Beato Giacomo Alberione

Opera Omnia

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363.
LA REGALITÀ DI N. S. GESÙ CRISTO
(ultima domenica di ottobre)231

«Gli eserciti del cielo lo seguono su cavalli bianchi, vestiti di lino bianco e puro. Dalla bocca gli esce una spada affilata per colpire con essa le genti. Egli le governerà con scettro di ferro e pigerà nel tino il vino dell’ira furiosa del Dio onnipotente. Un nome porta scritto sul mantello e sul femore: Re dei re e Signore dei signori» (Ap 19,14-16).

1° Disse l’Arcangelo S. Gabriele alla SS.ma Vergine, annunziandole il mistero dell’Incarnazione: «Questo Gesù sarà grande, Figlio dell’Altissimo; regnerà nella casa di Giacobbe in eterno: e il suo regno non avrà fine» (Lc 1,32-33). In Gesù Cristo si adempì la profezia di Daniele: «Diede a lui potestà ed onore e regno; e tutti i popoli, tribù e lingue serviranno a lui; il suo potere sarà eterno, non gli sarà tolto» (Dn 7,14). E Gesù Cristo nella sua passione, come si confessò Dio dinanzi al Sinedrio, così si manifestò re dinanzi a Pilato: e così il Sinedrio lo condannò perché si dichiarò Dio: e Pilato perché si dichiarò re. Noi invece lo adoriamo, seguiamo ed ammiriamo come Dio e come Re.
Dice il Vangelo: «In quel tempo: Pilato disse a Gesù: Sei tu il re dei Giudei? Gesù gli rispose: Questo lo dici da te stesso o altri te lo hanno detto di me? Disse Pilato: Son forse Giudeo? La tua nazione ed i capi dei sacerdoti ti han messo nelle mie mani: che hai fatto? | Rispose Gesù: Il mio regno non è di questo mondo: se fosse di questo mondo il mio regno, i miei ministri certo lotterebbero perché non fossi dato in mano dei Giudei; ma il regno mio non è di quaggiù. Dunque sei re? gli disse Pilato. Gesù rispose: tu lo dici: io son re. Son nato per questo e per questo son venuto al mondo a rendere testimonianza alla verità. Chi è per la verità ascolta la mia voce» (Gv 18,33-37).

2° La difficoltà a capire la regalità di Gesù Cristo viene da questo: noi pensiamo alla regalità umana; mentre quella di Gesù Cristo è divina, infinita. Tre superiorità ha la divinità di Gesù Cristo. Egli è Dio e uomo: perciò la regalità gli compete sotto due titoli, però in diversa maniera. Inoltre della regalità umana ha tutti i poteri, diritti e benefizi; ma non ha le limitazioni di tempo, di spazio, di sudditi. Ancora: la regalità di Gesù Cristo si estende al cielo, alla terra, al purgatorio, all’inferno; e non solo quanto all’opera, ma quanto all’essere medesimo, poiché tutto è da Dio, e tutto è sostenuto da Dio nell’esistenza.
Gesù Cristo è Re: per natura, perché creatore, governatore, cooperatore; per nascita, poiché è nato dall’eternità dal Padre; per la promessa, giacché le genti furono promesse al Messia; per donazione, poiché ogni essere gli venne consegnato dal Padre; per conquista, avendoci ricomperati con la liberazione dal dominio del demonio; per l’universale accettazione e per la prescrizione di tanti secoli.
Ha i poteri regali: legislativo, giudiziario, esecutivo. Gesù Cristo regna sulle menti: il suo regno è di verità, e gli uomini devono prestargli l’omaggio dell’intelligenza, credendo ad ogni sua parola. Il suo regno è regno di giustizia, e gli uomini devono fargli l’omaggio delle loro volontà, accettando i suoi precetti e seguendo i suoi esempi. Gesù Cristo regna sui cuori; il suo è regno di carità, e gli uomini devono concentrare affetti ed aspirazioni.

3° Ha stabilito Pio XI nell’enciclica sulla Regalità: «Con la nostra autorità apostolica, istituiamo la festa di nostro Signore Gesù Cristo Re; da celebrarsi ogni anno nell’ultima domenica di ottobre, cioè quella che precede immediatamente la solennità di Ognissanti; e che in tal giorno si faccia la consacrazione del genere umano al Sacro Cuore di Gesù».

Esame. –
Ho sempre prestato a Gesù Cristo Re omaggio di fede, di dipendenza, di cuore?

Proposito. –
«Io sono di Gesù Cristo»! (1Cor 3,23). Grande pensiero, grande invito, grande gioia.

Preghiera. – Atto di Consacrazione al S. Cuore di Gesù: O Gesù dolcissimo, o Redentore del genere umano, riguardate a noi umilmente prostesi dinanzi al vostro altare. Noi siamo vostri e vostri vogliamo essere: e per poter vivere a voi più strettamente congiunti, ecco che | ognuno di noi oggi spontaneamente si consacra al vostro Sacratissimo Cuore.
Molti purtroppo non vi conobbero mai; molti, disprezzando i vostri Comandamenti, vi ripudiarono. O Benignissimo Gesù, abbiate misericordia degli uni e degli altri e tutti quanti attirate al vostro Sacratissimo Cuore. O Signore, siate il Re non solo dei fedeli che non si allontanarono mai da voi, ma anche di quei figli prodighi che vi abbandonarono, fate che questi quanto prima ritornino alla casa paterna per non morire di miseria e di fame. Siate il Re di coloro che vivono nell’inganno dell’errore o per discordia da voi separati; richiamateli al porto della verità e all’unità della fede, affinché in breve si faccia un solo ovile sotto un solo pastore.
Siate il Re di tutti quelli che son ancora avvolti nelle tenebre dell’idolatria e dell’Islamismo, e non ricusate di trarli tutti al lume e al regno vostro. Riguardate finalmente con occhio di misericordia i figli di quel popolo che un giorno fu il prediletto; scenda su di loro, lavacro di redenzione e di vita, il Sangue già sopra di essi invocato.
Largite, o Signore, incolumità e libertà sicura alla vostra Chiesa; largite a tutti i popoli la tranquillità dell’ordine; fate che da un capo all’altro della terra risuoni quest’unica voce: Sia lode a quel Cuore Divino, da cui venne la nostra salute; a lui si canti gloria e onore nei secoli. Così sia.
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231 Nel nuovo ordinamento liturgico: ultima domenica dell’anno liturgico.