Beato Giacomo Alberione

Opera Omnia

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199.
LA SACRA FAMIGLIA AL TEMPIO

«Quanto amo la tua legge, Signore; tutto il giorno la vado meditando. Il tuo precetto mi fa più saggio dei miei nemici, perché sempre mi accompagna. Sono più saggio di tutti i miei maestri, perché medito i tuoi insegnamenti» (Sal 119/118,97-99).

1° Gesù era cresciuto in grazia ed in età: era giunto ai dodici anni. Allora Maria e Giuseppe lo condussero a Gerusalemme per le feste pasquali.300 Gesù sarebbe stato il Maestro, il Maestro che tutti devono ascoltare, il Maestro unico. In quell’occasione volle dare un saggio profetico della sua futura missione.301
Infatti, terminate le feste, Giuseppe e Maria | presero con i compaesani la via del ritorno per Nazaret. Ma dopo una giornata di cammino si accorsero che Gesù mancava. Afflitti, lo cercarono tra parenti ed amici; ritornarono a Gerusalemme; e solo dopo tre giorni di penose ricerche, lo ritrovarono nel Tempio. Stava seduto tra i dottori della legge; li ascoltava e li interrogava; faceva tutti stupire per la sua prudenza e le sue risposte.

2° Maria gli muove una specie di rimprovero appena lo scorge: «Figliuolo, perché ci hai fatto questo? Ecco che tuo padre ed io, dolenti, ti cercavamo». Ma Gesù ha una risposta da Maestro: «E perché cercarmi? Non sapevate che io devo occuparmi di ciò che spetta al Padre mio?». A questa risposta stupisce Maria, ché non lo comprende. Tuttavia ella conservava nella sua memoria tutte le parole del Figlio: e le andava poi meditando nel suo cuore.
Ecco il Maestro! Ecco la dolcissima302 discepola!
Le parole rivelavano la sapienza e lo zelo del Maestro, il modo di accettarle e di meditarle mostrano Maria come la prima e più perfetta uditrice, scolara, discepola. Gesù nemmeno nella vita pubblica fu così ascoltato e così docilmente seguito, né trovò mai discepola più degna.

3° Facciamoci docili discepoli di Gesù su l’esempio di Maria. Il Figlio di Dio incarnato è la stessa Sapienza infinita di Dio; e non è meraviglia se molte sue parole sono altissime e | rivelano misteri. Chiniamo la testa, crediamo, meditiamo come Maria.

Esame. –
Sentendo o leggendo la parola divina mi riduco ad ammirare ed a meravigliarmi, come accadde ai dottori che ascoltavano Gesù? Oppure considero ogni sua parola con umiltà, con fede semplice, con cuore docile?

Proposito. –
Ricorderò sempre la parola di Gesù: «Chi è da Dio ascolta la mia parola».303

Preghiera. – Maria, modello di ogni discepolo di Gesù, otteneteci la docilità vostra. Allontanate l’orgoglio da noi, i pregiudizi, l’ostinazione, le passioni che induriscono il cuore, ed ottenebrano la mente. Maria, Madre del Maestro e rispettivamente sua discepola, guidatemi nella vostra via.
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300 E non solo per tali feste, ma anche per il rito della “bar-mizvah”, cioè per l’ammissione al popolo di Dio. Si tenga conto che, a dodici anni, previo un esame dei rabbini, l’adolescente era dichiarato “bar-mizvah” (figlio della Legge) e quindi adulto. Non è da escludere che Gesù abbia pensato di doversi trattenere nel Tempio, servendo Dio, come il piccolo Samuele (cf 1Sam 2).

301 Lc 2,41ss.

302 Probabilmente: docilissima (così dal contesto).

303 Cf Gv 8,47.