Beato Giacomo Alberione

Opera Omnia

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9.
L’UNICO FINE

«Non affannatevi dunque dicendo: Che cosa mangeremo? Che cosa berremo? Che cosa indosseremo? Di tutte queste cose si preoccupano i pagani; il Padre vostro celeste infatti sa che ne avete bisogno. Cercate prima il regno di Dio e la sua giustizia, e tutte queste cose vi saranno date in aggiunta» (Mt 6,31-33).

1° Conoscere, amare e servire Dio è l’unico fine della mia vita, quello per cui sono stato creato. Tutto il resto è subordinato al fine. Sulla terra si deve lavorare, mangiare, riposare, ricrearsi, ma tutto per conseguire la salvezza. Occorre studiare, procurare il bene della famiglia, conservare la sanità, ma tutto per la salvezza. Vi sono doveri professionali, sollievi, tempo, salute: ma tutto per salvarmi. Se conseguo il Paradiso, avessi pur perduta la vita naturale, ho salvato tutto. Se non conseguo il Paradiso, avessi pure goduto la vita, accumulato ricchezze, raggiunto i più alti onori, tutto sarebbe perduto.26

2° Il fine deve occupare tutta la mia mente, tutto il mio cuore, tutta la mia volontà, tutta la mia vita. Deve essere il mio grande pensiero; l’oggetto di tutti i miei desideri; la ragione d’ogni mia parola; il proposito che riassume ogni altro proposito; la mia guida nell’operare; la mira nello scegliere una piuttosto che un’altra strada nella vita; il criterio per giudicare delle mie relazioni nella società, nella scelta degli amici, nel modo di vestire, nei libri da leggere, in ogni manifestazione della mia vita privata e pubblica.

3° Signore, datemi la vostra luce. Io ho | speso anni, energie e salute per tanti altri fini; ma non per l’unico fine. Voi, Gesù benedetto, per salvarmi avete versato il vostro sangue, ed io non ho atteso che a rovinarmi. Vi ringrazio perché ora mi date questo momento per rimediarvi: forse, chi sa? sarà l’ultimo vostro invito?

Esame. –
Medito il mio fine? Credo che esso è tutto? Mi è presente sempre al mattino? al mezzodì? alla sera?

Proposito. –
Mi domanderò ogni mattina, ogni mezzodì, ogni sera: «Ad quid venisti?».27 Perché sei al mondo?

Preghiera. – Mio buon Gesù, vi ringrazio che mi fate stare ai piedi vostri, mentre meriterei di essere già nell’inferno per tanti miei peccati. Io vi ho disprezzato ed abbandonato, mio sommo Bene. Ma, Signore, ora vi amo, vi desidero, vi cerco con tutta l’anima. Salvate quest’anima da voi creata, da voi redenta, da voi santificata nel Battesimo. Concedetemi di amarvi in vita, per amarvi poi sempre in cielo. Maria, speranza mia, salvate questo indegno vostro figlio per il vostro misericordioso cuore.
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26 Cf Mt 8,26; Lc 9,25.

27 «Perché sei venuto [in convento]?»: è il celebre interrogativo che S. Bernardo rivolgeva a se stesso. Don Alberione lo cita spesso per richiamare la finalità della vocazione paolina (cf Abundantes divitiæ gratiæ suæ [AD], n. 197).