82.
FRUTTI E BEATITUDINI
«Il frutto dello Spirito invece è amore, gioia, pace, pazienza, benevolenza, bontà, fedeltà, mitezza, dominio di sé; contro queste cose non c’è legge. Ora quelli che sono di Cristo Gesù hanno crocifisso la loro carne con le sue passioni e i suoi desideri. Se pertanto viviamo dello Spirito, camminiamo anche secondo lo Spirito. Non cerchiamo la vanagloria, provocandoci e invidiandoci gli uni gli altri» (Gal 5,22-26).
1° Lo Spirito Santo operando nell’anima del giusto produce anche dei frutti.220 Sono ricordati da S. Paolo:221 Carità, gaudio, pace, pazienza, mansuetudine, benignità, bontà, longanimità, fedeltà, dolcezza, temperanza. Essi sono atti virtuosi che si compiono con gaudio, con perfezione, con frequenza. San Tommaso dice che i frutti sono le opere buone più perfette, compiute per l’efficacia dei doni, nelle quali il cristiano prova una certa soavità. Perciò sono frutti quegli atti virtuosi che si compiono con facilità, prontezza e diletto spirituale. Quando invece quegli atti richiedono fatica e sforzo sono semplicemente atti virtuosi. Chi coltiva i doni arriva alle virtù; chi coltiva le virtù arriva ai frutti.
2° Le beatitudini sono l’ultima corona dell’azione divina in un’anima. Sono pure frutti; | ma di tale perfezione che comunicano all’anima una pregustazione dell’eterna beatitudine.222 Non sono ancora la felicità assoluta, ma mezzi efficaci per giungervi; sono un eccitamento a praticare le virtù anche più difficili.
Gesù Cristo ne ha enunciate otto:
«Beati i poveri di spirito, perché di questi è il regno dei cieli. Beati i mansueti perché possederanno la terra. Beati quelli che piangono perché saranno consolati. Beati quelli che hanno fame e sete della giustizia di Dio, perché saranno saziati. Beati i misericordiosi perché troveranno misericordia. Beati i puri di cuore, perché vedranno Dio. Beati i pacifici perché saranno chiamati figli di Dio. Beati i perseguitati per amore della giustizia perché di questi è il regno dei cieli. Beati siete voi quando vi malediranno e vi perseguiteranno, e, mentendo, diranno di voi ogni male per causa mia. Rallegratevi ed esultate perché grande è la vostra ricompensa in cielo» (Mt 5,3-11).
3° Lo Spirito Santo talvolta comunica ad anime privilegiate grazie straordinarie.223 Esse non costituiscono la santità; né sono necessarie per raggiungerla. Sono date a vantaggio del prossimo: per maggiormente persuadere, illuminare, incoraggiare al bene. Sono ad esempio: il potere di fare miracoli, la grazia delle guarigioni, la visione profetica del futuro, la conoscenza dei cuori, il dono delle lingue, la efficacia della parola, ecc. Chi non ha tali doni non li desideri; chi | li ha stia in profonda umiltà. Il Signore solo nella sua infinita sapienza li comparte come, quando, a chi vuole.
Esame. – Lascio operare lo Spirito Santo in me? Mi dispongo docilmente alla sua grazia? L’assecondo? Prego costantemente lo Spirito a penetrarmi interamente?
Proposito. – Mi umilierò sempre pensando alle anime che, assecondando la grazia, sono arrivate ad altissima santità.
Preghiera. – È cosa davvero giusta e degna, conveniente e salutare, che sempre ed in ogni luogo, noi ti rendiamo grazie, o Signore Santo, Padre Onnipotente, Eterno Dio, per Cristo nostro Signore. Il quale, asceso sopra tutti i cieli e seduto alla destra del Padre, effonde sopra tutti i figli di adozione il promesso Spirito Santo. Per la quale cosa, aperto il cuore alla gioia, tutto il mondo esulta. Come pure le superne Virtù e le Angeliche Potestà cantano l’inno della tua gloria, incessantemente dicendo: Santo, Santo, Santo è il Signore.224
82
220 In DF, pp. 102-104, Don Alberione elenca i frutti dello Spirito e di ognuno offre una breve descrizione. Da notare che nel testo di san Paolo (Gal 5,22) l’espressione è al singolare: all’apostolo interessa mettere in rilievo “il frutto” dello Spirito, che è fondamentalmente l’agape, l’amore. Dall’amore derivano, e ne sono efficace manifestazione, tutti gli effetti dettagliatamente indicati.
221 Gal 5,22.
222 Scrive il canonico Francesco Chiesa: «Finalmente la grazia ha una mirabile esplicazione nelle OTTO BEATITUDINI EVANGELICHE, che sono come atti per cui si combattono le false beatitudini del mondo e per cui si può godere fin da questo mondo una certa felicità, preludio della felicità perfetta della vita futura» (Introduzione all’Ascetica, Alba-Roma, 1929, p. 164).
223 Allude ai “carismi”, che nella spiritualità successiva hanno acquistato grande rilevanza.
224 Prefazio dello Spirito Santo, dal Messale Romano di S. Pio V.