Beato Giacomo Alberione

Opera Omnia

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88.
IL CITTADINO

«Voi infatti, fratelli, siete stati chiamati a libertà. Purché questa libertà non divenga un pretesto per vivere secondo la carne, ma mediante la carità siate a servizio gli uni degli altri. Tutta la legge infatti trova la sua pienezza in un solo precetto: amerai il prossimo tuo come te stesso. Ma se vi mordete e divorate a vicenda, guardate almeno di non distruggervi del tutto gli uni gli altri!» (Gal 5,13-15).

1° La società civile è il terzo ambiente in cui il fanciullo viene a trovarsi. In essa deve vivere, partecipare ai beni sociali; compiere una missione e guadagnarsi il Paradiso.235
La società civile è conforme alla volontà di Dio, che fece l’uomo socievole.
Essa risulta dalla moltitudine di cittadini e dall’autorità che governa; ed ha per fine il benessere di quaggiù da conseguirsi con mezzi comuni.
Non vi è potere che non venga da Dio: e verso il potere tutti hanno doveri di sudditanza. E chi rappresenta il governo ha l’ufficio di dare al popolo leggi sagge.
Ogni cittadino deve trovare nell’osservanza delle leggi la libertà per svolgere la sua attività; per vivere secondo coscienza ed elevare la sua condizione umana e cristiana. Tutti concorrono al bene comune e la comunità provvede i mezzi necessari per ciascuno dei cittadini.

2° La Chiesa rispetta tutte le forme di governo; ma ogni governo è per il bene comune. L’assolutismo, il dispotismo, il liberalismo, il comunismo sono contrari al bene dei cittadini; perciò contro la Divina Volontà.
Chi governa è nella società il padre, su l’esempio del padre di famiglia. Specialmente [deve] distribuire equamente i pesi ed i beni.
Tutti i cittadini hanno doveri:
– concorrere a dare buoni governanti col loro voto, se vi sono elezioni dei rappresentanti del popolo;
– concorrere con i tributi alle spese comuni;
– difendere la pace interna e il territorio da nemici esterni;
– osservare le leggi e rispettare i cittadini.
Hanno diritti:
– che le leggi siano giuste;
– che si promuovano tutte le iniziative tendenti ad elevare il tenore di vita, intellettualmente, economicamente, moralmente;
– che si provveda ad una retta amministrazione della giustizia;
– che sia assicurata una vita pacifica nella tranquillità dell’ordine; e ciascuno possa compiere i suoi doveri religiosi.

3° Tanti meriti si faranno: i governanti, gli uomini dell’ordine, i soldati, gli amministratori della giustizia: poiché sono uffici pubblici e continuo esercizio della giustizia e della carità.
I sudditi: nell’osservanza delle leggi, compiendo i loro doveri in spirito di obbedienza, come Gesù volle pagato il tributo per Sé e per Pietro.
Tutti i cittadini: poiché nelle relazioni sociali, nei commerci, nella convivenza civile tra operai e datori di lavoro, nella vita del comune si ha una continua pratica di umiltà, di rispetto, di buon esempio, di misericordia spirituale e corporale verso i bisognosi.

Esame
. – Sono io un buon cittadino? Come adempio i doveri della mia posizione in società? Per mia parte concorro a migliorarla?

Proposito. –
Sono cittadino di una patria: sarò servo delle sue leggi; sarò fratello ai fratelli.

Preghiera. – Signore di tutti e di tutto, | benedite la mia patria. Datele buoni governanti, cittadini devoti, leggi savie, pace interna, progressivo benessere. Benedite le belle istituzioni affinché la gioventù cresca sana; la politica sia onesta; le istituzioni sociali siano conformi al Vangelo e alla Chiesa. Che io sia un buon cittadino nella patria terrena; e possa essere un felice cittadino in cielo.
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235 Questa visione idealizzata della società civile rispecchia la dottrina sociale cristiana, che Don Alberione attinse dall’enciclica Rerum novarum di Leone XIII, e andò aggiornando fino agli anni ’50 con i suoi scritti, particolarmente con il già citato Catechismo sociale.