Beato Giacomo Alberione

Opera Omnia

Effettua una ricerca

Ricerca Avanzata

312.
IL BUON PASTORE161

«Io stesso condurrò le mie pecore al pascolo e io le farò riposare. Oracolo del Signore Dio. Andrò in cerca della pecora perduta e ricondurrò all’ovile quella smarrita; fascerò quella ferita e curerò quella malata, avrò cura della grassa e della forte; le pascerò con giustizia» (Ez 34,15-16).

1° È la Domenica del Buon Pastore. L’Epistola è di S. Pietro, il quale fu costituito da Gesù Cristo capo e pastore supremo della Chiesa. Dice: «Eravate come pecore disperse; ma ora vi siete avvicinati al Pastore e Custode delle anime vostre» (1Pt 2,25). Gesù Cristo è venuto per dare la vita per le pecorelle; ed esse gli si sono strette intorno. Gesù Cristo ha | dichiarato nel Vangelo che egli dà la vita per le pecore, mentre il mercenario, innanzi al pericolo, fugge e le lascia perire. Di più: che egli le conosce, perché si interessa di loro, le ama, ne sa i bisogni; mentre il mercenario poco si cura del gregge, avendo solo di mira la mercede. Ed ancora: Egli ama tutti gli uomini, anche quelli che sono ancora fuori dell’ovile, desiderando che tutti vi entrino e partecipino ai beni eterni. Dice anche Gesù Cristo che le pecorelle conoscono la voce del pastore e lo seguono. I veri fedeli non prestano orecchio ai falsi pastori e ai falsi profeti. Ascoltano, invece, Gesù Cristo, Pietro, il Papa.

2° Dice infatti il Vangelo: «In quel tempo disse Gesù ai farisei: Io sono il buon Pastore. Il buon pastore dà la vita per le sue pecore. Il mercenario, invece, e chi non è pastore, cui non appartengono le pecore, vede venire il lupo e lascia le pecore e fugge; e il lupo rapisce e disperde le pecore: il mercenario fugge, perché è mercenario, e non gl’importa delle pecore. Io sono il buon Pastore; conosco le mie pecore e queste conoscono me, come il Padre conosce me, ed io il Padre. Io dò la vita per le mie pecore. E ho dell’altre pecorelle, le quali non sono di quest’ovile: anche quelle fa duopo che io raduni, e ascolteranno la mia voce, e sarà un solo ovile e un solo pastore» (Gv 10,11-16).

3° Gesù Cristo è il gran Pastore. Dice San Gregorio che egli ha data la vita per le pecorelle, per convertire in nutrimento di esse il suo | corpo ed il suo sangue, per mezzo dell’Eucaristia. «Cognoverunt eum in fractione panis»162 (Lc 24,35). Le vere pecorelle arrivano fino alla Comunione; alla balaustra si distinguono i cristiani che vivono la vera vita soprannaturale, dai cristianelli di nome e di apparenza.
Il Papa è costituito il Pastore Vicario da Gesù Cristo. Egli ha potere su tutta la Chiesa. Egli nutre tutto il grande gregge in cui sono pecorelle ed agnelli. Al Papa occorre prestare fede, poiché è infallibile maestro di verità; occorre prestare obbedienza, giacché ha potere di giurisdizione su tutti e singoli i Vescovi e fedeli; occorre essere uniti al Papa, giacché è l’anello che ci congiunge a Gesù Cristo; e rotto questo anello, tutta la catena di beni cade.
Il Parroco è il Pastore particolare, che sotto il Vescovo di una Diocesi, governa una popolazione. Sentire il Parroco; obbedire e seguire l’indirizzo del Parroco; prendere parte alle funzioni e ricevere i Sacramenti nella Parrocchia.
Per il Papa, per i Vescovi, per il Parroco, pregare; dare aiuto morale e forse anche materiale; assecondare gli ardenti desideri che si faccia un solo ovile sotto un solo pastore.

Esame. –
Amo la Chiesa? Amo i Pastori della Chiesa? Ascolto? Seguo? Sono ad essi unito di mente e di cuore?

Proposito. –
Il diavolo fa il suo mestiere: disperdere. Io farò il mio: salvarmi e salvare.

Preghiera. – Signore, coprite con la vostra | protezione il nostro santo Padre il Papa; siate la sua luce, la sua forza, la sua consolazione.
O Dio, Pastore e reggitore di tutti i popoli, riguarda propizio il tuo servo che volesti pastore della Chiesa; concedigli, te ne preghiamo, di giovare con la parola e con l’esempio a coloro ai quali presiede, affinché pervenga alla vita sempiterna insieme col gregge a lui affidato.
O Dio, che per mezzo dell’umiltà del Figliuolo tuo, rialzasti il mondo caduto, concedi ai tuoi fedeli una perpetua letizia, e coloro che strappasti al pericolo di una morte eterna fa’ che fruiscano dei gaudi sempiterni.
312

161 Titolo originale: “II Domenica dopo Pasqua”.

162 «Lo riconobbero nello spezzare il pane».