Beato Giacomo Alberione

Opera Omnia

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302.
LA TRASFIGURAZIONE147

«Fammi conoscere, Signore, le tue vie, insegnami i tuoi sentieri. Guidami nella tua verità e istruiscimi, perché sei tu il Dio della mia salvezza, in te ho sempre sperato» (Sal 25/24,4-5).

1° Per prepararci a contemplare Gesù Cristo con spirito di fede, durante la sua Passione, oggi la Chiesa ce lo rappresenta nella gloria della trasfigurazione. Gesù Cristo ci appare il diletto del Padre, non il colpevole condannato; ci appare il Maestro dell’umanità, il centro della storia.
Ecco il testo evangelico: «Gesù presi con sé Pietro, Giacomo e Giovanni suo fratello, li condusse sopra un alto monte, in disparte. E si trasfigurò in loro presenza, e il suo viso risplendette come il sole, e le sue vesti divennero bianche come la neve. Ed ecco, apparvero Mosè ed Elia a conversare con lui. E Pietro prese a dire a Gesù: Signore, è un gran piacere per noi lo star qui: se vuoi ci facciamo tre tende, una per te, una per Mosè, ed una per Elia. Mentre egli ancora parlava, ecco una lucida nube avvolgerli: ed ecco dalla nuvola una voce che diceva: Questo è il mio Figlio diletto, nel quale mi sono compiaciuto, ascoltatelo. Udito ciò, i discepoli caddero bocconi per terra ed ebbero gran timore. Ma Gesù, accostatosi a loro, li toccò e disse: Levatevi, non temete. Ed essi, alzati gli occhi, non videro altri che Gesù. E mentre scendevano dal monte, Gesù, comandando, disse loro: Non parlate ad alcuno di questa visione, finché il Figlio dell’uomo non sia risuscitato dai morti» (Mt 17,1-9).

2° Gesù si trasfigura: Egli è uomo, e | morirà sulla croce, ma è anche Dio e splenderà nella gloria. A lui vengono a rendere omaggio Mosè ed Elia; cioè il rappresentante della legge ed il rappresentante dei profeti. L’Antico Testamento era preparazione a Gesù Cristo. Ed egli, mentre perfeziona la legge e compie le profezie, apre pure il Nuovo Testamento. Pietro rappresenta la fede, Giovanni la carità, Giacomo la speranza operosa: che sono la vita della Chiesa.
Nella Trasfigurazione, come riferisce un altro Evangelista,148 si parlò della passione; Gesù Cristo dal Padre venne proclamato il Maestro, che tutti debbono ascoltare; si preannunzia la sua venuta finale di giudice potente ed universale. Gesù Cristo è il diletto del Padre perché maestro con i suoi santissimi esempi; infallibile perché è fatto obbligo di ascoltarlo; parteciperà ai seguaci la sua gloria celeste.

3° Gesù è Maestro secondo la sua natura, essendo come Dio la stessa verità; e, come uomo, pieno di grazia e verità.
Tale è il mandato che ricevette: manifestarci il Padre, affinché chi crede in lui non si perda, ma abbia la vita eterna.
E compì la sua missione: «Ho manifestato il tuo nome agli uomini» (Gv 17,6). E così possiamo arrivare a salvezza: «Questa è la vita eterna: che conoscano te, solo vero Dio, e Colui che hai mandato, Gesù Cristo» (Gv 17,3).

Esame. –
Ho capito bene: Uno è il vostro | Maestro: il Cristo? Il mio maggiore impegno è di conoscere Gesù Cristo?

Proposito. –
Sarò uomo di unica sentenza ed opinione: quella di Gesù Cristo.

Preghiera. – Signore Gesù, che sei via, verità e vita, concedici di imparare la tua scienza secondo lo spirito di San Paolo Apostolo, affinché, seguendoti su la terra, arriviamo alla tua gloria in cielo.
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147 Titolo originale: “Domenica II di Quaresima”.

148 Lc 9,28-36.