Beato Giacomo Alberione

Opera Omnia

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228.
L’EUCARESTIA - I

«In lui ci ha scelti prima della creazione del mondo, per essere santi e immacolati al suo cospetto nella carità, predestinandoci a essere suoi figli adottivi per opera di Gesù Cristo, secondo il beneplacito della sua volontà. E questo a lode e gloria della sua grazia, che ci ha dato nel suo Figlio diletto» (Ef 1,4-6).

1° Per mezzo dell’Eucaristia si promuove lo spirito di Religione, che è un legame ed un commercio35 con la Divinità. Nella Comunione l’anima si stringe meglio a Dio; e per la S. Messa si offre a Dio un degno sacrificio: in adorazione, ringraziamento, soddisfazione e supplica. Non vi è confronto tra l’unione che ha con Dio il popolo cristiano e quella che aveva il popolo d’Israele. E tuttavia già di quel popolo è scritto: «Non vi è altra nazione così grande che abbia le sue divinità così vicine, come il nostro Dio».36 Noi lo avviciniamo, quando vogliamo per mezzo delle visite: «Ti adoro, o Dio nascosto». Inoltre con Gesù e per mezzo di Gesù Cristo adoriamo la SS.ma Trinità presentando il sacrificio in odore di soavità. Il culto eucaristico riempie la sacra Liturgia; è il centro di tutta la religione; è | quello che dà un sacro calore a tutte le funzioni. Tutte tendono all’Eucaristia come i raggi al centro.

2° Nel culto eucaristico impariamo l’umiltà. Il Figliuolo di Dio incarnato vela lo splendore della sua gloria celeste sotto umili apparenze, che sono le sacre specie. Qui è più umiliato che nel presepio, nella bottega di Nazaret, nella stessa passione: «Sulla croce era nascosta soltanto la divinità, qui è nascosta anche l’umanità».37 Spesso poi alla sacra mensa accedono più i poveri che i ricchi, più i piccoli che i potenti: «Mangiano il Signore il povero, il servo e l’umile».38

3° Nella vita eucaristica voi, o Divino Modello, ci date esempio delle medesime virtù che avete praticate sulla terra. Io ammiro la vostra pazienza. Voi sopportate le indifferenze, le irriverenze, i sacrilegi, i furti che si commettono nelle chiese e contro la vostra reale presenza. Ammiro la vostra obbedienza prontissima, per cui, alla voce del Sacerdote celebrante, discendete sugli altari... Vi lasciate portare, distribuire, rinchiudere nel tabernacolo, come se foste privo di senso e di potere. Ammiro la vostra volontaria povertà: molte chiese sono povere e sudicie; i pannilini poco decenti; lo stesso pane ed il vino di qualità scadente ed anche mal confezionato.

Esame. –
Dopo aver usufruito tante volte del Sacramento dell’Eucaristia ho progredito | nello spirito di religione? nell’umiltà? povertà? obbedienza?

Proposito. –
Voglio curare le interne disposizioni nell’avvicinare Gesù Eucaristico. Nel tabernacolo non vi sono soltanto gli esempi evangelici, lontani. Sono esempi di oggi, visibili. Dal tabernacolo continua a risuonare l’invito: Imparate da me... vi ho dato l’esempio.

Preghiera. – O Dio, che nell’ammirabile Sacramento ci lasciasti la memoria della tua passione, concedici, te ne preghiamo, di venerare in tal guisa i sacri misteri del tuo corpo e del tuo sangue da sperimentare sempre più in noi i frutti della tua redenzione. Alla tua Chiesa concedi propizio, o Signore, te ne preghiamo, i doni dell’umiltà e della pace, che misticamente sono figurati dalle oblazioni dell’altare. Concedici, o Signore, te ne preghiamo, di godere del possesso eterno della tua divinità, prefigurato dal Sacramento del tuo prezioso corpo e sangue che si riceve nella santa Comunione.
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35 Scambio di doni.

36 Cf Dt 4,7.

37 Inno “Adoro te devote...” di S. Tommaso d’Aquino.

38 Mottetto eucaristico “Panis angelicus”.