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INIZIO DELLA VITA PUBBLICA
«Cantate al Signore un canto nuovo, perché ha compiuto prodigi. Gli ha dato vittoria la sua destra e il suo braccio santo. Il Signore ha manifestato la sua salvezza, agli occhi dei popoli ha rivelato la sua giustizia. Egli si è ricordato del suo amore, della sua fedeltà alla casa di Israele» (Sal 98/97,1-3).
1° Arrivato all’età di trent’anni circa, Gesù lasciò la casa materna e paterna per cominciare il ministero pubblico.
Consideriamo che Gesù ha consacrato trent’anni alla vita di raccoglimento ed all’esercizio del raccoglimento nelle preghiere e nelle virtù domestiche. Invece solo per tre anni esercitò il suo ministero pubblico. Dieci parti, dunque, su undici, della sua vita terrena.192 All’opera della nostra santificazione individuale, allo studio, alle virtù individuali bisogna dare la massima importanza. Occorre perciò accumulare nel cuore e nello spirito i tesori di sapienza e di grazia da riversare poi sulle anime con l’apostolato.
Quando, però, viene l’ora designata dal Padre, Gesù lascia la santa intimità della vita con Maria, tronca la tranquillità della casa di Nazaret e coraggiosamente entra nel ministero pubblico: «Io devo occuparmi delle cose del mio Padre Celeste» (Lc 2,49). Se Dio chiama, ognuno deve lasciare quello che preferisce, fosse pure la contemplazione, e correre alle battaglie | di Dio. Così fecero gli apostoli e tanti monaci, come narra la storia.
La vita mista in cui si associa la preghiera all’azione, è più perfetta. Allora si tratta di «tradere contemplata»;193 prima si considerano i divini insegnamenti per noi, poi si predicano ai fedeli.
2° «Allora giunse Gesù dalla Galilea al Giordano da Giovanni, per essere da lui battezzato» (Mt 3,13). Giovanni predicava per preparare il popolo ad accogliere il Messia; dava un battesimo di penitenza. «Erano da lui battezzati..., confessando i loro peccati» (Mt 3,6). E Gesù, il santo dei santi, chiede questo battesimo accomunandosi coi peccatori. E perché Giovanni si oppose dicendo: «Io dovrei essere battezzato da te e tu vieni a me?» (Mt 3,14), Gesù gli risponde: «Lascia fare, per ora, ché ci conviene adempiere ogni giustizia» (Mt 3,15). E fu battezzato. Quanta umiltà! Purtroppo, noi vorremmo sempre apparire giusti; sdegnamo di venir ripresi e corretti; spesso stentiamo a riconoscere ed ammettere i nostri difetti.
3° «Chi si umilia sarà esaltato» (Lc 14,11 e 18,14), predicherà poi Gesù: ma intanto ecco che questo si avvera in lui. «Gesù, battezzato che fu, uscì subito dall’acqua. Ed ecco gli si apersero i cieli e vide lo Spirito di Dio scendere come colomba e venire sopra di lui. Ed ecco una voce dal cielo dire: Questo è il mio Figlio diletto nel quale mi sono compiaciuto» (Mt 3,16-17). | Grande esaltazione; una solenne manifestazione della SS. Trinità. Lo Spirito Santo si mostra sotto forma di colomba; il Padre riconosce in Gesù Cristo il suo Figlio incarnato; anzi dichiara che è perfetto oggetto delle sue compiacenze. Gli era piaciuta la vita privata di lui, gli piace ora l’inizio della vita pubblica fatto con l’umiliazione e la preghiera. Qui comprendiamo che l’umiliazione e la preghiera ci attirano lo sguardo compiacente di Dio.
Esame. – So stare nascosto e mostrarmi a tempo? Conosco che l’umiltà è la base anche del ministero pubblico? Attualmente, la mia vita piace a Dio?
Proposito. – Riconosco che Gesù Cristo è il grande modello tanto per la vita privata, quanto per l’apostolato.
Preghiera. – Maestro Divino, ti seguirò ovunque. Anch’io debbo e voglio piacere al Padre Celeste. Egli si compiace di Te; e di quanti rassomigliano a Te. Attirami nella tua via, con la tua amabilità e con la tua grazia. Io voglio seguirti; ma facilmente mi stanco per l’asprezza del cammino. Sostieni la mia debolezza; illumina le mie tenebre; conforta i miei scoraggiamenti.
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