Beato Giacomo Alberione

Opera Omnia

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291.
SACRA FAMIGLIA122

«Figli, ascoltatemi, sono vostro padre; agite in modo da essere salvati. Il Signore vuole che il padre sia onorato dai figli, ha stabilito il diritto della madre sulla prole» (Sir 3,1-2).

1° La famiglia è la cellula della società civile e della Società religiosa, cioè della Chiesa. Il Figliuolo di Dio, venuto a restaurare ciò che il peccato aveva distrutto e guastato, cominciò dalla famiglia. Egli è l’ottimo tra i figli; la famiglia di Nazaret è l’ottima tra le famiglie; la vita colà era l’ottima vita di famiglia, nell’adempimento dei doveri religiosi e familiari. Questo appare chiaramente nel Vangelo che si legge oggi, festa della Sacra Famiglia.
«Or quando Gesù fu a dodici anni, essendo essi andati a Gerusalemme secondo l’usanza della festa, al ritorno, passati i giorni della solennità, il fanciullo Gesù rimase a Gerusalemme, né se ne avvidero i suoi genitori. Supponendo che fosse nella comitiva, fecero una giornata di cammino; poi si misero a cercarlo fra i parenti e i conoscenti. Ma non avendolo trovato, | tornarono a Gerusalemme a cercarlo. E avvenne che dopo tre giorni, lo trovarono nel tempio, seduto fra i dottori ad ascoltarli ed interrogarli, mentre gli uditori stupivano della sua sapienza e delle sue risposte. E, vedendolo, ne fecero le meraviglie. E sua madre gli disse: Figlio, perché ci hai fatto questo? Ecco, tuo padre ed io, angosciati ti cercavamo! Ed egli rispose loro: E perché cercarmi? Non sapevate che io devo occuparmi di ciò che spetta al Padre mio? Ed essi non intesero le parole dette da lui. E se ne andò con loro e tornò a Nazaret e stava loro soggetto. Però sua Madre serbava in cuor suo tutte queste cose. E Gesù cresceva in sapienza, in età e in grazia dinanzi a Dio e agli uomini».123

2° Maria e Giuseppe adempivano il loro dovere religioso di recarsi ogni anno al tempio per la Pasqua; e giunto il tempo anche per Gesù, cioè il dodicesimo anno di età, lo condussero con loro. I doveri religiosi toccano tutti i membri della casa: genitori e figli. Adempierli tutti assieme è sommamente educativo, mentre attira le benedizioni di Dio e porta gran pace nelle famiglie. Bello il quadro di una famiglia, quando alla sera, tutta raccolta col suo capo, lo segue nelle orazioni e nel Rosario.
Bello il quadro di una famiglia quando si avvia tutta assieme od almeno successivamente: genitori, figli anche adulti, alla chiesa per la S. Messa festiva. Bello il quadro di una famiglia quando tutta, nella prima domenica del mese, si accosta ai santi | Sacramenti, per ritornare poi a casa lieta, portando con sé la pace e tesori di grazie. Tutto dipende in modo speciale dai genitori, specialmente dal padre.
Gesù cercato, ritrovato nel tempio, dichiarò: Non sapevate che io debbo occuparmi delle cose che riguardano il Padre mio? Ritornano a Nazaret: là Gesù obbediva. Appena125 si alza un tantino il velo che nascondeva la vita intima, di pace, lavoro, virtù, preghiera che la sacra Famiglia conduceva fra le pareti domestiche. Una Madre premurosa per tutti, paziente sempre, silenziosa, sorridente in ogni momento; il padre che suda in un faticoso lavoro, che tutto provvede, ricco di ogni virtù, modestissimo nei suoi desideri; un Figlio che progrediva in sapienza, età e grazia, affezionato, obbedientissimo, che porta sorriso e gioia, che alleggerisce le fatiche, anzi addossa a sé quanto può quelle del padre e della madre... Gli Angeli del Cielo venivano a visitare quella casa, che era il domicilio delle virtù, come lo era delle tre più sante Persone vissute in terra.
Occorre ridurre gli impegni esteriori e i divertimenti; riportare la vita di famiglia alla sua santità ed alla sua poesia; salvare la famiglia.

3° Gesù, Giuseppe e Maria benedicano le famiglie cristiane, le consolino nelle sofferenze, ne accrescano le pure gioie, ne ingentiliscano gli affetti. Ognuno dei membri della famiglia comprenda la sua parte di doveri per accrescere i comuni beni.

Esame
. – Adempio la mia parte di doveri in famiglia? O sono tra coloro che hanno solo pretese e vantano diritti?

Proposito. –
Guarderò spesso alla sacra Famiglia; consacrerò ad essa la mia famiglia.

Preghiera. – Signore Gesù Cristo, che assoggettandoti a Maria e Giuseppe, con ineffabili virtù consecrasti la vita domestica, fa’ che per aiuto di entrambi, ci modelliamo sugli esempi della tua santa Famiglia e ne conseguiamo la compagnia per l’eternità.
Quanti hai alimentati con i celesti Sacramenti fa’, o Signore Gesù, che imitiamo costantemente gli esempi della sacra Famiglia, affinché nell’ora della nostra morte ci Venga incontro la gloriosa Vergine tua madre col beato Giuseppe; e per te meritiamo di venir ricevuti nell’eterna dimora.
«È dolce, dice Leone XIII, per noi ricordare la piccola casa di Nazaret e l’umile esistenza che vi si conduce; è più dolce celebrare la vita oscura di Gesù. Là il fanciullo divino imparò l’umile mestiere di Giuseppe e nell’ombra crebbe e fu felice di essergli compagno nei lavori di falegname. Il sudore, egli dice, scorra su le mie membra, prima che il sangue le bagni; che questa fatica di lavoro serva di espiazione per il genere umano. Vicino al divino fanciullo è la tenera madre; vicino allo sposo è la sposa devota, felice di poter sollevare le pene agli affaticati con cura affettuosa. O voi, che non foste esenti | dalle pene e dal lavoro, che avete conosciuta la sventura, assistete gli infelici che la indigenza affligge e che lottano contro le difficoltà della vita».
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122 Nell’originale il titolo era: “Domenica fra l’ottava dell’Epifania”. Oggi la festa si celebra fra l’ottava del Natale.

123 Lc 2,42-52.

124 Questo “appena” non ha qui valore temporale (come “allorché”), ma è avverbio di modo: di poco, discretamente.