Beato Giacomo Alberione

Opera Omnia

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344.
IL GIUDIZIO FINALE213

«Non adirarti contro gli empi non invidiare i malfattori. Come fieno presto appassiranno, cadranno come erba del prato. Confida nel Signore e fa’ il bene; abita la terra e vivi con fede» (Sal 37/36,1-3).

1° L’anno ecclesiastico-liturgico si inizia con la prima domenica di Avvento e termina con la presente domenica dopo Pentecoste. In entrambi, il Vangelo ci parla del giudizio universale: perché la fine deve essere la prima cosa da tenere in mente per orientare la giornata terrena ed ancora la storia del mondo. Gesù Cristo, supremo Giudice, dirà allora l’ultima parola, la sentenza definitiva, infallibile e conclusiva, sopra la nostra vita e su tutti gli uomini, considerati individualmente e socialmente come parte dell’umanità.
Ecco il Vangelo: «In quel tempo disse Gesù ai suoi discepoli: Quando vedrete l’abominazione della desolazione predetta dal Profeta Daniele, posta nel luogo santo – chi legge vi ponga mente – allora chi sarà in Giudea fugga ai monti, chi sulla terrazza non scenda a prendere qualche cosa di casa sua, e chi è nel campo non torni a prendersi la veste. E guai alle donne gravide e allattanti in quei giorni. Pregate che la vostra fuga non debba venir d’inverno o di sabato, perché allora la tribolazione sarà grande, quale non fu dal principio del mondo fino ad ora, né mai vi sarà. E se non fossero abbreviati quei giorni, non scamperebbe anima viva; ma saranno accorciati in grazia degli eletti. Allora se uno vi dirà: Ecco qui, ecco là il Cristo, non date retta, perché sorgeranno dei | falsi Cristi e dei falsi profeti che faranno miracoli grandi e prodigi da sedurre, se fosse possibile, anche gli eletti. Ecco ve l’ho predetto. Se adunque vi diranno: ecco è nel deserto, non v’andate; ecco è nell’interno della casa, non date retta; perché come il lampo esce da levante e guizza fino a ponente, così pure sarà la venuta del Figlio dell’uomo. Dove sarà il corpo, ivi si raduneranno le aquile. Or subito dopo la tribolazione di quei giorni s’oscurerà il sole, la luna non darà più la sua luce e cadranno le stelle dal cielo e le potenze dei cieli tremeranno. Allora comparirà nel cielo il segno del Figlio dell’uomo e piangeranno tutte le nazioni della terra, e vedranno il Figlio dell’uomo venir sulle nubi del cielo con gran potenza e gloria. E manderà i suoi angeli, che a grande voce di trombe raduneranno i suoi eletti dai quattro venti, da un’estremità all’altra dei cieli. Dal fico imparate la similitudine. Quando il suo ramo si fa tenero e mette le foglie, sapete vicina l’estate. Così, anche voi quando vedrete tutte queste cose, sappiate che egli è alle porte. In verità vi dico: non passerà questa generazione prima che tutto ciò avvenga. Il cielo e la terra passeranno, ma le mie parole non passeranno» (Mt 24,15-35).

2° Breve è la vita umana, ma in essa l’uomo costruisce la sua eternità; breve è la storia umana, ed essa si conchiuderà, come la vita di ogni individuo, per una catastrofe finale. Tutti gli uomini e le nazioni in questo mondo, per | divina Provvidenza e Volontà, sono ordinati a formare il regno di Cristo e di Dio, per mezzo della Chiesa Cattolica. Il mondo presente poi, secondo l’attuale ordinamento, avrà fine per una conflagrazione universale, di fuoco, e sarà mutato in un altro.
L’uomo sulla terra è libero; Dio gli comunica la propria volontà, ma non gliela impone. Ma, alla fine, Gesù Cristo pronunzierà la sua sentenza: servo buono, servo cattivo, secondo che ciascuno avrà meritato. «Venite, o benedetti», oppure, «andate, o maledetti» (Mt 25,34-41). Chi risorgerà splendente e chi obbrobrioso; chi sarà alla destra e chi si troverà alla sinistra; chi porterà a vista di tutti impresse le opere buone e chi il peccato; chi sentirà l’invito al premio e chi la condanna alla pena.
Io devo chiedere al Signore una viva fede in queste verità; la risurrezione della carne, il giudizio finale, il paradiso beatifico, l’inferno eterno.
Devo dedurne le conseguenze per la mia vita; e per la vita familiare, civile, sociale e cristiana. Tutti siamo soggetti a questo Dio, alla sua legge eterna, a Gesù Cristo, alla Chiesa che è il Cristo vivente.
Devo chiedere la grazia di poter vivere secondo Dio e secondo Gesù: che soli hanno il potere sull’uomo e sulla società; che soli danno la sanzione eterna.

3° Quanto è piccolo l’uomo di fronte a Dio! | Quanto breve è la vita e la storia del mondo! Ma quali conseguenze derivano dal modo di vivere come individuo e come parte dell’umanità. Signore, la vostra luce vi chiedo; essa è la lucerna che schiarisce il mio cammino.

Esame. –
A chi presto orecchio? Al mondo o a Dio? Alle voci della terra o del cielo? Alle parole del tempo o dell’eternità?

Proposito. –
Aspetto la risurrezione dei morti e la vita del secolo venturo.

Preghiera. – Eccita, o Signore, te ne preghiamo, la volontà dei tuoi fedeli, affinché dedicandosi con un maggior ardore alle opere del servizio di Dio, partecipino più largamente ai frutti della tua misericordia.
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213 Titolo originale: “Domenica XXIV dopo Pentecoste”.