Beato Giacomo Alberione

Opera Omnia

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271.
LO STATO RELIGIOSO99

«Vi esorto dunque io, il prigioniero nel Signore, a comportarvi in maniera degna della vocazione che avete ricevuto, con ogni umiltà, mansuetudine e pazienza, sopportandovi a vicenda con amore, cercando di conservare l’unità dello spirito per mezzo del vincolo della pace. Un solo corpo, un solo spirito, come una sola è la speranza alla quale siete stati chiamati, quella della vostra vocazione» (Ef 4,1-4).

1° I fedeli possono trovarsi nella condizione di semplici cristiani, o di religiosi, o di Sacerdoti.
Lo stato religioso è un modo stabile di vita, nella quale, oltre all’osservanza dei comandamenti, si tende alla perfezione. I mezzi sono: la pratica dei voti di povertà, castità, obbedienza nella vita comune, in un Istituto approvato dalla Chiesa.100
Per aspirare alla vita religiosa occorre che già siasi data prova di vita cristiana, mediante l’osservanza dei comandamenti, l’amore alla | preghiera, la fuga del mondo, una fede viva ed operosa. Se poi si farà udire un’interiore inclinazione, un desiderio costante, un invito divino ad una maggior santità, allora vi è la vocazione religiosa. È una chiamata divina: «Si vis perfectus esse..., se vuoi essere perfetto, lascia tutto, vieni e seguimi, ed avrai un gran tesoro in cielo» (Mt 19,21).
Vi sono Istituti di vita contemplativa, in cui il religioso attende direttamente solo alla propria santificazione; vi sono Istituti di vita attiva, in cui il religioso oltre che alla propria salvezza, lavora anche per la salvezza delle anime del prossimo.

2° Questo stato viene da Gesù Cristo.
Egli invitò alla pratica dei consigli evangelici. Alla povertà: Se vuoi essere perfetto, va’, vendi quanto hai; da’ ai poveri il prezzo ricavato ed avrai un tesoro in cielo. Con questo egli non comandava, ma consigliava la povertà volontaria. Alla castità perpetua: Vi sono di coloro che si obbligano a vivere perfettamente puri per acquistare il Paradiso. Chi ha la grazia di capire, capisca. S. Paolo spiegò il pensiero del Divin Maestro: Intorno alle vergini non ho comando del Signore, ma do un consiglio, come uomo che ha ricevuto dal Signore la grazia di essere fedele. Alla obbedienza perfetta: «Se qualcuno vuol venire dietro di me rinneghi se stesso, porti ogni giorno la sua croce e mi segua» (Mt 16,24; Lc 9,23). «Vieni e seguimi».101
Inoltre Gesù Cristo tracciò con i suoi santissimi esempi la via della perfezione. Egli visse perfettamente povero, dal presepio al Calvario; | la sua fu una vita di perfettissima purezza; praticò un’obbedienza totale da la culla sino alla morte di croce. Ancora: la grazia da Gesù Cristo acquistata è un valido aiuto non solo per osservare i precetti, ma ancora per osservare i consigli di perfezione da lui dati.
Di più: Gesù Cristo conferì alla Chiesa il potere di reggere il popolo cristiano e di guidare le anime al Cielo ed alla perfezione. La Chiesa in tutti i tempi indirizzò nella via della santità religiosa molte anime volonterose.

3° Ognuno è libero di aspirare alla vita religiosa, purché abbia l’idoneità, la retta intenzione e sia libero da impedimenti. Il religioso incontra meno pericoli, ha minor numero di tentazioni, cade più di rado, si rialza più presto, ha maggior intimità con Dio, raccoglie più meriti, è più libero nel servizio di Dio, muore più tranquillo, ha una più grande gloria in Paradiso.

Esame. –
Il religioso ha un dovere principale: tendere alla perfezione. I semplici fedeli hanno il dovere di rispettare, onorare, amare le anime consacrate a Dio. Nel mio stato ho compiuto bene la parte che mi spettava?

Proposito. –
Riguarderò la vita religiosa come un segno di predilezione ed uno stato di perfezione.

Preghiera. – Gesù Maestro, la vostra Chiesa è un giardino di deliziosa varietà di fiori, cioè di anime elette, figlie della vostra predilezione. È | una ricchezza di modi di tendere alla santità ed una abbondanza di iniziative e di opere di zelo. Noi vi supplichiamo: moltiplicate i chiamati; siano tutti santi; producano frutti copiosi nella vostra Chiesa. Allontanate il serpente insidioso, liberateli dalla tiepidezza, date loro un costante fervore, perché fiorisca sempre la regolare osservanza e consolino il vostro Cuore Divino, tanto amareggiato dai peccati e da le freddezze di tanti cristiani.
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99 In questa meditazione Don Alberione riassume i numerosi capitoli che nel DF ha riservato agli stati di vita e in particolare allo stato religioso e ai consigli evangelici. «LO STATO RELIGIOSO. 1. Lo Stato Religioso è uno stato di vita in cui si tende alla perfezione mediante l’osservanza dei tre voti nella vita comune. Stato: cioè ha una stabilità; di perfezione: e quindi tutte le famiglie religiose sono uguali nella sostanza per il fine primiero; che si conseguisce coi tre voti; distinguendosi solo per il fine secondario (educazione, infermi, stampa, ecc.). Vita comune essendo questa un obbligo. 2. Importanza. Per il Religioso: più grazie, più facilità alla santità, salvezza più sicura, morte più tranquilla. Per la società: fanno le grandi opere; sono una esterna manifestazione della santità della Chiesa, sono esempio santo, sono più fermi nella dottrina. 3. Pratica. Stima dello stato; considerarne i privilegi e le grazie; restare umili e santamente desiderosi» (DF, p. 85).

100 Su tutto quest’argomento, cf il capitolo VI della Costituzione dogmatica Lumen Gentium, sulla Chiesa, e il decreto Perfectæ Caritatis, sul rinnovamento della Vita Religiosa, del Concilio Vaticano II.

101 Mt 19,21.