Beato Giacomo Alberione

Opera Omnia

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99.
LA FEDE - III

«Ma beati i vostri occhi perché vedono e i vostri orecchi perché sentono. In verità vi dico: molti profeti e giusti hanno desiderato vedere ciò che voi vedete, e non lo videro, e ascoltare ciò che voi ascoltate, e non l’udirono! Voi dunque intendete la parabola del seminatore» (Mt 13,16-18).

1° Lo studio della religione è, secondo San Tommaso, il più perfetto, sublime, utile, giocondo.6
Il più perfetto, poiché ci avvicina di più a Dio e dà già una qualche partecipazione all’eterna beatitudine. Perciò nella Scrittura si dice: «Beato l’uomo che sta nella sapienza» (Sir 14,22).
Il più sublime, perché rende l’uomo più simile a Dio, che tutto opera nella sapienza. La sapienza è un tesoro infinito per l’uomo e chi ne partecipa diviene amico di Dio.
Il più utile, perché ci assicura l’eterna salvezza. Il desiderio della sapienza ci conduce al Cielo.
Il più giocondo, poiché il conversare di cose spirituali non porta amarezza, né porta tedio il cibarsi di esse, ma letizia e gaudio.

2° Occorrono però disposizioni spirituali convenienti:
a) Retta intenzione, che è7 la gloria di Dio ed il frutto spirituale nostro ed altrui. Scrive San Bernardo: «Vi sono di quelli che vogliono | imparare al solo fine di sapere, ed è vana curiosità; di quelli che vogliono imparare per essere stimati, ed è turpe vanità; di quelli che vogliono imparare per vendere la loro scienza a fine di guadagno o di onore, ed è una specie di negozio. Ma vi sono di quelli che vogliono imparare per aiutare le anime, e questa è carità. Così vi sono di quelli che vogliono imparare per santificarsi, ed è prudenza santa».
b) Sincero amore della verità. La scienza della religione è la più sicura, perché viene dalla Chiesa, maestra infallibile. Non devono spaventarci le obiezioni degli avversari, né possiamo mettere innanzi opinioni nostre, ma in tutto aderire alla Chiesa.
c) Umiltà. Dice Gesù: «Confesso la tua gloria, o Padre, che hai nascoste queste cose ai sapienti ed ai prudenti, e le hai rivelate agli umili» (Mt 11,25). L’umile prega: «Se qualcuno ha bisogno di sapienza la chieda al Signore, che la dà a tutti abbondantemente» (Gc 1,5). L’umiltà, poi, genera la carità, per cui la scienza viene adoperata all’edificazione.
d) Desiderio di progredire nella conoscenza di Dio. Vi sono libri, periodici che destano talvolta curiosità: invece le cose divine da principio si meditano con fatica; ma la buona volontà farà superare tutte le difficoltà.

3° La Chiesa ci mette innanzi l’esempio dei grandi dottori: S. Gregorio Magno,8 S. Agostino,9 | S. Tommaso,10 S. Bonaventura,11 S. Alberto Magno,12 S. Alfonso,13 ecc. Essi sono i veri maestri, modelli e protettori in questo studio di Dio e delle cose divine. Giova leggere la vita e le opere; soprattutto è utile invocarli nelle difficoltà.

Esame.
– Amo lo studio del Catechismo e della religione? Vi porto impegno? umiltà? retta intenzione? amore della verità? desiderio di santificarmi?

Proposito. –
Ogni giorno farò la lettura spirituale.

Preghiera. – «In principio era il Verbo; ed il Verbo era presso Dio; e il Verbo era Dio. Tutte le cose furono fatte per lui; e nulla di quanto esiste fu fatto senza di lui... Era la vera luce che illumina ogni uomo che viene al mondo. Era nel mondo; ed il mondo per lui fu fatto; ed il mondo non lo conobbe... Ed il Verbo si è fatto carne ed abitò fra noi... La grazia e la verità furono date da Gesù Cristo... affinché ognuno che crede in lui, non perisca ma abbia la vita eterna».14
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6 Dal latino “iucundus”: piacevole, amabile.

7 Cioè: per la gloria...

8 Gregorio Magno (540-604), monaco benedettino e Papa. Oltreché promotore della evangelizzazione nel Nord Europa, è autore di numerosi trattati esegetici e pastorali, fra cui Regula Pastoralis, Moralia e i Colloqui di San Benedetto.

9 Agostino Aurelio (354-430), nato pagano nell’Africa settentrionale, si convertì al cristianesimo ascoltando S. Ambrogio a Milano. Fu vescovo di Ippona, filosofo e teologo fra i più originali. Tra le sue opere: i celebri Sermoni esegetici, La Città di Dio e Le Confessioni.

10 Tommaso d’Aquino (1225-1274), frate domenicano, laureato in teologia a Parigi, discepolo di Alberto Magno, e poi professore; fu denominato “Dottore Angelico”. Scrisse opere monumentali, come la Summa contra Gentes e la Summa Theologiæ, nonché opuscoli spirituali e inni liturgici sulla Eucaristia.

11 Bonaventura da Bagnoregio (1221-1274), frate minore francescano, noto come il “Dottore Serafico”, condiscepolo e amico di Tommaso. Autore di trattati teologici e ascetici, fra cui l’Itinerarium mentis in Deum (1259), e una biografia di Francesco d’Assisi, che lo aveva conosciuto bambino.

12 Alberto Magno (1200-1280), di Lauingen sul Danubio, fu vescovo di Ratisbona. Studente all’università di Padova, entrò nell’ordine di S. Domenico. Professore di teologia, a Colonia e a Parigi, coltivò anche diverse discipline scientifiche. I suoi studi di filosofia, teologia e scienze naturali riempiono 38 grossi volumi.

13 Alfonso Maria de’ Liguori (1696-1787), ex avvocato napoletano, fu vescovo e fondatore dei PP. Redentoristi. Le sue opere di teologia morale, ispirate a chiarezza dottrinale e mitezza evangelica, sono la guida dei sacerdoti dediti al ministero della riconciliazione. Fervente devoto della Vergine, le dedicò varie opere, fra cui Le Glorie di Maria, e celebri canti popolari.
Per le notizie biografiche sui singoli dottori, si possono consultare le nuove enciclopedie sui Santi, o semplicemente il volume Il Santo del giorno, di L. Giovannini-M. Sgarbossa, Ed. San Paolo, Cinisello Balsamo (MI) 2005

8 , pp. 672.

14 Dal Prologo di san Giovanni (Gv 1,1ss).