Beato Giacomo Alberione

Opera Omnia

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233.
LA SANTA MESSA - II44

«Questo ce lo attesta anche lo Spirito Santo. Infatti, dopo aver detto: Questa è l’alleanza che io stipulerò con loro dopo quei giorni, dice il Signore: io porrò le mie leggi nei loro cuori e le imprimerò nella loro mente, dice: E non mi ricorderò più dei loro peccati e delle loro iniquità» (Eb 10,15-17).

1° Il Sacrificio della Messa si offre per quattro fini: adorare, ringraziare, propiziare, supplicare Dio. Esso è infatti sacrificio latreutico,45 eucaristico, propiziatorio, impetratorio.
Fine latreutico. Iddio è il sommo bene: anzi è il Bene. E nulla vi è di bene che non proceda da lui. Egli è il principio come è il fine di tutto. Infinite sono le sue perfezioni; ed ogni perfezione è infinita. È l’Eterno, l’Onnipotente, la Giustizia, la Misericordia, l’Immenso, l’Onnisciente.
Di nulla aveva bisogno perché in sé beatissimo; pure l’Amore si aperse in nuovi amori, creando quanto esiste fuori di lui. E le creature dovrebbero riconoscerlo e dargli il debito onore e la debita adorazione. Purtroppo non lo fanno, non gli dànno un onore proporzionato alla sua grandezza. È l’Infinito: merita onore infinito. E questo onore solo Gesù Cristo, vero uomo ma anche vero Dio, può darlo. E lo dà nella S. Messa, ove è rappresentato in stato di immolazione. Questo stato46 riconosce il supremo dominio di Dio su tutte le cose.

Fine eucaristico. Quanto abbiamo è da Dio: «Che cosa hai che non hai ricevuto?» | (1Cor 4,7). La creazione, la Redenzione, la santificazione sono da Dio. Da Dio è la vita, l’anima colle sue potenze, il corpo coi sensi. Benefici al mondo, alla Chiesa, ai nostri: «Che renderò al Signore per tanti benefici che mi ha fatto? Prenderò il calice della salute e invocherò il nome del Signore» (Sal 116/115,12-13). Gesù Cristo prima di consacrare il pane, rese al Padre le grazie; prima di consacrare il vino parimenti ringraziò. Ciò significa che questo sacrificio è eucaristico. Quale ringraziamento più degno di quello che viene offerto al Padre dal suo Figliuolo Incarnato? Esso è di valore infinito: Dio se ne compiace, secondo la preghiera: «Degnati di riguardare con volto sereno (questi doni) e di gradirli...». Tutti i sacrifici dell’Antica Legge ed il sangue di milioni di martiri non sarebbero sufficienti: ma il Sangue di Gesù Cristo è sangue del Dio Umanato.

Fine propiziatorio. Ogni volta che si ripete il sacrificio si rinnova l’opera della Redenzione. Consacrando nell’ultima Cena, Gesù Cristo disse del suo Corpo: «Che sarà dato a morte per voi» (1Cor 11,24); sarà immolato. Disse pure del suo Sangue: «Che sarà sparso per voi» (Mt 26,28; Mc 14,24). Perciò il Concilio di Trento insegna della S. Messa: «Che è sacrificio propiziatorio; e per esso avviene che i peccatori possono avere la grazia del pentimento e riconciliarsi con Dio. Inoltre la Messa giova alle anime purganti, soddisfacendo per i debiti che hanno ancora con Dio».

Esame. –
Capisco i fini della S. Messa? La mia interna disposizione si conforma alle intenzioni ed alle mire per cui Gesù Cristo si offre? Mi immedesimo a lui Vittima e Offerente principale?

Proposito. –
Con l’uso di un Messale intendo assistere alla Messa, per conoscerne sempre meglio gli elementi, le cerimonie, le preghiere, gli insegnamenti; e chiedere le grazie che chiede Gesù Cristo medesimo.

Preghiera. – Fine impetratorio. È bene espresso nella preghiera dopo il Prefazio; in essa si supplica il Signore ad accettare le oblate:47 «Che anzitutto ti offriamo per la tua S. Chiesa Cattolica, affinché ti degni di pacificarla, custodirla, riunirla, e governarla in tutto il mondo insieme col tuo servo il Papa N. N. ed il nostro Vescovo N N. Ricordati, o Signore, dei tuoi servi e delle tue serve N. N. (viventi...) e di tutti i circostanti di cui conosci la fede e la devozione, per i quali noi ti offriamo o ti offrono questo sacrificio di lode per sé e per tutti i loro; a redenzione delle anime proprie, colla speranza della propria salute ed incolumità, rendono i loro voti a te, Eterno Dio, vivo e vero».
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44 Don Alberione si richiama al metodo dei quattro fini, propagato specialmente da S. Pier Giuliano Eymard: «per adorare, ringraziare, soddisfare, pregare, in Gesù Cristo e per Gesù Cristo, Dio nostro Padre» (DF, p. 76).

45 Latreutico: di adorazione.

46 Cioè: in questa attitudine Gesù riconosce...

47 Offerte.