, 1439-1445, Decreto per i Greci (DENZINGER-HÜNERMANN, Enchiridion Symbolorum, edizione bilingue, 1995, n. 1305).

101 Si tratta di un concetto che Don Alberione ha ribadito frequentemente. Da notare che nella sua visione la fede non va considerata come virtù teologale a sé, ma in stretta connessione con Gesù-Verità. Si veda quanto scrive in questo stesso volume (meditazione 97): «La fede ci fa partecipi della sapienza di Dio; e ci unisce a Dio, per essa la luce con cui Dio conosce Se stesso diviene luce nostra; la sapienza di Dio, sapienza nostra; la sua mente, mente nostra...».

102 “Conoscere, credere, professare”.

103 Cf Eb 11,5.